I manifesti del consigliere Pdl Tredicine invadono Roma: molti sono abusivi. Nessuno li multa. E perchè ? Cosa aspettano la Guardia di Finanza, la Corte dei Conti ad intervenire ? E cosa dice il sindaco Alemanno ? Ed il nuovo comandante della Polizia Municipale di Roma Capitale cosa fa ?
di DAVIDE DESARIO
Questa mattina Roma ha avuto un risveglio diverso da tutti gli altri giorni. Sui muri della città, ovunque, è apparso il volto sorridente di Giordano Tredicine: sullo sfondo l’Altare della patria, in bella evidenza il simbolo del Popolo della Libertà “per Alemanno”. E in testa la scritta: “Uno come te”. A parte i 5.284 che nel 2008 lo hanno votato, la maggioranza dei romani probabilmente non sa che Giordano Tredicine è un consigliere del Pdl del Comune di Roma, il più giovane eletto come ci tiene a sottolineare nella biografia del suo sito internet. E’ stato anche nominato vicecapogruppo del partito in Aula Giulio Cesare oltre a presidente della commissione Politiche sociali e Famiglia.
E a proposito di Famiglia il consigliere Tredicine fa parte dell’omonima famiglia, originaria di Schiavi d’Abruzzo, che ha in mano quasi il monopolio della gestione dei venditori di castagne nella Capitale e ancor di più quella dei camion-bar che invadono gli angoli più belli di Roma: dal Colosseo, a Fontana di Trevi, da via dei Fori Imperiali a Trinità dei Monti.
L’INVASIONE
Il faccione sorridente del consigliere Tredicine da ieri mattina è ovunque. Praticamente un incubo. Non è l’unico, certo: i candidati del Pd alle primarie Ignazio Marino e Paolo Gentiloni hanno accusato il loro concorrente David Sassoli di fare lo stesso. Ma quella di Tredicine è una vera invasione. Sui muri dell’Ospedale San Camillo, sopra i contenitori della raccolta di abiti usati, sui cartelloni in via Appia Nuova, su mega poster in via dell’acqua Bullicante, sulle plance in viale Marconi, sui muri scrostati di Tor Pignattara, sui bandoni dei cantieri in viale della Primavera, davanti al Bioparco sui muri di via Saverio Mercadante, ma anche dall’altra della città a Ostia oltraggiando quel lungomare che proprio l’assessorato all’Ambiente dellagiunta Alemanno ha rimesso a nuovo: manifesti che tappezzano le cabine dell’Enel e dell’Acea e le pensiline dell’Atac.
LA RABBIA
Per il momento lasciamo perdere l’interrogativo su come faccia un consigliere comunale, che sulla carta guadagna meno di duemila euro al mese, a permettersi un battage pubblicitario di questa portata. Probabilmente avrà ottimi committenti. Il problema è un altro: la cosa che più indigna, infatti, è che molti di questi manifesti (non tutti) sono evidentemente abusivi e che Tredicine si permette di scrivere “Uno come te”. Bene, uno come me (ma credo anche uno come la maggior parte dei romani) non si sogna minimamente di violentare il decoro di questa città. Uno come me paga fior fior di euro all’Ama per tenerla pulita questa Roma. Uno come me spera che nel 2013 per comunicare la propria candidatura si utilizzi al posto di medievali manifesti la potenza di internet, la televisione, i giornali e comunque spazi regolari.
Uno come me si augura non tanto di vedere nei prossimi giorni qualche “pecetta” del Comune di Romacon la scritta affissione abusiva, ma che il sindaco di Roma, o qualcuno per lui, prenda le distanze e dia immediato ordine ad una squadra di rimuovere quelle vergogne. Questo, sì, sarebbe per Roma un risveglio davvero diverso.
* articolo tratto dal quotidiano IL MESSAGGERO
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