Amareggiato da questa nuova ondata di fango, dice, che rischia di distruggere, un’altra volta dopo lo scandalo di “Vallettopoli”, il suo impero costruito in 30 anni. Lele Mora, 56 anni, uno dei più noti talente scout italiani, è coinvolto nella vicenda Ruby insieme al consigliere regionale Nicole Minetti e al direttore del Tg4, Emilio Fede, e dichiara «Ho la massimo fiducia nella giustizia e attendo l’esito dell’inchiesta - ha detto oggi rispondendo ad alcune domande dell’ Ansa – Ma vorrei ricordare che io vendo artisti, non puttane».
Quello che l’ Agenzia ANSA dimentica di chiedere a Mora, e figuriamoci se Mora ricorda…. di dirlo, è che lo scorso 10 giugno 2010 il Tribunale Fallimentare di Milano ha dichiarato il fallimento della sua L.M. Management con un passivo accumulato dalla società, di circa 19 milioni di euro dovuti al fisco, a banche e fornitori. Secondo un calcolo del Tribunale fallimentare milanese il debito accumulato dalla LM Management era di 15 mln con il fisco e altri 4 tra banche e fornitori. E nel corso dell’ultima udienza la stessa società del Mora, aveva rinunciato al concordato preventivo presentato nei mesi scorsi.
Qualcos’altra che l’ Agenzia ANSA e non pochi giornalisti di cronaca giudiziaria hanno dimenticato che lo scorso 17 dicembre 2010, i pubblici ministeri della Procura di Milano Fusco e Carducci hanno chiesto il processo per Lele Mora, Fabrizio Corona ed altre 4 persone accusate a vario titolo di emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Le fatture false ammontano complessivamente a circa 17 milioni di euro mentre i beni aziendali e le somme di denaro distratte dal fallimento di una delle società coinvolte sono pari a 6 milioni.
Nella vicenda “Ruby-Berlusconi“, sarebbe stato proprio Mora a portare la ragazza marocchina, all’epoca dei fatti minorenne, a casa del premier ad Arcore. «Nel merito dell’inchiesta ovviamente non entro, ma dico che sono state scritte un sacco di cose non vere – precisa il manager -. Sono stato a diverse cene a casa di Berlusconi, sono state cene simpatiche e divertenti come ne faccio spesso a casa mia, anche con belle ragazze, ma non è successo nulla, assolutamente nulla di quello che ho letto. Frequento le case del presidente Berlusconi, Villa San Martino, Villa Certosa dal 1986 e non è mai visto nulla, ripeto nulla di particolare – aggiunge -. Stimo molto Berlusconi e lo considero una grande persona e un grande imprenditore».
Ma anche in questo caso l’ Agenzia ANSA dimentica…di chiedere a Mora come mai accompagnasse ragazze della sua agenzia in pieno pomeriggio, quando solitamente non si cena, vestita “da sera” alcune starlette della sua agenzia a Villa san Martino come ha documentato il settimanale OGGI.
Come nessuno si chiede e chiede a Mora, come mai all’atto del fallimento in cassa la sua società avesse soltanto 700 euro in contanti, e lui oggi possa girare tranquillamente su una Mercedes nera con targa svizzera, con tanto di autista e guardia del corpo ? Di chi è la macchina ? E chi paga il personale a sua disposizione ?
Addirittura qualche settimana fa Lele Mora ha lanciato, per la precisione la notte dello scorso Capodanno, in un cenone con tutti i suoi tronisti, starlette e mantenute berlusconiane, una carta di credito prepagataVISA cioè ricaricabile con la sua griffe L.M. che essendo lo stesso marchio della vecchia società fallita L.M. Management avrebbe dovuto rientrare nella massa fallimentare. Solo in Italia un fallito come Lele Mora può mettersi a lavorare c per il rilascio di carte credito ! La Banca d’ Italia, il Tribunale Fallimentare di Milano, la Guardia di Finanza e la stessa VISA che dicono ?
«Accusarmi di induzione alla prostituzione, proprio io? – continua Mora nella sua intervista di ieri all’ ANSA– Mai avuto a che fare con una cosa del genere, mi sento profondamente offeso. Sono sicuro che finirà come per Vallettopoli da cui sono uscito prosciolto - aggiunge convinto -. Anche questa volta emergerà che non esiste alcuno scandalo».
Ma l’ Ansa, i quotidiani, i settimanali ed i programmi televisivi e radiofonici ”amici” della triade Berlusconi-Fede-Mora, dimenticano qualcosa che anni fa per primo il quotidiano L’Arena di Verona, poi il nostro direttore Antonello de Gennaro su un sito internet, per finire poi al settimanale L’Espresso (lo scorso 19 novembre 2010) hanno ricostruito.
Vale la pena ricordarlo. “Arrestato il 16 marzo, Lele resta detenuto per tre mesi a Verona. “Ne sono uscito pulito“, ripete ora nelle interviste. In realtà è stato condannato con sentenza definitiva: un anno e sei mesi. Il giudice Michele Dusi, nelle motivazioni (di cui “L’Espresso” ha copia), spiega tra l’altro che Moraaveva inutilmente cercato di difendersi sostenendo che di notte, ai calciatori, lui non portava cocaina, ma “solo belle fanciulle“.
“Propongo sempre il meglio ai miei amici e la nuova LM CARD nasce dalla fusione tra Utilità, Semplicità e Stile. La carta su misura di ogni mio amico.”, dichiara Mora in un comunicato stampa con cui poi spiega: “A chi è rivolta – Ai miei amici A coloro che amano la bellezza A chi ama l’eleganza A coloro he ne fanno uno stile di vita” .
La Lele Mora card si appoggia al circuito Visa, ed è un “Prodotto distribuito in esclusiva da Retemanager s.p.a. Via Cesare Beccaria,5, Milano”. Retemanager, compare sul sito internet della società, “Nasce nel 2001 come società plurimandataria assicurativa specializzandosi nel private insurance. In poco tempo, grazie a solidi rapporti con compagnie internazionali, modifica il proprio ruolo sul mercato e diventa un partner di riferimento per chi vuole investire in prodotti semplici di qualità. Oggi la società fa parte di Blue Life Group LTD, una Holding anglosassone con sede a Londra”. Chissà che non sia necessaria fare qualche verifica anche oltremanica….
Nell’home page del sito ufficiale della L.M. (Lele Mora) Productions (che ha preso il posto solo fiscalmente e bancariamente) della L.M. Management, compare lo stesso marchio L.M. della società fallità, in barba al Tribunale Fallimentare ed al curatore, ed attraverso un effetto grafico, si vedono scorrere i nomi e le immagini degli artisti che rappresenta. Nell’elenco accanto a nomi come Christian de Sica oEmanuele Filiberto, compaiono anche quelli di Alessandra Sorcinelli, ascoltata ieri in questura, e diBarbara Guerra. Entrambe hanno partecipato a diverse cene nelle residenze berlusconiane.
Nell’home page del sito ufficiale della L.M. (Lele Mora) Productions (che ha preso il posto solo fiscalmente e bancariamente) della L.M. Management, compare lo stesso marchio L.M. della società fallità, in barba al Tribunale Fallimentare ed al curatore, ed attraverso un effetto grafico, si vedono scorrere i nomi e le immagini degli artisti che rappresenta. Nell’elenco accanto a nomi come Christian de Sica oEmanuele Filiberto, compaiono anche quelli di Alessandra Sorcinelli, ascoltata ieri in questura, e diBarbara Guerra. Entrambe hanno partecipato a diverse cene nelle residenze berlusconiane.
Come direbbe Signorini….”Bè vabbè….!“
Nessun commento:
Posta un commento