mercoledì 29 novembre 2023

Andrej Nikolaevič Kolmogorov

 


Negli anni Sessanta-Settanta del Novecento in Unione Sovietica si istituivano scuole specializzate nell’insegnamento della matematica, tra cui il famoso Liceo N. 239 di San Pietroburgo.


La diffusione di queste scuole è dovuta, in modo particolare, a Andrej Nikolaevič Kolmogorov, uno dei matematici più influenti e brillanti del XX secolo, considerato il più importante matematico russo di quegli anni. Kolmogorov nonostante fosse stato di fondamentale importanza per lo sforzo bellico durante la Seconda Guerra Mondiale, fu uno dei più illustri del suo settore a non essere coinvolto nella ricerca scientifica post-guerra. La motivazione va ricercata nella sua presunta omosessualità dato che, dal 1929, iniziò a condividere una casa col matematico Pavel Aleksandrov.


Nell 1922 Kolmogorov, che all’epoca era uno studente di appena diciannove anni all’Università di Mosca, era già un nome emergente nella comunità matematica ed iniziò a insegnare in una scuola sperimentale della città. Nel 1935, con la collaborazione di Aleksandrov, istituì la prima gara di matematica riservata ai ragazzi. Questa è stata la prima pietra posata per la realizzazione di queste scuole specializzate.

I leader sovietici furono persuasi nel credere che le scuole di specializzazione in matematica e fisica potessero fornire al Paese menti in grado di determinare la vittoria per la corsa agli armamenti. Nel dicembre del 1963 fu quindi istituita la scuola di Kolmogorov e nel giro di pochi anni furono inaugurate strutture simili a Mosca e Leningrado (oggi San Pietroburgo). Vennero inizialmente selezionati quarantasei giovani ragazzi per un campo estivo preparatorio per l’esame di ammissione. Durante questo soggiorno Kolmogorov, aiutato dai suoi ex studenti, organizzò diversi seminari e corsi. Tra tutti i partecipanti vennero scelti solamente in diciannove per entrare nel nuovo collegio di Mosca specializzato in matematica e fisica.


La peculiarità di questa scuola è che i programmi vennero redatti e supervisionati direttamente da Kolmogorov, che creò un piano di studio specializzato per ogni studente. Oltre alla matematica venivano insegnate altre discipline, come musica, arte, architettura russa antica e soprattutto erano incluse molte ore di educazione fisica. Lo scopo finale di Kolmogorov non era solo quello di preparare studenti che potevano eccellere nella matematica, ma era quello di fornire un insegnamento a trecentosessanta gradi. 


Nella scuola il livello dei professori era molto elevato e ragazzi venivano divisi in gruppi in base ai loro interessi e abilità. Ma in URSS l’intero sistema educativo superiore era basato sul concetto di uniformità: gli studenti dovevano ricevere la stessa identica formazione e non era immaginabile quella modalità di insegnamento. Le autorità erano infatti convinte che nella loro società non c’era spazio per un’educazione riservata all’élite.


La riforma scolastica guidata da Kolmogorov fu presa di mira da parte di tutto l’establishment sovietico. Uno dei maggiori matematici sovietici del tempo, Lev Pontryagin, apostrofò con parole di sdegno il lavoro del suo collega:“Non possono suscitare nient’altro che disgusto”. La stampa non fu da meno. Iniziò un petulante attacco mediatico, dove gli autori di queste riforme vennero etichettati come “vittime dell’influenza straniera esercitata dall’ideologia borghese”. L’istituto fondato da Kolmogorov fu dunque oggetto di visite continue da parte delle autorità e nel 1978, ormai settantacinquenne, fu pubblicamente contestato durante l’Assemblea Generale della sezione di matematica dell’Accademia delle Scienze dell’URSS. 


Kolmogorov fu bollato come un agente al servizio della propaganda occidentale e venne messo pian piano da parte. Non si riprese più dallo scandalo e dagli attacchi pubblici ricevuti. La sua salute peggiorò drammaticamente: iniziò a manifestare i primi sintomi del Parkinson, perse la vista e successivamente la parola. Sembra che fu addirittura aggredito mentre percorreva il corridoio dell’università, colpito alla testa, riportò un trauma cranico che andò ad aggravare la sua precaria condizione di salute.

Morì il 20 ottobre del 1987, a ottantaquattro anni, dopo essere diventato completamente incapace di vedere, di parlare e perfino di muoversi ma fu, fino all’ultimo respiro, circondato dai suoi studenti che gli prestavano servizio di assistenza ventiquattro ore al giorno.


In foto Kolmogorov nel 1963 al liceo da lui fondato (Mosca). Credits Laurent Mazliak by Research Gate

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