Raid in redazione Al Jazira,chiuso canale in arabo
Manifestanti a piazza Tahrir
Proteste all'ambasciata Usa al Cairo
Mohammed El-Baradei
Manifestanti a piazza Tahrir
Un ragazzo si prepara per piazza Tahrir
Mohammed elBaradei
Manifestazioi pro Morsi
Il Cairo
Militari egiziani
Elicotteri sorvolano piazza Tahir stracolma
Un blindato per le strade del Cairo
L'economista socialdemocratico, Zeyad Baha Eddin, è stato indicato dalla tv di stato egiziana come il probabile nuovo premier ad interim. Secondo quanto ha riferito un portavoce della presidenza, il premio Nobel El Baradei, il cui nome era emerso come possibile premier, sarà invece nominato vice presidente ad interim. Baha Eddin, avvocato laureato a Oxford, è stato a capo dell'authority finanziaria egiziana negli anni del regime di Hosni Mubarak durante il periodo di liberalizzazione economica, ma si è dimesso prima che Mubarak venisse deposto. Intanto decine di migliaia di persone sono radunate a piazza Tahrir per difendere la "legittimità del popolo" e mostrare il loro sostegno alla decisione dell'esercito a deporre Mohamed Morsi. Mentre la piazza è ricoperta da bandiere, nel cielo volteggiano aerei da caccia, lasciando alle loro spalle un fumo con i colori del vessillo egiziano. Parallelamente, in altre zone del Cairo, gli islamisti, i seguaci di Morsi continuano a mobilitarsi per difendere la "legittimità" del loro capo di Stato deposto.
SOLDATO UCCISO DA UOMINI ARMATI NEL SINAI - Un soldato è stato ucciso da uomini armati a El Erish, nel nord Sinai in Egitto. In base a quanto ha riferito un responsabile della Sicurezza, uomini armati hanno attaccato un posto di blocco militare uccidendo il soldato. L'attacco è avvenuto vicino alla città di El Erish, dove venerdì sera i militanti islamici hanno preso d'assalto la sede del governatorato del Nord Sinai prima di issare la loro bandiera, ha precisato il responsabile della Sicurezza. Sempre venerdì scorso, cinque poliziotti erano stati uccisi da uomini armati nella stessa zona
RAID IN REDAZIONE AL JAZIRA,CHIUSO CANALE IN ARABO - Guardata con sospetto fin dalla sua nascita, nel 1996, in un paese ed una regione del mondo in cui le autorità' hanno sempre ritenuto la libertà di informazione non un diritto dei cittadini ma un ostacolo alla loro possibilità' di esercizio incondizionato del potere , l'emittente satellitare qatariota Al Jazira, spesso indicata come la CNN del mondo arabo è stata nuovamente oggetto di repressione in Egitto. Il procuratore generale Hamdy Mansour, vicino al deposto Presidente Fratello Musulmano Mohamed Morsi ha ordinato una perquisizione nella sede cairota della tv ed il fermo del direttore Abdel Fattah Fayed e di altre 28 persone dello staff impiegate nelle emissioni internazionali ed in quelle del canale locale Al Jazira Mubasher Misr. La notizia è stata diffusa dalla stessa emittente e dall'agenzia di stampa egiziana Mena. Il procuratore ha accusato l'emittente di aver trasmesso materiale che incitava alla violenza in occasione della decisione dei militari di deporre Morsi, oltre che di operare senza permesso, dopo che già' durante la transizione dal regime di Mubarak all'elezione di Morsi il Consiglio Supremo delle Forze Armate aveva chiuso la sede della tv.
(ANSA)
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