LA MACCHIA DI “KAISER FRANZ”: BECKENBAUER, SCOMPARSO IERI A 78 ANNI, FU ACCUSATO DI AVER COMPRATO 4 VOTI PER GARANTIRE AL SUO PAESE I MONDIALI DEL 2006
– IL PATTO CON LA FIFA E QUEL DOCUMENTO RISERVATO IN CUI SI IMPEGNAVA
"A DIVERSE PRESTAZIONI" 4 GIORNI PRIMA DELL'ASSEGNAZIONE DEL MONDIALE
ALLA GERMANIA – COME NACQUE IL SOPRANNOME “KAISER FRANZ”, LA SPALLA
LUSSATA IN ITALIA-GERMANIA 4-3 E QUEL PARAGONE CHE HA SEGNATO UNO STILE:
“GIOCARE ALLA BECKENBAUER” - VIDEO
https://youtu.be/umtcXlhfQ0E
https://youtu.be/o6UYFnHRwLo
Roberto Beccantini per il Corriere dello Sport
franz beckenbauer
Quando
avanzava, sembrava che avanzasse il calcio: e difatti, avanzarono
insieme. Sul serio. Per noi ragazzi del Novecento, Franz Beckenbauer è
stato il simbolo della classe e dell’eleganza. Quella testa alta, quei
piedi metà guanti e metà tacchi. E poi gli occhi, quegli occhi: due
radar.
“Imperatore”
per caso, durante una trasferta con il Bayern a Vienna, fine anni
Sessanta. Lo portarono al Palazzo imperiale degli Asburgo. Un paparazzo
lo sistemò vicino al busto di Francesco Giuseppe e scattò. I giornali
del giorno dopo titolarono, solenni: «I due Kaiser Franz». Sbocciò,
così, una carriera diventata leggenda. Per i tedeschi, Beckenbauer
sta(va) sopra il Cancelliere e sotto Dio, a conferma che «gli aggettivi
adescano e i superlativi seducono» ovunque, mica solo dalle nostre
parti.
franz beckenbauer prima pagina dell'equipe
Bavarese
fino al midollo, di Giesing, quartiere di Monaco, nacque tra le macerie
di una guerra che, finita, continuava a sfinire. L’11 settembre 1945.
Tifa per il Monaco 1860, i cugini di città, e ha 13 anni quando il
Giesing lo offre in visione proprio al club che adora. A un avversario
che gli molla un cazzotto giura vendetta, tremenda vendetta.
Mai
più. C’è un’altra squadra a Monaco, certo che sì: il Bayern. E Bayern
sarà. Anche se all’epoca pedalava in seconda divisione.
La
cronaca, per farsi storia, ha bisogno di snodi come questo. Il
centravanti che arretra a mediano, e da mediano a battitore libero. O
semplicemente libero, all’italiana.
Come
Armando Picchi che, nell’Inter di Helenio Herrera, governava le trincee
e scandiva il fuoco di sbarramento. Franz mica si accontenta. Ha in
mente visioni che sfuggono ai diari di bordo, alle mode, ai modi di
recitare (e mai di riciclare, se non a fine corsa). Libero, appunto: di
difendere e di impostare. Di ostruire e di costruire. Rincorre e si
sgancia.
Se glielo
ordinano, capacissimo di marcare a uomo persino Bobby Charlton, ma il
meglio lo dà nel fondare una scuola, nel creare uno stile. Corre, la
memoria, a Gaetano Scirea: colui che, più ancora di Franco Baresi, ne ha
riecheggiato la postura, l’andatura.
cruyff franz beckenbauer
Campione
di tutto. Di Germania, d’Europa, del Mondo. Con il Bayern che scolpì la
tripletta del 1974-1976, a ruota del triplete dell’Ajax, l’Ajax di
Johan Cruijff, sconfitto nella finale di Monaco ’74, Germania
Ovest-Olanda 2-1, la sfida dell’inizio-choc, una filiera di passaggi
sino al rigore trasformato da un altro Johan, Neeskens.
Quindi,
per la goduria del pragmatismo italico di Gianni Brera, il penalty di
Paul Breitner, il maoista, e la zampata di Gerd Muller, che stava al suo
capitano come un sicario armato al capo degli sbirri.
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Due
volte pallone d’oro: e occhio, stiamo parlando di un difensore. Sui
generis, ma pur sempre di un difensore. Re del mondo dal campo e dalla
panchina, come Mario Zagallo e Didier Deschamps.
Successe
nel 1990, nella collana delle nostre notti magiche (tutte, meno una),
1-0 all’Argentina, un’ordalia sporca, brutta e cattiva, risolta da un
rigore di Andreas Brehme, con i fischi dell’Olimpico all’inno argentino e
il bouquet di «hijos de puta» di Diego Maradona al popolo berciante.
Paolo Casarin ha raccontato che, in un certo senso, l’area tecnica per
gli allenatori decollò proprio dal Kaiser. Il mal di schiena gli
impediva di stare seduto. Chiese una deroga alla Fifa, gli fu concessa,
ma nessuno poteva immaginare che saremmo arrivati, da una banale
lombalgia, agli show di José Mourinho.
franz beckenbauer 8
La
data che ci accomuna e più ci sta a cuore è il 17 giugno 1970.
Semifinale della Coppa Rimet all’Azteca di Città del Messico. Il 4-3 che
avrebbe sfondato i secoli per farsi targa, commedie, film, libri.
Il
piatto destro di Gianni Rivera su assist di Roberto Boninsegna e Franz
con il braccio al collo, la spalla lussata, piegato ma non spezzato. E
anche così, di un’armonia e di una leggerezza impossibili da eguagliare.
E dimenticare.
Bayern,
dunque. Cosmos, i fieri rivali dell’Amburgo e di nuovo ai Cosmos, a New
York: dove aveva chiuso Pelé, chiuse lui. Uomo-immagine (di sé stesso,
soprattutto), donne e soldi, head coach e dirigente, con l’accusa di
aver comprato quattro voti per garantire al suo Paese i Mondiali del
2006. Rimane il tesoro del mito.
Per
Giorgio Armani, «l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare».
Aveva 78 anni. Anticipò il futuro. Ci fece sloggiare dai luoghi comuni.
Ci ha lasciato un paragone: “giocare alla Beckenbauer”. Vi sembra poco?
MONDIALI 2006, ACCUSA A BECKENBAUER: "FIRMÒ UN PATTO CON LA FIFA"
Da repubblica.it – 10 novembre 2015
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E'
un momento difficile, almeno a livello politico, per il calcio tedesco.
Lunedì le dimissioni del presidente della federazione, Wolfgang
Niersbach, ora le dichiarazioni di colui che ne ha preso il posto ad
interim, Rainer Koch, che ha confermato indiscrezioni di stampa.
Secondo
quanto dichiara Koch, l'ex presidente del comitato organizzatore dei
Mondiali del 2006 nonché gloria del calcio tedesco, Franz Beckenbauer,
firmò un documento riservato in cui si impegnava con l'ex vicepresidente
della Fifa Jack Warner "a diverse prestazioni" da parte tedesca, 4
giorni prima dell'assegnazione alla Germania dei Mondiali 2006.
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L'esistenza
del documento, oltre a gettare ombre su Beckenbauer, rafforza i
sospetti di una compravendita di voti avanzata dalla stampa tedesca.
Warner infatti è salito agli onori delle cronache nei mesi scorsi per il
suo coinvolgimento nello scandalo corruzione della Fifa a cui è seguita
la sospensione da parte del Comitato etico dell'organo di autogoverno
del calcio mondiale. La procura di Francoforte sta indagando sulla
vicenda dell'assegnazione del mondiale del 2006 ipotizzando il reato di
corruzione per portare dalla parte della Germania alcuni voti durante
l'assegnazione dell'organizzazione.
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https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/macchia-ldquo-kaiser-franz-rdquo-beckenbauer-scomparso-ieri-78-380612.htm
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