Le vie della manipolazione dell’informazione sono infinite: bisogna ammettere che in questo i media italiani non hanno rivali. Pur essendo concorde nell’assegnare, anche se controvoglia, la vittoria a Berlusconi nell’atteso scontro con Santoro e Travaglio a Servizio Pubblico, gran parte dei giornali soprattutto on-line ha avanzato il tarlo del sospetto di una possibile gaffe dell’ex premier, reo di (non) aver confuso la Deutsche Bank, banca tedesca privata, con la Bundesbank, la banca federale pubblica della Germania. Una ricostruzione un po’ avventata e non tanto in buona fede. O meglio, probabilmente per pietà corporativa, i giornalisti (o semplici blogger) hanno ritenuto opportuno attribuire a Berlusconi una gaffe che in realtà è stata chiaramente della spaesata, ingenua e impreparata Giulia Innocenzi.
La “giornalista” di Santoro, infatti, ha chiesto conto a Berlusconi su sue presunte accuse dirette alla Bundesbank, rea di aver ordinato la vendita di titoli di Stato italiani al fine di scatenare una reazione a catena concretizzatasi poi nell’aumento incontrollato dello spread.
Quello che Giulia Innocenzi non sa, per superficialità o malafede, è che Berlusconi in realtà non aveva mai parlato di Bundesbank, ma di Deutsche Bank.
Peraltro non è nemmeno uno scoop: senza entrare nel merito della questione e senza voler fare dietrologia o dare valenze complottiste all’episodio, che la Deutsche Bank abbia venduto e ordinato di vendere titoli di Stato italiani a partire da giugno 2011 non è né un mistero né una notizia tenuta nascosta. Lo sanno i dipendenti di Deutsche Bank, lo sanno gli azionisti, lo sanno i giornalisti più informati e persino alcuni blogger che si occupano di economia, finanza e politica. Lo sapeva la Consob, che ha voluto subito vederci chiaro. E da azionista della Deutsche Bank lo sapeva Silvio Berlusconi, le cui accuse sono rimbalzate pure sui giornali stranieri persino alla vigilia di Natale. In tempi dunque non sospetti.
Non lo sapeva però Giulia Innocenzi, che, parole sue, invece si è fidata di quanto riportato su un libro di Bruno Vespa o delle dichiarazioni dello stesso Berlusconi a Porta a Porta.
La risposta dell’ex premier però è stata chiara: “Non ho mai parlato di Bundesbank, ma di Deutsche Bank”. Ammesso e non concesso che Berlusconi possa essere caduto in un lapsus in passato o che nel libro di Vespa sia contenuto un refuso, la gaffe è tutta di Giulia Innocenzi, tanto per cambiare. La quale si è persino preso la briga, a suo dire, di chiedere conferma alla Bundesbank ed è probabilmente ancora convinta di avere fatto lo scoop della sua vita.
La “giornalista” di Santoro, infatti, ha chiesto conto a Berlusconi su sue presunte accuse dirette alla Bundesbank, rea di aver ordinato la vendita di titoli di Stato italiani al fine di scatenare una reazione a catena concretizzatasi poi nell’aumento incontrollato dello spread.
Quello che Giulia Innocenzi non sa, per superficialità o malafede, è che Berlusconi in realtà non aveva mai parlato di Bundesbank, ma di Deutsche Bank.
Peraltro non è nemmeno uno scoop: senza entrare nel merito della questione e senza voler fare dietrologia o dare valenze complottiste all’episodio, che la Deutsche Bank abbia venduto e ordinato di vendere titoli di Stato italiani a partire da giugno 2011 non è né un mistero né una notizia tenuta nascosta. Lo sanno i dipendenti di Deutsche Bank, lo sanno gli azionisti, lo sanno i giornalisti più informati e persino alcuni blogger che si occupano di economia, finanza e politica. Lo sapeva la Consob, che ha voluto subito vederci chiaro. E da azionista della Deutsche Bank lo sapeva Silvio Berlusconi, le cui accuse sono rimbalzate pure sui giornali stranieri persino alla vigilia di Natale. In tempi dunque non sospetti.
Non lo sapeva però Giulia Innocenzi, che, parole sue, invece si è fidata di quanto riportato su un libro di Bruno Vespa o delle dichiarazioni dello stesso Berlusconi a Porta a Porta.
La risposta dell’ex premier però è stata chiara: “Non ho mai parlato di Bundesbank, ma di Deutsche Bank”. Ammesso e non concesso che Berlusconi possa essere caduto in un lapsus in passato o che nel libro di Vespa sia contenuto un refuso, la gaffe è tutta di Giulia Innocenzi, tanto per cambiare. La quale si è persino preso la briga, a suo dire, di chiedere conferma alla Bundesbank ed è probabilmente ancora convinta di avere fatto lo scoop della sua vita.
Ora, ci sentiamo di parlare a nome di tutti i giornalisti precari, sottopagati, senza contratto, di grandi capacità ma privi di “aiutini” e “spintarelle” per fare carriera, che loro malgrado sono costretti ad assistere ad una Giulia Innocenzi che compare in tv in prima serata:
1) Che diavolo di giornalista è colei che non sa che la Deutsche Bank ha effettivamente venduto titoli di Stato italiani a partire dal giugno 2011?
2) Che diavolo di giornalista è colei che utilizza un libro di Vespa come fonte e non verifica la notizia, accertandosi della possibilità che ci sia un refuso?
3) Che diavolo di giornalista è colei che non si presenta in trasmissione con le idee chiare, ponendo una domanda sulla Bundesbank quando sarebbe stata sufficiente una ricerca su google per accertarsi che Berlusconi ha sempre parlato, a ragion veduta, di Deutsche Bank?
1) Che diavolo di giornalista è colei che non sa che la Deutsche Bank ha effettivamente venduto titoli di Stato italiani a partire dal giugno 2011?
2) Che diavolo di giornalista è colei che utilizza un libro di Vespa come fonte e non verifica la notizia, accertandosi della possibilità che ci sia un refuso?
3) Che diavolo di giornalista è colei che non si presenta in trasmissione con le idee chiare, ponendo una domanda sulla Bundesbank quando sarebbe stata sufficiente una ricerca su google per accertarsi che Berlusconi ha sempre parlato, a ragion veduta, di Deutsche Bank?
I giornali italiani inspiegabilmente hanno optato per la soluzione più cervellotica: interpretare l’episodio come una gaffe di Berlusconi.
Lo stesso corriere.it, che pure pubblica il video del botta e risposta tra Innocenzi e Berlusconi, si abbandona addirittura ad un culto della personalità a favore della giovane spalla di Santoro: “Giulia Innocenzi coglie in fallo Silvio Berlusconi, che ha più volte accusato la Bundesbank – la Banca Centrale Tedesca – di essere causa della vendita massiccia di titoli di Stato italiani del 2011 e del conseguente aumento vorticoso dello spread”.
Cari redattori del Corriere.it, chi avrebbe colto in fallo Giulia Innocenzi? Se stessa, forse.
Lo stesso corriere.it, che pure pubblica il video del botta e risposta tra Innocenzi e Berlusconi, si abbandona addirittura ad un culto della personalità a favore della giovane spalla di Santoro: “Giulia Innocenzi coglie in fallo Silvio Berlusconi, che ha più volte accusato la Bundesbank – la Banca Centrale Tedesca – di essere causa della vendita massiccia di titoli di Stato italiani del 2011 e del conseguente aumento vorticoso dello spread”.
Cari redattori del Corriere.it, chi avrebbe colto in fallo Giulia Innocenzi? Se stessa, forse.
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