venerdì 22 febbraio 2013

Muore Crisafulli, considerato l'anti-Welby Lottò le staminali contro l'eutanasia


CATANIA SI SPEGNE A 48 ANNI


Si svegliò dal coma, era affetto dalla sindrome «locked in»


Salvatore CrisafulliSalvatore Crisafulli
CATANIA - Comunicava con gli occhi utilizzano un computer a scansione, affetto dalla terribile sindrome di «locked in» che oggi ha avuto il sopravvento su Salvatore Crisafulli. Il paraplegico 48enne, padre di 4 figli, non ce l'ha fatta. È morto oggi a Catania: si era risvegliato nel 2005 dal coma in cui entrato due anni prima per un incidente stradale con un furgone. Salvatore ha avuto un arresto cardiaco prima di mezzogiorno nella sua abitazione.
IL FRATELLO PIETRO: CI SONO STATI RITARDI - Suo fratello Pietro, che lo ha curato, ha istituito un'associazione, «Sicilia risvegli», per i malati come Salvatore chiedendo la possibilità di utilizzare una cura con cellule staminali, iniziando anche uno sciopero della fame, poi sospeso. Battaglia per la quale la stampa ribattezzò Crisafulli come l'anti-Welby (quindi contrario ad ogni tipo di eutanasia). Per questo aveva chiesto l'intervento della magistratura, e l'udienza al Tribunale di Catania era stata fissata per il 16 aprile prossimo. Pietro Crisafulli non esclude di presentare un esposto sulla morte del fratello per «omissione di soccorso» per un presunto ritardo di tre giorni in una visita domiciliare di un medico pneumologo.
L'INCIDENTE - L'11 settembre 2003 Salvatore, padre di 4 figli, a bordo delle sua Vespa in compagnia del figlio tredicenne si stava recando a lavoro presso la Asl di Catania dove prestava servizio. Dopo aver effettuato 2 km, venivano travolti da un furgone di gelati. Salvatore non potè evitare l’impatto, andando a sbattere violentemente, con conseguenti lesioni celebrali gravissime e diverse fratture in varie parti del corpo. Venne trasferito in ospedale e dopo diversi interventi entrò in coma. Questa la diagnosi: stato vegetativo post-traumatica.
LA LETTERA DELL'INPS - Il 3 aprile 2009, arrivò alla famiglia di salvatore una clamorosa comunicazione da parte della Commissione medica superiore dell'Inps di Catania. Precisamente la richiesta per Salvatore, di presentarsi il 15 maggio di quell'anno, per una visita di controllo per valutare la possibilità di prolungare la pensione di invalidità e per verificare la permanenza dello stato di invalido. Si leggeva nella nota dell'Inps: «La informo che l'istituto superiore deve realizzare un piano di verifica straordinarie nei confronti di titolari di prestazioni di invalidità civile, per accertare la permanenza dello stato invalidante.(..) Le raccomando di presentarsi puntualmente all'appuntamento, in quanto se risulterà assente, (...) si dovrà procedere alla sospensione della prestazione».

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