La prima ad andarsene è stata Rosalia e il marito Giuseppe si è lasciato andare per raggiungerla
Hanno trascorso la loro vita insieme, un matrimonio lungo 62 anni. E a distanza di 48 ore sono morti entrambi. Giuseppe Spica, 99 anni, e Rosalia Fascella, di 94 anni, si sono separati, ma solo per poco, a causa della morte, poi sono si sono subito ricongiunti.
Prima se n'è andata Rosalia, spirata nel suo letto. Una notizia che ha abbattuto il marito Giuseppe che in poche ore, già precario di salute, è peggiorato e ha raggiunto la sua amata. Anche lui è morto nel letto di casa sua, meno di due giorni dopo. E per decisione del figlio il funerale è stato celebrato insieme, lo stesso giorno a Bastiglia, in provincia di Modena.
A raccontare la loro bella storia d'amore è stato proprio l'unico figlio della coppia, Antonio Spica: «In tanti promettono di amarsi per sempre, loro lo hanno fatto per davvero. Qualche giorno fa - racconta al Corriere della Sera - mia madre aveva avuto un peggioramento di salute a causa di un'ischemia. Dovevamo seguirla costantemente e assisterla da vicino. Mio padre aveva capito che quelli sarebbero stati gli ultimi giorni e anche lui si è lasciato andare, è iniziata una discesa rapida come un aereo che precipita».
Quando il 28 aprile Rosalia se n'è andata, Giuseppe ha iniziato a non mangiare più e nemmeno parlava. Il medico lo ha attaccato a una flebo per sostenerlo nella speranza anche di una sua ripresa psicologica. E invece Giuseppe ha raggiunto la sua Rosalia due giorni dopo. Nel loro letto di casa a Bastiglia, nel Modenese. Paese che hanno raggiunto dalla Sicilia proprio per stare vicino al loro unico figlio.
«La nostra famiglia viene da Caccamo (Palermo) - racconta ancora Antonio - abbiamo vissuto momenti molto duri, nel secondo Dopoguerra i miei genitori hanno patito gravi difficoltà economiche, avevano umili origini contadine. Poi si sono trasferiti in città e lì mio padre ha cominciato a fare il manovale, a guadagnare, e la nostra condizione è migliorata».
Nel 2005 Giuseppe e Rosalia lasciano Palermo per raggiungere Antonio nel Modenese. «Essendo figlio unico ero l'unico che poteva aiutarli, così avevano deciso di vivere vicino a me, qui hanno vissuto il terremoto del 2012, l'alluvione del 2014 e infine la pandemia».
Il funerale di Rosalia era già stato fissato ma poi è venuto a mancare Giuseppe. E allora Antonio ha deciso che era giusto salutarli insieme: «È stato naturale decidere di non separarli». Il parroco della chiesa di Santa Maria Assunta a Bastiglia ha sottolineato proprio questa bella storia d'amore: «Di solito una coppia si trova davanti a un altare per unirsi in matrimonio e non per un funerale», ha voluto sottollineare nell'omelia. «La loro storia è un bel messaggio da condividere», così li ha voluti salutare il loro amato figlio Antonio.
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Berlusconi71
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