Aspettando il 2020
(Rinnovabili.it) – Bruxelles sta lavorando ad un nuovopiano anti-inquinamento che punta alla riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030. Tra i protagonisti delle proposte anche le energie rinnovabili, con nuovi target che potranno essere adottati dall’intero settore industriale europeo.
Il continente è al momento sulla buona strada per la riduzione delle emissioni inquinanti del 20% entro il 2020 e per la generazione del 20% della propria energia da fonte rinnovabile, anche se è diffuso il timore che non si riesca a riuscire a raggiungere i livelli stabiliti in quanto ad efficienza energetica. A preoccupare maggiormente però, è che per il dopo 2020 non ci siano obiettivi a lungo termine tali da garantire il miglioramento delle condizioni ambientali ed energetiche dei membri dell’Unione europea.
Per queste ragioni ora Bruxelles si è dichiarata pronta a riaccendere il dibattito su un pacchetto successivo al 20-20-20. Dalle indiscrezioni trapelate in settimana il nuovo testo contiene nuovi obiettivi energetici e anti-inquinamento, ma non lascia abbastanza spazio all’efficienza energetica, che non ha ancora definiti gli standard successivi alla fine di questo decennio.
I nuovi obiettivi, se accettati a livello comunitario, anche se con distinzioni a seconda dei paesi, potrebbero apportare enormi benefici alle nazioni. Tuttavia i target relativi alle energie rinnovabili non hanno convinto più di un paese, compreso il Regno Unito, sostenendo che sarebbe più ragionevole fissare un obiettivo relativo al carbonio e poi lasciare che sia il mercato a determinare il miglior rapporto costo-efficacia di decarbonizzazione senza ricorrere a obiettivi tecnologici specifici.
(Rinnovabili.it) – Bruxelles sta lavorando ad un nuovopiano anti-inquinamento che punta alla riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030. Tra i protagonisti delle proposte anche le energie rinnovabili, con nuovi target che potranno essere adottati dall’intero settore industriale europeo.
Il continente è al momento sulla buona strada per la riduzione delle emissioni inquinanti del 20% entro il 2020 e per la generazione del 20% della propria energia da fonte rinnovabile, anche se è diffuso il timore che non si riesca a riuscire a raggiungere i livelli stabiliti in quanto ad efficienza energetica. A preoccupare maggiormente però, è che per il dopo 2020 non ci siano obiettivi a lungo termine tali da garantire il miglioramento delle condizioni ambientali ed energetiche dei membri dell’Unione europea.
Per queste ragioni ora Bruxelles si è dichiarata pronta a riaccendere il dibattito su un pacchetto successivo al 20-20-20. Dalle indiscrezioni trapelate in settimana il nuovo testo contiene nuovi obiettivi energetici e anti-inquinamento, ma non lascia abbastanza spazio all’efficienza energetica, che non ha ancora definiti gli standard successivi alla fine di questo decennio.
I nuovi obiettivi, se accettati a livello comunitario, anche se con distinzioni a seconda dei paesi, potrebbero apportare enormi benefici alle nazioni. Tuttavia i target relativi alle energie rinnovabili non hanno convinto più di un paese, compreso il Regno Unito, sostenendo che sarebbe più ragionevole fissare un obiettivo relativo al carbonio e poi lasciare che sia il mercato a determinare il miglior rapporto costo-efficacia di decarbonizzazione senza ricorrere a obiettivi tecnologici specifici.
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