Per gli esperti resta da stabilire rapporto causa-effetto
di ADNKRONOS
Tokyo, 21 ago. (Adnkronos Salute/Dpa) - Diciotto casi di cancro alla tiroide, in ragazzini minori di 18 anni, sono stati confermati tra gli abitanti della regione della centrale nucleare di Fukushima, secondo quanto rileva uno studio condotto per valutare l'impatto sulla salute delle radiazioni liberate durante l'incidente del 2011. Un legame causale tra l'esposizione alle radiazioni e i tumori rilevati, tuttavia, non è ancora stato accertato.
I test medici sono stati eseguiti su circa 200 mila under 18 da un comitato locale per la tutela della salute pubblica. Rispetto al precedente monitoraggio, nel giugno scorso - riporta l'agenzia di stampa Kyodo News Agency - le diagnosi di tumore alla tiroide sono salite a 18 (6 casi in più), mentre i casi sospetti sono passati in questo periodo da 15 a 25.
Gli esperti nominati dall'autorità prefettizia di Fukushima ritengono però che questi tumori non siano direttamente legati all'incidente alla centrale giapponese. Secondo gli specialisti, che si basano su quanto è stato osservato per esempio dopo l'incidente nucleare di Chernobyl nel 1986, 2 anni sono troppo pochi per osservare eventuali conseguenze dirette delle radiazioni: devono passare da 3 a 5 anni, spiegano, affinché un'associazione causa-effetto possa essere stabilita.
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