mercoledì 13 febbraio 2013

Pisa al fianco di Livorno in lotta


Leggiamo da ieri delle perquisizioni e delle misure restrittive che magistratura e questura livornese sta conducendo contro chi tra il 30 novembre e il 2 dicembre, ha voluto contestare la pre-passerella elettorale di Bersani, in comizio al porto di Livorno, e ha voluto rispondere alla repressione poliziesca nei confronti di un legittimo dissenso. In quei tre giorni c'eravamo anche noi: disoccupati, studenti e lavoratrici della sodexo, quotidianamente in lotta contro la crisi dilagante in cui viviamo, contro le politiche di austerità che il governo vuole attuare. Quella sera al porto il presidio di contestazione è stato caricato più volte dalle forze dell'ordine, schierate come sempre a difesa di ogni politico, partito o istituzione che pensi di passeggiare tranquillamente nelle nostre città senza ricevere i "fischi" che si meritano. La stessa scena si è ripetuta il giorno successivo in piazza Cavour.
Quello che emerge da quei tre giorni di lotta e opposizione contro il Partito Democratico, responsabili della crisi e forze di polizia con il loro arbitrio repressivo, è una rabbia sociale non più addomesticabile. Questa rabbia, spontanea o organizzata che sia, dilaga in forme sempre più massicce nelle nostre città e nei nostri quartieri, assumendo i tratti di una conflittualità sociale generalizzata. Come soggetti politici collettivi e autorganizzati non tolleriamo la criminalizzazione di chi ha iniziato a dire basta ad una vita di sacrifici, debiti e povertà. Anzi, crediamo sia solo una comoda via di fuga per ignorare fatti sociali sempre più significativi, colpendo chi in prima persona quotidianamente vive in questi contesti e lotta per riscattarli.
Come militanti politici impegnati nei quartieri e nelle periferie, proprio perché non esterni a questi contesti e alle loro contraddizioni, abbiamo la responsabilità di interpretare sempre l'esplosione della conflittualità sociale nel senso dell'organizzazione comune per il cambiamento.
L'assedio alla prefettura livornese del 2 novembre si radica infatti nei contesti e nei luoghi dove sempre di più le persone vengono espropriate della loro dignità. Crediamo nel diritto, bisogno e necessità di vivere una vita non più assoggettata alle politiche austere delle governance. Crediamo che le intimidazioni della questura e del Pd, non placheranno la voglia di cambiamento di intere generazioni di disoccupati e precari a vita, i quali, davanti all'ingovernabilità del presente, iniziano a porre con forza il problema della rottura e dell'alternativa rispetto a un orizzonte di impoverimento e sacrifici per tutti.
Vicini alle prossime elezioni parlamentari ed amministrative, è fondamentale costruire ancora altre contestazioni, generalizzando nello sciopero e nel rifiuto delle attuali condizioni di vita, un vero cambiamento radicale dello stato di cose presente.
Siamo al fianco di tutti i livornesi in lotta e dei compagni dell'Ex Caserma occupata. Solidali con chi come noi, lotta tutti i giorni nei posti di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, nella difesa degli sfratti, per la conquista della dignità che ci vorrebbero scippare ad ogni costo.

Spazio Antagonista Newroz
Progetto Prendocasa Pisa
Collettivo Universitario Autonomo Pisa
Collettivo Autonomo Studenti Pisani

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