'Macchina del fango', Messora e Martinelli tacciono
Martinelli e Messora
Da ieri sera sono in silenzio stampa i 'comunicatori' del M5S Claudio Messora e Daniele Martinelli. Messora parla "di macchina del fango che sta lavorando a pieno regime" ora anche contro di lui e lamenta di suoi 'virgolettati' mai pronunciati sulla possibilità di dare la fiducia al governo. E così, dopo aver chiesto rettifica a 'Libero' annuncia: "Da domani, non parlerò più con nessuno. Non prendetevela con me. Se tra di voi c'è qualche bravo giornalista, che vada piuttosto all'ordine dei giornalisti e chieda di radiare questi buffoni, perché screditano tutta la categoria". Anche Martinelli ha chiuso i canali di comunicazione con la stampa: "Sono stato nominato consulente di un gruppo parlamentare e vengo trattato da giornali e tv come un addetto stampa che fa da megafono del movimento" scrive Martinelli che precisa: "non sono il Capezzone della situazione". E dunque, " ho deciso che non parlerò più con nessuno. Nessuna radio e nessuna tivù. I miei interlocutori saranno solo i deputati della Camera".
Ieri era montata la protesta tra i giornalisti a Montecitorio a causa della conferenza stampa del M5S convocata d'urgenza e conclusasi senza la possibilità di fare domande. L'incontro era stato annunciato all'ultimo momento alla stampa per presentare ufficialmente i candidati del Movimento alla vicepresidenza della Camera ed ai ruoli di questore e segretario d'Aula. La capogruppo 'a cinque stelle', Roberta Lombardi, ha presentato i tre colleghi ma, al momento delle domande da parte dei cronisti, ha interrotto la conferenza con un "grazie, arrivederci". I giornalisti hanno comunque posto le domande ma senza ricevere risposte. Su twitter e sui social network i cronisti hanno iniziato a scambiarsi opinioni, criticando la decisione di non rispondere alle domande: "Sono già diventati come gli altri", è il commento più diffuso.
CAMPANELLA SI SCUSA CON VENDOLA - "Ho un debito. Alla fine di tutta la questione telecomunicativa con i sosia radiofonici dell'onorevole Vendola, io ho fatto un po' la figura del Calandrino di turno, ma chi ci ha perso senza averne alcuna colpa è proprio l'onorevole Vendola, che si è trovato oggetto di un attacco tanto virulento quanto inatteso ed ingiustificato". Lo scrive su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Campanella, che aveva denunciato una telefonata del leader di Sel per cercare di attirarlo nel suo partito, prima di scoprire che si trattava di uno scherzo telefonico. "Non c'era ombra di malafede nel mio comportamento, ma l'accusa" a Nichi Vendola 'era tale che se l'avessero fatta a me, mi sarei imbestialito", afferma il senatore 5 Stelle. "So cosa vuol dire essere oggetto di attacchi immotivati e so che lasciano un sapore amaro. Gli devo le mie scuse", conclude.
Lontano dal 'Palazzo', a volte, gli obiettivi appaiono piu' chiari. Messe da parte (per il momento) le polemiche per il ''tradimento'' al Senato, Beppe Grillo prova a riprendere il timone del M5S e ad indicare la rotta: vicepresidenza delle Camere; gli incarichi di questori e segretari d'Aula; e soprattutto la presidenza della Commissione parlamentare sui servizi segreti per ''rendicontare anche le caramelle''. Intanto, il leader a cinque stelle si prepara per giovedi' quando con i capigruppo del Movimento di Senato e Camera partecipera' alle consultazioni al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano. Il MoVimento Cinque Stelle, insomma, vuole ''partecipare alle decisioni che si prendono al chiuso delle stanze dei bottoni''. Ma, giurano i parlamentari, senza scendere a patti.
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento