mercoledì 6 marzo 2024

Una riflessione su Jose Mourinho

 




La sua ascesa si concretizza con il passaggio al Porto, dove vince tutto per poi affermarsi al Chelsea, ponendolo sulla mappa del calcio mondiale. Nel 2008 approda all'Inter, che conduce alla vittoria di due campionati (2009 e 2010), una Coppa Italia (2010), una Supercoppa italiana (2008) e una UEFA Champions League (2010). Terminata l'esperienza in Italia, si trasferisce prima al Real Madrid, con il quale in tre anni si aggiudica un campionato, per poi avere di nuovo successo in Inghilterra, prima del ritorno in Italia, alla Roma, esperienza che analizzeremo nel dettaglio e strettamente legata alla sua parentesi nerazzurra.

Arrivato a Milano, capisce subito che la stampa italiana è filo Juventina e capisce immediatamente la forza occulta della Loggia Fiat. Lascia l'Italia dopo aver portato l'Inter dove gli compete, al vertice.

Mai ha perso occasione, eroicamente, di denunciare la loggia e la prostituzione intellettuale della stampa, si renderà conto della loro malvagità tornato a Roma. Faceva bene in Europa ma in serie A con i giallorossi ha sofferto attacchi continui e diffamazioni, oltre che continui torti arbitrali, insomma, la solita macchina del fango tanto cara alla loggia.

Solo in Italia si legge che sia un bollito, mentre negli altri paesi è giustamente considerato un vincente.

Solo in Italia un vincitore seriale come Mourinho viene criticato e ridicolizzato, solamente perché ha avuto il coraggio di denunciare e scoperchiare le malefatte della Loggia ed il loro controllo della carta stampata. 

Grazie dello spazio concessomi.

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