Di Emiliano Ragoni
La mobilità elettrica sta pian piano andando verso la giusta direzione di sviluppo. Nonostante un mercato tutt'altro che florido non aiutato dall'attuale contingenza economica, negli ultimi mesi i passi in avanti compiuti sono notevoli. Enel e Renault hanno lanciato "Fast Recharge", nuovo metodo di ricarica che permette di fare il pieno in 30 minuti. Lo sviluppo congiunto da parte di Enel e Reanult della nuova piattaforma di ricarica è un segno incontrovertibile che per uno sviluppo concreto della mobilità sostenibile è necessario una sinergia tra aziende che producono vetture green e quelle che realizzano le infrastrutture di ricarica.
In Italia, in particolare, le colonnine di ricarica sono veramente poche e costringono i possessori di auto elettriche a lunghe e scomode percorrenze. Qualche settimana fa è stata inaugurata la prima colonnina di ricarica in autostrada: si tratta dell'autostrada A8 presso la stazione di servizio di Lainate. La colonnina di ricarica in questione è stata prodotta con la tecnologia CHAdeMO e garantisce una ricarica delle batterie rapida; in un lasso di tempo di 20 minuti la ricarica della vettura elettrica viene ripristinata. Oltre allo standard CHAdeMO, la colonnina di ricarica è dotata anche di una seconda spina AC (type 2) conforme agli standard recentemente approvati dall'Unione Europea.
A tenere banco quindi è sempre il numero delle colonnine di ricarica, ad oggi ancora troppo esiguo. Annoso problema che però potrebbe essere risolto attraverso il sistema di ricarica portatile progettato dalla start-up berlinese Ubitricity. Lo stadio di sviluppo è molto avanzato ed i primi 1.000 dispositivi portatili potrebbero debuttare sul mercato già entro la fine dell'anno. Questo sistema, qualora dovesse rivelarsi efficace, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per le infrastrutture di ricarica e sopperire alla mancanza di esse.
Ubitricity è un sistema di ricarica piccolo e portatile - è possibile trasportarlo nel bagagliaio dell'auto- il quale può essere utilizzato per fare il pieno di ricarica quando si ha la necessità. Ubitricity, rispettando gli standard elettrici esistenti a livello europeo, è collegabile direttamente a qualsiasi presa di alimentazione. Ma forse l'aspetto più rivoluzionario e pratico è celato nel suo hardware interno che consente di mettere in comunicazione Ubitricity con il gestore della energia elettrica utilizzata per ricaricare il mezzo; ogni prelievo di corrente verrà registrato e contestualmente viene emessa una fattura. Il cliente dispone quindi di un account di fatturazione e ubitricity tiene traccia dei dati relativi all'uso di energia elettrica tra il gestore della rete e l'utilità. Per ogni transazione effettuata le spese di servizio sono circa 0,10 centesimi di €.
Knut Hechtfischer, CEO e cofondatore di Ubitricity afferma: "Perché installare completi ed onerosi impianti di ricarica invece di avere un solo prodotto portatile con cui ricaricare l'auto? In questo modo si risparmierebbe ed i costi delle infrastrutture sarebbero dimezzati. Tra l'altro, al momento le poche stazioni installate in Germania hanno tassi di utilizzo molto bassi, con invece elevati costi di installazione e manutenzione".
Ubitricity, come detto, è ancora in fase di sperimentazione ed alcuni progetti pilota sono in corso con diversi gestori statunitensi ed europei e quindi la sua efficacia ed efficienza è ancora da dimostrare. Indubbiamente però gli aspetti positivi attorno a questo interessante progetto sono molteplici.
http://it.ibtimes.com/articles/44520/20130309/mobilita-sostenibile-auto-elettriche-ubitricity-colonnine-di-ricarica.htm#ixzz2N7T0eGeF
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