lunedì 4 febbraio 2013

Mps: al via settimana interrogatori



Mercoledì atteso Cda banca su derivati


  Palazzo Salimbeni a Siena, sede del Monte dei Paschi

 Mps

Week end di lavoro in procura a Siena: gli uffici hanno atteso il rientro delle notifiche degli inviti a comparire mandati ad indagati dell'inchiesta sul Monte dei Paschi e gli inquirenti continuano a studiare la mole di documenti e i complessi rapporti ricevuti dalla guardia di finanza. La procura è stata presidiata dal più giovane degli inquirenti, il sostituto Aldo Natalini, 'magistrato di turno' che nell'occuparsi dei fatti di giornata ha perfino recepito dalla polizia giudiziaria - ovviamente fuori dalla vicenda Monte dei Paschi - anche gli atti di un arresto per droga.
Ma, oltre il lavoro normale, la testa è tutta sull' 'affaire' Mps benché, di fronte agli imminenti interrogatori, si cerchi di schermarsi dalla pressione esterna parlando di "attività istruttoria ordinaria". Per i pm - che mantengono la linea delle bocche cucite - è una pura routine quella in corso, tipica di qualsiasi inchiesta, e non c'é da stupirsi se a circa nove mesi dall'inizio delle indagini alcuni indagati eccellenti, tra cui quasi sicuramente gli ex vertici della banca, saranno sentiti alla luce delle ultime risultanze delle indagini. Gli indagati raggiunti dall'invito a comparire potrebbero essere interrogati forse già a partire da lunedì. Sembrano esserci molte ragioni per fare ora domande ai principali indagati dell'inchiesta.
Secondo quanto si apprende, i filoni individuati nell'inchiesta su Mps richiedono ora un 'check', un punto della situazione, per individuare le responsabilità, dare contorni precisi ai fatti finora accertati, ed eventualmente allargare il campo ad altri soggetti finora non toccati dalle indagini. Una decina di indagati sembra numero esiguo rispetto alla mole di fatti messi sotto esame. Al vaglio degli inquirenti non ci solo la criticata compravendita di Banca Antonveneta, un affare che arrise al Banco di Santander e mise in ginocchio i conti del Monte dei Paschi, e neppure ci sono solo le varie operazioni finanziarie avventurose sui cosiddetti prodotti derivati. Due aspetti già emersi e abbastanza chiacchierati fuori dagli ambienti giudiziari.
Due filoni che, si ipotizza a Siena, in realtà sarebbero solo la fase prodromica di un'inchiesta dalle tante facce, e lunga nel tempo. Intanto gli inquirenti studiano le ultime carte provenute dalla guardia di finanza tra quelle acquisite alla Banca d'Italia e alla Consob, mentre gli investigatori sono alla ricerca di nuove 'talpe' nella banca e nella città, oltre al manager che starebbe collaborando con i magistrati: il contributo di testimoni chiave potrebbe dare un'accelerazione al lavoro in corso. Tuttavia, si fa rilevare, il Monte dei Paschi e chi l'ha retto dall'esterno mantengono tuttora una capacità pervasiva che sembra inibire utili atti di coscienza a fare chiarezza e doverosa opera di verità.
(ANSA)

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