sabato 19 marzo 2022

Decreto Nerone

 


19 marzo 1945

Adolf Hitler emette il suo Decreto Nerone


All'inizio del 1945 la Germania è sempre più stritolata in una morsa con gli eserciti alleati che avanzano da Occidente e Oriente: Hitler però non è disposto ad accettare la resa incondizionata e firma il Decreto Nerone ordinando la distruzione di tutte le infrastrutture tedesche, le industrie, le installazioni militari, di comunicazioni e di trasporti della Germania alle truppe che battevano in ritirata per impedirne l'uso alle avanzanti forze alleate. Noto inizialmente con il nome ufficiale di "Decreto sulle demolizioni nel territorio del Reich", il Decreto assunse tale denominazione solo successivamente e in ricordo dell'imperatore romano Nerone che, secondo il mito nato dalla cattiva pubblicistica che circondò l'imperatore romano sia in vita sia dopo la sua morte (ad oggi gli storici tendono a scagionare Nerone da tale responsabilità), avrebbe pianificato l'incendio di Roma il 18 luglio del 64 d.C..


Si legge nel Decreto:


«È un errore pensare che le strutture di trasporto e comunicazione, gli stabilimenti industriali e i depositi di approvvigionamento, che non sono stati distrutti, o siano stati temporaneamente messi fuori uso, possano essere riutilizzati per i nostri scopi quando il territorio perduto sarà stato recuperato. Il nemico non ci lascerà altro che terra bruciata quando si ritirerà, senza prestare il minimo riguardo alla popolazione.


E ancora:


"Tutte le strutture militari di trasporto e comunicazione, stabilimenti industriali e depositi di approvvigionamento, nonché qualsiasi altra cosa di valore all'interno del territorio del Reich, che possa essere utilizzata in qualsiasi modo dal nemico immediatamente o nel prossimo futuro per il perseguimento della guerra, sarà distrutto».


Il decreto non viene attuato: Albert Speer, ministro degli armamenti e della produzione bellica, su cui ricade la responsabilità di dare seguito al decreto, disattende gli ordini ricevuti e usa il suo potere per convincere i generali e i Gauleiter ad ignorarlo. Hitler rimane all'oscuro della decisione di Speer fino alle ultimissime battute finali della guerra quando, rinchiuso nel suo bunker berlinese, riceve la confessione del ministro. Il 30 aprile 1945, Hitler sceglie il suicidio, 42 giorni dopo aver emesso l'ordine.

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