lunedì 13 settembre 2021

Pillon perché non vai a combattere i Taleban?

 


Cari amici buona domenica.

Oggi ricorre l'anniversario della battaglia di Vienna, che salvò l'Europa dall'invasione mussulmana.

In quell'occasione furono i cavalieri alati di Polonia, con la loro magnifica carica, a sbaragliare le truppe islamiche.

Leggiamo il racconto, a cura di Gabriele Richetti:


"Nella primavera del 1683, in piena guerra austro-turca, le forze ottomane del visir Kara Mustafa – circa 140.000 uomini – si dirigevano verso l’Austria, arrivando a porre Vienna in stato d’assedio verso la metà del mese di luglio.

Nello schieramento opposto, per un totale di circa 70.000 uomini, le varie forze appartenenti alla Lega Santa: l’esercito polacco-lituano e alcuni stati germanici del Sacro Romano Impero, oltre al Ducato di Mantova, al Granducato di Toscana e alla Repubblica di Venezia (queste ultime al comando di un giovane Eugenio di Savoia, che sarebbe, anni dopo, passato alla storia come uno dei più grandi generali del suo tempo).

Dopo più di due mesi d’assedio, nonostante una buona artiglieria, Vienna era allo stremo. Se fosse caduta la capitale austriaca, l’esercito di Kara Mustafa avrebbe potuto continuare indisturbato la propria marcia fino agli stati tedeschi dell’Impero, ancora indeboliti dalla Guerra dei Trent’anni.

Intuendo che Vienna sarebbe capitolata nel giro di qualche giorno, l’Imperatore Leopoldo I aveva rapidamente stretto accordi con gli alleati polacchi e con il loro re Jan Sobieski, che si apprestava dunque a marciare in difesa di Vienna. L’esercito polacco, al quale si erano poi uniti rinforzi imperiali, varcò il Danubio su un ponte di barche il 6 settembre. Il 12 settembre 1683 raggiunse Vienna, fermandosi sul monte Kahlenberg per osservare l’andamento della battaglia, che iniziò all’alba. Nel tardo pomeriggio il re polacco, preso atto del momento di difficoltà dell’esercito invasore (il cui reparto migliore, composto dai Giannizzeri, era stato erroneamente dispiegato sotto le mura della città, lontano dal centro dello scontro), decise di attaccare dall’alto della collina, piombando con i suoi tremila ussari alati sull’esercito ottomano.

Su Vienna risuonò la voce di tremila cavalieri polacchi, che urlavano al cielo il loro temibile grido di battaglia: “Gesummaria!”. Per Kara Mustafa fu l’inizio della fine. I Turchi, travolti dall’impeto dell’assalto, persero 15.000 uomini e, di fatto, la guerra".


La Polonia ha già salvato molte volte la civiltà cristiana. Chissà che non lo faccia ancora...

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