martedì 7 agosto 2012

MASADA n° 1402 6/8/2012 LA POLITICA-CHE-NON-C’E’


Una democrazia diretta in uno Stato grande non è mai esistita- Le
temperature di luglio- La balla della crescita esponenziale – Era
meglio se andava ad Hammamet- Di ricatto in ricatto - Vendola-Casini,
rapporti contro natura – I parlamentari si fanno un regalino - Ilvo
Diamanti e il treno di Grillo- Patto Stato-mafia: la cricca
s’accrocchia. A quando il veto alle intercettazioni?- Tutti i buchi
dei conti leghisti- E la Lega avrebbe combattuto la mafia? – Gli
elementi caratteristici del M5S- L’evoluzione del cervello-
Perversioni del liberismo – I veleni di Taranto - Migranti
Nino
Viviamo in un dopoguerra senza ricostruzione
Intorno a noi macerie, morali e materiali
I nostro soldi sono finiti e l’orizzonte è buio
Pensare e agire in fretta e bene è quello che ci resta
Avere fiducia negli altri è il compito più arduo
Se esiste un’esigenza di fratellanza , questo è il momento
Astenersi Italian magliari!!
..
MARIO BENEDETTI
Non ti arrendere per favore, non cedere
Anche se il freddo brucia
Anche se la paura morde ...
Non ti arrendere, ancora sei in tempo
di conseguire e cominciare di nuovo,
seppellire le tue paure,
liberare il buonsenso,
riprendere il volo.
Non ti arrendere perché la vita è così.
Continuare il viaggio,
perseguire i tuoi sogni,
sciogliere il tempo,
togliere le macerie
e scoperchiare il cielo.
Non ti arrendere per favore, non cedere
Anche se il freddo brucia
Anche se la paura morde
Anche se il sole si nasconde
E taccia il vento
Ancora c’è fuoco nella tua anima
Ancora c’è vita nei tuoi sogni.
Perché la vita è tua e tuo anche il desiderio
Perché lo hai voluto e perché ti amo
Perché esiste il vino e l’amore, è certo.
Perché non vi sono ferite che non curi il tempo
Aprire le porte,
togliere i catenacci,
abbandonare le muraglie che ti protessero,
vivere la vita e accettare la sfida,
recuperare il sorriso,
provare un canto,
abbassare la guardia e stendere le mani
dispiegare le ali
e tentare di nuovo.
Celebrare la vita e riprendere i cieli.
Non ti arrendere, per favore non cedere,
anche se il freddo brucia
anche se la paura morde,
anche se il sole tramonti e taccia il vento,
ancora c’è fuoco nella tua anima,
ancora c’è vita nei tuoi sogni
perché ogni giorno è un nuovo inizio,
perché questa è l’ora e il miglior momento.
Perché non sei solo, perché io ti amo.
..
UNA DEMOCRAZIA DIRETTA IN UNO STATO GRANDE NON E’ MAI ESISTITA
Viviana Vivarelli
L’obiezione di alcuni è che il M5S ha un progetto di democrazia che
non è mai stato tentato prima in uno Stato grande come l'Italia. Ma
ciò che non è mai stato tentato non per questo deve definirsi
impossibile. Pensate solo all'impossibilità per un uomo di volare e ai
fratelli Wright. O all'impossibilità di poter trasmettere messaggi
nello spazio vincendo la sfericità della terra e a Marconi. O
all'impossibilità di partecipare alle Olimpiadi per un uomo senza
gambe e a Pistorius. O alla schiavitù che era la norma nei tempi
antichi e che finalmente qualcuno è riuscito a togliere. O alla
democrazia che non esisteva nelle monarchie del passato. Alle
Costituzioni. Al suffragio universale. Alla parità femminile. Alla
protezione dei bambini. All’habeas corpus. Al welfare. Ai diritti del
lavoro. Tutte cose che un tempo non c’erano e poi qualcuno le ha fatte
esistere. E altre conquiste di civiltà dovranno venire, come il veto
alla pena di morte e la tortura. Persino il tramonto delle guerre.
Ma per ogni cosa, per ogni conquista di civiltà, masse sterminate di
uomini hanno dovuto combattere, perché nulla è regalato.
Credere nel progresso non significa credere in quello che è già stato
fatto, ma proprio in ciò che deve ancora essere realizzato.
Credere solo in ciò che fa già parte dell'umanità è accessibile a
tutti. Ma credere di poter inventare cose nuove è la dote di pochi. Ed
è proprio questa la sfida degli innovatori. Senza la loro
immaginazione, che traduce i sogni in realtà, il progresso non
esisterebbe e l'uomo sarebbe solo un animale qualunque.
Il bello della democrazia diretta è che ognuno può partecipare
all'innovazione di qualcosa. E questo non è un sogno irrealizzabile, è
una realtà che sta avvenendo anche qui ora.
Credere di poter fare tutto è sterile come credere di non poter fare nulla.
La completa accidia si unisce al pessimismo della ragione e al deserto
dei sentimenti.
Chi è morto dentro cerca di far morire anche gli altri, per questo
viene scansato come un lebbroso.
Al contrario della morte dell'Io, nulla può dare più gioia a un essere
umano che cercare di fare meglio che può quello che fa.
Io scrivo perché scrivere è la cosa che mi viene meglio e ho insegnato
per una vita perché ero nata per quello, altri dipingono o fanno
sport, giardini o musica, case o torte, invenzioni o scoperte..
Una santa indiana, Amma, è detta la santa degli abbracci, perché sa
solo abbracciare. File lunghissime di persone aspettano solo di essere
abbracciate da lei traendone commozione e conforto perché è come se
tornassero a una grande mamma. Da quando aveva 14 anni, Amma predica
la pace e si offre per abbracciare chi lo desidera. Negli ultimi 30
anni, ha abbracciato e confortato più di 25 milioni di persone.
E' poco? E' tanto? Difficile dirlo. Sicuramente meglio di chi predica
odio e morte.
Non importa cosa uno fa, l'importante è che cerchi sempre di fare bene
e se poi include anche la gioia degli altri è anche meglio!
Per Aristotele l'uomo felice è l'uomo che fa bene quello che fa, ma
per un ateniese nessuno poteva essere felice se non si impegnava anche
per la propria città e mai come oggi abbiamo bisogno di persone
disposte ad abbracciare una forma di socialità nuova che ponga ognuno
'insieme' agli altri per costruire qualcosa di migliore.
Il più infelice degli uomini è quello che non si impegna socialmente,
che non solo non capisce lo sforzo di bene degli altri ma cerca di
ostacolarlo con le sue patologie, il suo astio, il suo malessere
asociale, mettendosi contro, criticando e basta, distruggendo senza
costruire, agendo non per un miglioramento del mondo ma per un suo
peggioramento acre ed ostile.
Freud diceva che nell'uomo agiscono due forze: EROS e THANATOS, amore
e morte. Sta a noi scegliere quale seguire.
..
LE TEMPERATURE DI LUGLIO
Bologna è una città infernale per chi come me non può permettersi una
fresca vacanza.
Un mio amico si è preso la briga certosina di appuntarsi le
temperature massime del mese di Luglio, degli anni dal 1973 al 2012 ,
ultimi 40 anni
Risulta che la massima di luglio fini ai primi anni '80 era compresa
tra i 28°-29°. Dagli anni metà '80 la temperatura media di luglio ha
iniziato progressivamente ad aumentare fino ad arrivare alla media di
quest'anno: 33,6° !
Impressionante!
Secondo i climatologi americani, le temperature estreme estive sono
assai più frequenti oggi che tra il 1951 ed il 1980 quando gli eventi
estremi erano una rarità, mentre le ondate di caldo che da diversi
anni infiammano l'emisfero boreale sono decuplicate
Il legame con il riscaldamento climatico già avvenuto è palese e
"queste anomalie estreme non sarebbero avvenute se il pianeta non si
stesse riscaldando".
Il riscaldamento globale causato dall'uomo è ancora la causa di tutto
Quindi prepariamoci a nuove e frequenti estati super calde, ad esodi
estivi su autostrade infuocate. Ma anche ad ingenti danni
all’agricoltura e all’impoverimento delle risorse alimentari del mondo
con diminuzione delle acque. Difficile capire se questo trend si potrà
fermare, certo che se il mondo non riuscirà a ridurre in modo drastico
le emissioni di Co92 passando ad energie più pulite, il mondo vedrà
eventi meteorologici estremi.
..
FAMOLO STRANO
Sono colpita dalle alleanze improbabili
Ieri Vendola si è proposto a Casini
Oggi Ferrero lo fa con Di Pietro
Domani Ferrando si mette con Buttiglione???
..
Franzanori
Vendola è disposto ad allearsi con Casini
Il suo primo rapporto contro natura
..
Lidia Ravera
Ha chiesto a una storica ‘compagna’ cosa pensasse del Pd della
Speranza (Pds) con Di Pietro fuori e Casini dentro: “Ce l’hai ancora
un po’ di speranza da investire?”
Quella ha risposto: “La speranza è la prima a morire. Restano la
pazienza e l’ironia. Ma anche loro, ormai, stanno in fin di vita”.
.
Recidivi
Bersani vuole andare ‘oltre’ il Pd
E recuperare Mastella? :- )
.
Dario Vergassola:
Vendola: “Di Pietro non può restare fuori dai cantieri della sinistra!”
Bersani: “Okei, però gli facciamo fare l’operaio che cade dall’impalcatura!”
VV
Nel giochetto vergognoso delle alleanze, per mesi Bersani ha
corteggiato invano Casini, nel tentativo di estromettere Di Pietro.
Sembra il gioco delle tre sedie con 4 giocatori che corrono intorno.
Ora: mossa a sorpresa! Vendola si allea con Casini, aprendo a Di Pietro!
Chi dovrebbe restare senza sedia? Bersani? Ahimè no, per il gioco dei
numeri sarà sempre Di Pietro, perché sono i numeri alla fine che
contano, non le buone intenzioni. E le alleanze le decideranno quegli
zoccoli duri di rincoglioniti che continuano a votare ogni sozzeria
‘senza se e senza ma’ e continuano a rivotare Pd, convinti, come dice
la vedova del 4° piano, “che se non si vota Pd, rivince Berlusconi!”-
.
SVENDOLA
Marco Travaglio
Di Pietro ha una fortuna sfacciata. Se il Pd fosse guidato da persone
intelligenti (ipotetica del 3° tipo), lo avrebbero annesso in un bel
csx tradizionale e, all’ultimo istante ci avrebbero infilato l’Udc.
Così l’avrebbero definitivamente neutralizzato, sedato, spento.
Costretto a far digerire ai suoi il matrimonio morganatico con
l’Unione dei Condannati e con l’imputato Vendola, oltreché coi nuovi
nemici della Procura di Palermo, avrebbe regalato a Grillo gran parte
dei suoi elettori. E, prigioniero di un’alleanza in cui non sarebbe
stato determinante, si sarebbe ridotto a ruota di scorta, pelo
superfluo, portatore d’acqua di un progetto nefasto per quel che resta
della nostra democrazia, e anche per lui: la grande ammucchiata
destra-centro-sinistra che il Quirinale, le banche e i partiti hanno
già deciso al posto nostro per la prossima legislatura, con la scusa
dello spread.
B. ci starà perché, non potendo più vincere le elezioni, deve almeno
fingere di non perderle, tenendo una zampa nel governo per seguitare a
ricattarlo in cambio dei soliti favori penali e aziendali. Anche
Casini deve fare la mosca cocchiera di una carovana tanto grande da
mascherare l’estinzione dell’Udc.
Gli unici che potrebbero fare da soli sono quelli del Pd, ma il vero
segretario, Napolitano, non vuole, senza contare il loro sacro terrore
di governare divisi su tutto. Vendola avrebbe potuto restare coerente
ai valori del suo elettorato, ma ormai è un’anatra zoppa e lessa, tra
processi e sgoverno della Puglia di cui il caso dell’Ilva di Taranto è
soltanto l’ultima prova: meglio intrupparsi che contarsi.
La decisione di escludere Di Pietro era presa da mesi e le sue
sacrosante critiche al Quirinale per le interferenze nell’inchiesta
Stato-mafia e la guerra ai pm di Palermo sono una pietosa scusa. Di
Pietro non è “affidabile” per l’ammucchiata che, con la scusa
dell’Europa, dovrà fare ciò che non riuscì a D’Alema e B. con la
Bicamerale: ripristinare il “primato della politica” sui poteri di
controllo e chiudere violentemente i processi alle classi dirigenti,
in primis quello sulla trattativa che coinvolge e spaventa un po’
tutti. Insomma riportare l’Italia al regime dell’impunità legalizzata.
Un golpe bianco gattopardesco che richiede la massima omertà: non
dovrà muovere foglia in Parlamento, mentre tv e grande stampa
inneggeranno al regime. Per chi non ci sta (Di Pietro, Grillo, liste
civiche) è già pronto il confino politico-mediatico: irresponsabili,
nemici dell’Europa, untori dello spread, eversori da isolare e
silenziare.
Resta solo da vedere se sarà ancora Monti a guidare il “nuovo”
governo, o traslocherà al Quirinale cedendo il posto a Passera (è
indagato per frode fiscale, dunque in pole position): ormai l’unico a
credere che il premier sarà Bersani è Bersani. Ma la politica del
futuro resterà la stessa, detta anche pudicamente “agenda Monti”:
prendere ai lavoratori per dare ai banchieri, prendere agli onesti per
non disturbare i ladri. E massacrare le guardie.
L’ostracismo all’Idv deciso dal Pd e digerito da Svendola regala a Di
Pietro due occasioni d’oro. 1) Fare pulizia nel partito a sua
insaputa: la prospettiva di qualche strapuntino nell’ammucchiata che
verrà ingolosisce i dipietristi-democristi, vecchie muffe che non
stavano con lui per difendere la legalità, ma per agguantare qualche
cadrega e qualche titolo sui giornali, e ora se ne vanno senza bisogno
di cacciarli. 2) Tornare alle origini per catalizzare il fronte
trasversale che non ci sta (non solo a sinistra) al regime del “tutti
dentro” e prepararsi a guidare l’opposizione con i giovani di 5 Stelle
(la Lega, ormai, sfugge ai radar).
Ce la farà? Solo se una volta tanto azzeccherà i candidati, tenendo
alla larga gli Scilipoti e i Lannutti vecchi e nuovi. A costo di
sciogliere l’Idv per aprirsi al mondo delle professioni, della Fiom,
dei nuovi sindaci. Gli errori degli ultimi anni fanno dubitare che ne
sarà capace, ma c’è sempre una prima volta.
La fortuna non è mica eterna.
..
LA BALLA DELLA CRESCITA ESPONENZIALE
Sono d’accordo con Massimo Fini, che la finanza non è la causa della
crisi che sconvolge il mondo ma la crisi vera è del modello di
sviluppo con la balla della ‘crescita esponenziale’. Il fatto è che
più di così non si può produrre. A chi si può vendere oggi una
automobile? Anche India e Cina tra poco saranno sature. Niente può
star dietro ai ritmi di produzione quando la domanda deflette. Non c’è
solo la bolla immobiliare, c’è su scala planetaria una superbolla
produttiva. E tornare al marxismo non serve a niente. Marxismo e
iperliberismo sono uno la contro-faccia dell’altro, entrambi
produttivisti, entrambi basati sul mito del lavoro e della produzione,
entrambi attaccati a pensare che attraverso la produzione si arrivi
alla felicità. “Ma questa utopia bifronte ha fallito, perché ha alla
sue radici gli stessi idoli: industrialismo, produzione, consumo,
crescita, sviluppo”, di chi a destra come a sinistra crede che lo
sviluppo sia irrinunciabile.
I difensori di un altro mondo possibile credono invece che sia
necessario decrescere, produrre di meno, consumare di meno, per
arrivare a un equilibrio economico che non renda schiavi della
dittatura dei mercati, ma sia “per una vita più semplice e più umana,
senza stress, depressione, nevrosi, anomie, tumori psicosomatici e
cardiopatie, che sono mali della Modernità.”
Sembra di sentir parlare Alex Zanotelli o Francuccio Gesualdi o Beppe
Grillo. Invece è Massimo Fini. Ma allora c’è speranza!
..
ERA MEGLIO SE ANDAVA AD HAMMAMET!
Viviana Vivarelli
Povero Berlusconi!
Ha toccato la notorietà mondiale con le escort, le prostitute
minorenni, il lettone di Putin, le corna ai convegni internazionali, i
cucù alla Merkel, i ’mister Obaaaama!”, le barzellette sulla mela che
sa di figa o l’appello alla culona inchiavabile, poi quel declino
umiliante a cui almeno il Duce era stato sottratto.
Sberleffi, ingratitudine, guai giudiziari…
La ex moglie che gli chiede l’impossibile.
I figli attaccati solo ai suoi soldi come delle mignatte.
Escort che lo segano col culo flaccido.
Il Bossi che gli volta la schiena.
Vecchi amici che gli rosicano soldi a palate e gli dicono insulti irripetibili.
Raffiche di ricatti ed estorsioni come mai nessuno: i milioni di
Tarantini, quelli di Lavitola che lo minaccia “Torno e ti spacco il
culo”, la gola profonda di Velocci, Ruby come una sanguisuga, decine e
decine di escort mantenute a vita…
E poi gli affari che vanno male, lo sfratto della Mondadori da Segrate
Il processo di Milano
Il tramonto repentino del calcio e del cinema: la svendita dei
campioni del Milan, la crisi nera di Medusa
Mediaset con utili in calo del 73%.
Il poveretto sogna le elezioni ma Monti non lo degna nemmeno di uno
sguardo e gli elettori svicolano. Non ne trovi uno che dica di
rivotarlo. E’ sparita persino la Margherita.
Un italiano su 2 voterebbe una lista civica. Il Pdl è sceso al 18
superato dal M5S.
Intanto Sabina Began dichiara che aspetta un figlio. E’ andata con
cani e porci, anche Bocchino ultimamente, ma il figlio, vedi vedi, lo
aspetta da lui: un vecchio di 74 operato alla prostata. Praticamente
un miracolo! Come fa a sapere che è suo? Il ragazzino è sempre in
erezione! E se è una femmina?
MARCELLO, IO VORREI CHE TU, LAVITOLA ED IO....
Viviana Vivarelli
Cosa diceva il flaccido puttaniere di Arcore? Che, se non ci fossero
stati i processi a rubare il suo tempo, avrebbe fatto ospedali per
bambini nel mondo? Ora di tempo ne ha quanto ne vuole, libero per
prescrizione e non va neppure in Parlamento.. dove sono gli ospedali
dei bambini nel mondo??
Credo valga proprio la pena di votare uno come Berlusconi! Alla
peggio, uno può minacciarlo di 'spaccargli il culo' e farebbe milioni
a palate.
Chi è che diceva che i suoi nemici erano spinti dall'invidia? E chi
può avere invidia di un simile catorcio ricattato dai più viscidi
della Terra? Uno che perfino Bossi si permette di usarlo come stuoino!
Quale programma ha? E chi se ne importa? Siamo sicuri che il programma
di governo lo faranno i suoi ricattatori. Ormai ne ha una bella fila!
Pezzi grossi della mafia che gli mandano i regalini al tritolo!
Almeno 40 milioni a Dell'Utri perché taccia sulla mafia!
5 a Lavitola per non dire lo sporco di Finmeccanica!
740.000 euro a Tarantini, tra dati e promessi, per tacere sui bunga
bunga e sulla coca!
5 milioni a Ruby per star zitta sulla prostituzione minorile!
Soldi infiniti alla Minetti, la Began e tutto l'harem delle cembraccole!
Persino i figli sono zittiti col denaro perché non facciano interviste
pericolose!
I posti del potere diffusi a piene mani a compagne di letto e criccaroli!
Ma chi ha un leader più ricattabile di lui?
Siamo il popolo più felice della Terra, e ancora il 20% che voterebbe
per lui?????????
Guardatevi intorno! Una persona su 5 che vedete è pronta a rivotare
Berlusconi. Lo vota ma non lo dice. Se ne vergogna come di un reato,
però lo voterebbe lo stesso. Uno su 5 di quelli che qui scrivono per
insultare il M5S voterebbe per lui o per Bossi che è come votare per
lui o votare per la mafia e la peggio feccia di questo paese!
Basterebbe questo a squalificarci come popolo di fronte all'umanità!
.
E I PARLAMENTARI SI FANNO IL REGALINO
Marco Palombi IFQ
“…dentro quel decreto che taglia la sanità e affama gli enti locali
per miliardi di euro, dentro quello stesso decreto nel quale non si è
riusciti a trovare 38 milioni per garantire duemila esodati di
Finmeccanica, il Senato ha invece avuto la capacità di scovare altri
10 milioni per aumentare il fondo spesa dei gruppi parlamentari già
ricchi per la legge Mancia.. prima del solito mese di ferie, un
manipolo di disperati si è affannato a non dormire durante la
discussione del provvedimento e alla fine i 10 milioni sono stati
assicurati. Chiamarla spending review è solo quel tocco di genio che
rende la cosa indimenticabile”.
..
L’AUTOBUS DI GRILLO NEL PAESE DELLA POLITICA-CHE-NON C’E’
ILVO DIAMANTI
Il M5S è un autobus. Di misura variabile. Con percorso variabile. Da
alcuni mesi, è in crescita costante. Si è allungato. I passeggeri sono
aumentati di numero. Rapidamente. Fra marzo e aprile: sono quasi
raddoppiati. Poi, da maggio, si sono moltiplicati.
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho
quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località
dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la
Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di
collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e
spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione
del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese
Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del
Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con
l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione
fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti
abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la
promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti,
trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario
Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e
intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S.
Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a
cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da
molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi,
medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta
in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri
territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra
dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma.
Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel
corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL.
Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida.
Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS.
Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli
insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità
reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani.
Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni,
Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte.
Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro.
Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo
viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è.
Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non
importa.
Così siamo diventati tanti. Non solo giovani, studenti e
intellettuali, di grandi città, come all'inizio. Non solo internauti
sempre connessi. Le facce sono cambiate. Tante persone di età matura.
Tanti anziani. Non solo professionisti e professori. Tanti operai,
tanti lavoratori autonomi. Tanti abitanti di piccole città. Insomma,
l'Autobus M5S ora non è più una carrozza d'èlite. Prima classe
Business di Freccia Rossa o di Italo. Ma un convoglio popolare.
Viaggiare insieme, poi, è sempre una bella esperienza. Eccitante.
Anche perché oggi tutti parlano di noi. Spesso, contro di noi. Tanto
meglio. Ci dà identità. D'altronde, sul nostro autobus, ormai, siamo
più numerosi del popolo del Paese della Libertà. Poco meno del Popolo
Democratico. Mentre gli altri Paesi: la Padania, l'Isola dei Valori e
la Terra Promessa della Sinistra, a confronto del nostro Autobus,
sembrano un'Ape Car. Al massimo, dei pick-up.
Viaggiare verso un Paese-che-non-c'è è un'avventura interessante.
Tanti, ma soli contro tutti. L'autista non è invadente. E ci dà
visibilità. Grida e strepita. Contro tutti gli altri. Ma non ci impone
regole rigide. Non pretende atti di fede. Questo un autobus. Mica una
Chiesa, né una Patria a cui si "appartiene". Un'Isola da cui non è
possibile andarsene. È un autobus. Prendi un biglietto e sali. Alcuni
di noi viaggeranno a lungo. Altri decideranno quanto, se e fino a
quando continuare. Se, quando e dove scendere. A una prossima
stazione. A una prossima fermata.
Nel frattempo proseguiamo. Tutti insieme. Siamo in tanti. Né militanti
né fedeli. Ma soli - contro tutti.
I Passeggeri dell'Autobus di Grillo. In viaggio nel Paese della
Politica-che-non-c'è. In lotta contro i politici e i partiti che ci
sono.
..
L’ORIGINALITA’ DEL M5S
Viviana Vivarelli
Il M5S rappresenta qualcosa di totalmente nuovo rispetto a qualunque
partito visto sinora, in questo senso è il primo e unico movimento
popolare di democrazia diretta esistente in Europa, e non ha niente a
che fare col partito dei pirati tedesco e svedese, sia perché il M5S
non è un partito, sia perché nasce come una precisa reazione nel paese
che ha i partiti più corrotti d’Europa che lo hanno portato a una
crisi irreversibile senza dare segni correttivi, in un paese dominato
da 3 mafie colluse con lo Stato e che ha avuto 2 tangentopoli, cose
queste inesistenti in Svezia o in Germania.
Il M5S è nato col preciso scopo di contrapporsi alla partitocrazia
italiana e alla degenerazione della democrazia parlamentare con un
sistema di governo opposto, perché la politica ha costruito un potere
assoluto e oligarchico completamente slegato dal popolo e non solo ha
rovinato il paese ma ha rubato ai cittadino persino la sovranità
elettorale.
Per questo il M5S ripudia qualunque cosa si colleghi ai partiti: la
forma-partito, il potere assoluto dei segretari, i rimborsi
elettorali, i rimborsi ai giornali, il fatto che gli eletti non
dipendono da alcun mandato elettorale e sfuggono per sempre a
qualunque controllo, i vizi, gli abusi, i privilegi, il potere, la
possibilità di candidare in lista dei pregiudicati, il perverso
sistema per cui una volta eletti non si esce più dalla cerchia magica
del potere e lo si conserva in eterno, le alleanze anche distorte per
tenere il potere....
Questi sono i punti che fanno del M5S qualcosa di unico in Italia,
qualcosa che si distingue e si contrappone a qualunque partito e che
costituisce una svolta culturale rivoluzionaria che, se imitata,
potrebbe rivoluzionare la democrazia europea. Ma alcuni continuano a
chiedere che il M5S adotti proprio i principi dei partito tradizionali
pur sapendo che è proprio per la sua differenza che il 20% dei
cittadini italiani lo voterebbe. Ma che senso ha?
..
PATTO STATO-MAFIA: LA CRICCA S’ACCROCCHIA
Vieteranno anche le intercettazioni?
Viviana Vivarelli
Negli altri paesi basta un pompino con una stagista o una telefonata
in un albergo a far saltare un presidente. E le intercettazioni sono
fondamentali ! Nel nostro nemmeno uno stupro alla Repubblica con la
collusione della mafia! E l’esito è il veto alle intercettazioni,
prova principe di ogni inchiesta sui crimini. Ma la Severino è della
banda. Omertà prima di tutto! Cane non morde cane, bocconiano non
morde mafioso, e se la torma dei lupi comanda, ad essere mangiati
saranno i cittadini. Con tutti i loro diritti.
Così, anche sui gravi sospetti di coperture dall’alto su processi
mafiosi, la cricca s’accrocchia! E pure i nuovi si schierano a far
massa! Non li ha forse chiamati Napolitano questi qui? E dunque
ringraziano, con la Severino in testa, che dichiara: “Napolitano non
si pubblica!” Omertà di Cricca da Monti a mafia, tutti da una stanno!
E i media seguono in ordine di mangiatoia.
Inutile ricordare che la Costituzione rende il Presidente della
Repubblica “non penalmente responsabile nell’esercizio della sue
funzioni, salvo che per alto tradimento e attentato alla
Costituzione!”, e non vieta affatto che egli sia intercettato per
qualsivoglia altro reato come qualsivoglia cittadino, per cui anche
l’intimidazione dall’alto sul pm antimafia che scopre in una
intercettazione Mancino e Napolitano resta materia processuale. Non
per la Severino! Oltre tutto le telefonate intercettate fanno prova
per l’accusa ma anche per la difesa che non può esserne priva
soprattutto in questo strano processo che vede Presidenza della
Repubblica contro pm, con l’Avvocatura dello Stato che difende
Napolitano e i pm che devono raffazzonarsi un avvocato, mentre contro
i pm di Palermo che hanno avuto la sventura di intercettare Mancino
scatta la disciplinare.
E la Severino, degna compariella di Napolitano, pretende e ordina che
le prove vengano distrutte ipso facto, il che è illegale!!
..
TUTTI I BUCHI DEI CONTI LEGHISTI
La Lega si oppone alla bonifica dell’Ilva gridando che è la solita
truffa sudista.
Intanto la famosa trasparenza che Maroni ha giurato sulle casse del
Partito va a farsi friggere. La Lega si vede rifiutare il rendiconto
del 2010 presentato al Parlamento, per cui il Parlamento non le paga
la tranche di rimborsi elettorali di settembre, 8 milioni e mezzo,
perché i conti non sono è in regola, la solita truffa nordista!
La domanda era: come avete speso i soldi del partito? Ma nemmeno
Maroni ha saputo rispondere correttamente. Mica poteva dire escort,
coca, diamanti e lingotti! Loro giurano che appena avranno i soldi li
metteranno in beneficenza. A vantaggio dei poveri banchieri della
Tanzania, si immagina.
Da Corriere:
Più di 880 mila € di assegni emessi nel 2011 a favore di non si sa chi
e non si sa perché, almeno 417 mila € di prelievi in contanti o
assegni tratti dall'ex tesoriere Belsito senza adeguati
giustificativi, poi due crediti da 350 mila euro, 885 mila di rinuncia
a crediti verso la controllata Fin Group spa, e altri 384 mila tra
storno di registrazioni non documentate, ammanchi di cassa e poste
ormai inesigibili in 140 sezioni locali: sono i rilievi degli analisti
della PricewaterhouseCoopers , incaricata l'11 aprile dalla Lega del
dopo-Bossi di valutare alcune poste patrimoniali nel bilancio 2011
tutto di responsabilità di Belsito.
Anche il rapporto Price di Maroni alla Procura di Milano evidenzia la
gestione raffazzonata e il livello di confusione, tanto che di alcune
operazione Price rimarca di essere venuta «a conoscenza per tradizione
orale». E persino nei rari casi positivi: se ad esempio i 100
camion-vela per la pubblicità elettorale comprati nel 2009 per 2
milioni fossero stati messi a bilancio in modo non pasticciato, la
Lega a fine 2011 avrebbe potuto contare su mezzo milione in più di
avanzo d'esercizio, comunque a quota 6,5 milioni.
Price addita le registrazioni contabili di 1,7 milioni erogati dalla
Lega tramite assegni per i quali non è stata rintracciata
documentazione, gli assegni riportano spesso nomi di beneficiari per i
quali nessuno sa associare fornitori conosciuti e motivazioni
plausibili. L'analisi dei conti bancari rileva anche 36 assegni per
543 mila € e 29 prelievi per 174 mila incassati da Belsito e
contabilmente registrati come prelevamenti da conto bancario e
successivo versamento in cassa: solo che nella documentazione
disponibile non c'è prova che questi 717 mila euro siano stati davvero
versati nella cassa del partito.
284 mila sarebbero stati usati da Belsito per pagare ad es. due
avvocati di cui non sono noti i «servizi legali», “servizi di
consulenza» a una signora che compare come collaboratrice di Belsito;
l'infermiera di Bossi; un autista senza contratto; lo stesso Belsito
come auto compenso. Poi senza giustificativi e destinatari finali
restano 433 mila €. E c'è la carta di credito di Belsito, con esborsi
per negozi di abbigliamento (Louis Vuitton, Hermès), di elettronica e
fotografia (Apple e Unieuro), gioiellerie (Tiffany), armerie e la Spa
di un hotel.
19 mila € di spese mediche a favore di Umberto Bossi, spese in
contanti a dipendenti e collaboratori occasionali sfondano per 275
mila euro, di cui 35 mila in contanti per Riccardo Bossi, affitto
ristoranti, multe, meccanici,il veterinario del cane, l'abbonamento
alla tv satellitare, e persino anticipi in contanti all'ex moglie.
In magazzino la Lega conta giacenze per 395 mila €, gadget di
propaganda e ben 410 biciclette, del valore di 82 mila € ancora
depositate presso il produttore
Caos totale: 3.447 orologi, 250 teli mare…?!?.
Luigi Ferrarella Giuseppe Guastella
..
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Maroni da Berghem!! Viva Petrolini!
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Fabio Martello
Il problema di questo paese sono le calamità naturali. In specie,
quell'enorme tsunami di merda che ha invaso le istituzioni
.
E LA LEGA AVREBBE COMBATTUTO LA MAFIA???!!!
Viviana Vivarelli
Nei 20 anni di Berlusconi la mafia è cresciuta .
Le sue vittime sono 5000.
Ha un fatturato di 150 miliardi l'anno,150 miliardi rubati dalle
tasche degli italiani.
La mafia si è insediata nelle istituzioni.
Le giunte di troppi comuni del nord sono scese a patti con essa dandole appalti.
Ormai tutte le grandi opere sono infiltrate da società mafiose.
La capitale della mafia è Milano.
Il patto infame dello Stato con la mafia c'è sempre stato ma è
cresciuto negli ultimi 20 anni, e proprio negli anni del malgoverno di
B,
che è salito al potere grazie ai soldi e ai voti della mafia.
E con lui è salita al potere la Lega sempre coi soldi e i voti della
mafia, dimenticando quello che aveva gridato sulle piazze contro B
mafioso ma interessata agli utili che avrebbe conseguito dal potere e
vendendo il proprio popolo per 30 denari come Giuda.
Gente ignobile come Casini ha la faccia di attaccare pubblicamente
Ingroia, insultandolo, mentre prende voti dalla mafia e protegge
corrotti come Cuffaro, Cesa, Naro, Mannino e in Parlamento associa i
suoi insulti alle vittime della mafia a quelli di Dell'Utri,
consigliori di B, tramite per 20 anni tra B e la mafia e percettore
per B dei voti in Sicilia che sono gestiti dalla mafia.
Ma il Pd tace e aiuta B a votare le sue leggi inique a favore della
mafia e a nominare gente come Carnevale.
Non si salva nessuno, perfino un ex vicepresidente del CSM, Mancino,
viene accostato alla mafia sotto la protezione di Napolitano.
L'Italia crolla sotto il peso di accuse terribili in cui tutti i
partiti, meno l'IdV, sono sospetti di collusioni infami e si scopre
che persino il Pd ha chiesto voti alla 'ndrangheta e molti sono sicuri
che in cambio ha promesso appalti per la Tav in Val di Susa, anche se
i giudici non hanno ancora formulato alcune sentenza.
.
L'onnipotenza e la sicumera di Formigoni toccano il tetto del
ridicolo: "Dov'è il reato? Io non vedo reati! Ho consultato dei
giovani amici del primo anno di giurisprudenza e anche loro non hanno
visto l'ombra di un reato!"
Forse sarebbe meglio che consultasse avvocati del calibro di Ghedini
invece degli studenti del primo anno di legge??!! E magari membri di
Comunione e Liberrazione! Si beffa di noi? Crede di essere sopra la
legge 'l'eccellenza della Lombardia"? O forse chiede per sé lo stesso
omaggio che lui dette a Berlusconi qauando il volgare Ferrara indisse
un convegno per elogiare il libertinimo del Cavaliere, stendendo al
filo i suoi mutandoni, e Formigoni applaudiva e rideva beato in prima
fila e, quando i giornalisti gli chiesero come potesse la sua
osservanza cattolica coniugarsi con la condotta dissoluta che veniva
elogiata sul palco, rispose: "Chi sono io per poter giudicare
Berlusconi?"
E dunque chi siamo noi per giudicare sua eccellenza Formigoni?! :-)
.
L’EVOLUZIONE DEL CERVELLO
Viviana Vivarelli
Il pensiero del M5S discende dal pensiero no global che si è diffuso
'nel mondo' almeno da 30 anni come pensiero 'planetario', 'universale'
che si oppone alla globalizzazione, che è la depredazione del pianeta
e la soggiogazione dell'umanità all'avidità di pochi gruppi di magnati
finanziari.
In questa sollevazione contro la degenerazione dell'iper-liberismo e
nella creazione di un nuovo sistema economico, politico, culturale e
sociale, ogni singola persona ha il senso di partecipare a qualcosa
che oltrepassa la propria sfera personale e il proprio localismo in
nome del contrario esatto dell'egoismo ristretto e dell'appropriazione
esclusivistica di beni e diritti, insomma all'opposto di ciò che
costituisce il fondamento del capitalismo o, in Italia, del leghismo e
del berlusconismo che sono due forme di neo-fascismo.
La prima struttura di cervello umano è il cervello rettile: attento
solo al sesso e al possesso (maschilismo, gerarchia, potere
assolutistico, depredazione, avidità e guerra).
Si sviluppa poi il cervello mammifero che sente i valori della
famiglia e del gruppo (diritti di gruppo e democrazia).
Il terzo a formarsi nell'evoluzione naturale è il cervello superiore;
di questo negli ultimi secoli si è sviluppata soprattutto la parte
maschile o razionale (scienza, tecnologia e finanza). Aspettiamo ora
lo sviluppo della parte femminile o intuitiva, capace di percepire le
relazioni, le reti, l'appartenenza simbiotica a uno stesso organismo
di cui fanno parte uomini, animali, piante, natura, elementi del
pianeta, la globalità dell'insieme interconnesso e la sua cura e
conservazione.
Chi sarà capace di fare questo balzo evolutivo potrà rivoluzionare
storicamente i sistemi politici, culturali, economici e sociali.
Chi resterà appiattito al cervello rettile sfiancherà il mondo con le
ultime guerre di razzia finché sarà superato come lo fu il mondo dei
dinosauri. E perirà, prim'ancora di essere rovesciato da forze
esterne,dal suo stesso germe di disfacimento.
.
PERVERSIONI DEL LIBERISMO
Viviana Vivarelli
Il punto è che il sistema è perverso. Ormai di 'economico' non ha più
nulla. E'un sistema 'assurdo'!
Compriamo pomodori dalla Cina e distruggiamo i nostri con le ruspe.
Compriamo arance da Israele e costringiamo i nostri produttori di
arance e cessare la produzione.
Compriamo parmigiano fatto in Canada e non proteggiamo nemmeno i
prodotti nostrani.
Facciamo costruire i nostri giocattoli a Hong Kong e i vestiti a
Taiwan e chiudiamo le nostre fabbriche di abbigliamento o giocattoli.
Poi falliamo perché i nostri disoccupati non comprano più nulla.
Ma vi sembra normale questo?
I supermercati buttano via 250 kg di cibo al giorno “solo per motivi
estetici”, tanto cibo da sfamare ogni anno 636.000 persone. E solo in
Italia ci sono 8 milioni di poveri.
Sempre in Italia 3 miliardi di € di beni alimentari vanno nei rifiuti
ogni anno per un totale di 1,5 milioni di tonnellate di cibo buttato;
il 15% di pane e pasta, il 18% di carne e il 12% di verdura ed ortaggi
sono gettati via ogni giorno.
Ed è una tendenza mondiale: negli Usa il 40-50% del cibo viene
sprecato (e ci sono 40 milioni di poveri), in Inghilterra il 30-40%
del cibo finisce nella spazzatura (e il 22% degli inglesi è sotto la
media europea di reddito).
150 milioni di persone nel mondo potrebbero essere sfamate solo dal
cibo gettato via.
852 milioni di persone nel mondo sono sottoalimentate e 5 milioni i
bambini ogni anno muoiono per cause legate alla fame
E oltre allo spreco dobbiamo vedere generi di prima necessità, cibo
dei poveri, aumentare il loro prezzo solo perché degli speculatori
fanno i loro sporchi giochi di Borsa senza che nessun G8 o G20 metta
il minimo freno alle loro speculazioni avide e incontrollate.
Il mondo intero muore affinché pochi giocatori mondiali portino avanti
i loro giochi perversi.
E questi squali non solo rovinano il mondo ma non tollerano nemmeno la
più piccola regola o la più piccola tassa sulle loro transazioni, come
se fossero i devastatori incontrollati dell'universo!
Ma è sostenibile tutto questo??
..
ILVA DI TARANTO
Viviana Vivarelli
L’uomo dei Riva, Girolamo Archinà, dice: “Clini è nostro!” E’ lo
stesso che urlava ai giornalisti: “Ve li inventate voi, i morti!” (386
morti in 13 anni. Morti di cattiva stampa??). Uno che definisce
l’inquinamento “un fenomeno mediatico di allarmismo assolutamente
spregiudicato”. E’ spregiudicato l’allarmismo, capite! non i padroni
dell’Ilva e i ministri di B che gli hanno tenuto il cappello!
Appena Archinà svela il patto scellerato dei Riva con Clini, Archinà
viene licenziato in tronco. Clini invece ce lo teniamo “senza se e
senza ma”, vero Bersani?
Clini è quello che appena fatto Ministro dell’Ambiente, è corso
giulivo a una televisione privata per annunciare che era favorevole
al Ponte di Messina, alla Tav in Valsusa e alle centrali nucleari!!
TRIPLETTA!!! Povero Ambiente! E’ come la pace nelle mani del generale
De Paola o il lavoro strangolato dagli artigli della Fornero! Del
resto da un pupillo di De Michelis, icona dei liberisti e feroce
nemico del Protocollo di Kioto che potevamo aspettarci?
Intanto, per la serie che è sempre il cittadino a pagare i danni degli
altri, Clini riesce ad appoggiarci sulle tasche anche i 336 milioni
per la bonifica del “letamaio cancerogeno” di Taranto. Dalle tasche
dei magnati Riva, invece, non uscirà uno sgheo! 17 anni fa lo stesso
Riva di adesso aveva inquinato Genova-Cornigliano e glielo volevano
far chiudere, ma Clini, direttore generale del ministero
dell’Ambiente, propose che fosse lo Stato a pagare la bonifica. Oggi
fa il bis, corre in aiuto al ‘caro amico’ sotto accusa scaricando i
costi dell’impresa sui contribuenti. I cittadini pagheranno perché
20.000 persone non restino sul lastrico. Noi pagheremo perché i Riva
intaschino altri miliardi. E’ questo che vota Bersani? E’ questo che
vuole il governo Monti, “senza conflitti di interesse” e così
straordinariamente, così meravigliosamente “EQUO”??!!
..
DI PIETRO
Gli operai tarantini dell’Ilva hanno ragione. Ma è giusto che i
magistrati abbiano ordinato i sigilli per i reparti più venefici di
una fabbrica che è tra le più velenose del mondo. Non è con loro che i
lavoratori e i cittadini di Taranto devono prendersela. Sono stati i
primi e i soli ad avere il coraggio di sottrarsi al turpe ricatto che
ha permesso sinora ai Riva, proprietari dell’Ilva, di arricchirsi a
discapito della salute dei lavoratori e delle loro famiglie. Che
l’Ilva avveleni l’aria, il mare e la terra di Taranto è una certezza
scientificamente provata. Per decenni, invece di mettere in sicurezza
gli impianti e bonificare l’ambiente che avevano distrutto, i Riva si
sono difesi dietro quel ricatto: “O vi tenete il veleno e accettate di
rischiare la vita vostra e quella dei vostri figli, oppure restate
senza lavoro”. Questa è stata sinora la tragedia di Taranto: non avere
scelta se non quella tra il veleno e la miseria, tra i fumi dell’Ilva
e una disoccupazione di massa che metterebbe in ginocchio l’intera
città. Grazie a questo ricatto le istituzioni sono rimaste immobili e
paralizzate, fingendo di non vedere che l’Ilva trasgrediva, senza
nemmeno nascondersi, la legge e inquinava senza pietà l’ambiente
circostante, senza spendere nulla dei propri immensi profitti per
riparare al danno e impedire che si ripetesse e anzi peggiorasse. I
lavoratori sono rimasti soli. I magistrati non potevano continuare a
fare finta di niente. Di fronte a reati contro la vita umana avevano
il dovere di intervenire ed è la sola strada per rompere la logica
ricattatoria dei proprietari dell’Ilva e rompere la solitudine e
l’impotenza dei lavoratori. Non è vero che non esiste altra
alternativa oltre a quella fra la morte e la fame. L’inquinamento può
essere aggredito frontalmente. Le emissioni possono essere riportate
entro i limiti consentiti dalla legge. La terra, il cielo e il mare di
Taranto possono essere bonificati.
Il punto dolente è che tutte queste cose costano e che i Riva non
vogliono perdere nemmeno un euro dei loro preziosi profitti,
realizzati a man bassa in tutti questi anni. Allora devono essere
obbligati a farlo. Occorre la ristrutturazione ambientale dell’Ilva,
ma non a spese del denaro pubblico ma a spese di chi ha provocato
immensi danni e ci si è arricchito. Solo in un mondo osceno e feudale
si obbliga il lavoratore a scegliere tra il lavoro e la vita.
Magistratura e lavoratori possano devono allearsi per una comune
battaglia di civiltà. Noi vogliamo che i cittadini di Taranto abbiano
garantito il lavoro e il reddito, ma anche la salute e la sicurezza,
per se stessi e per le loro famiglie. Non è pretendere troppo. E’
chiedere il giusto.
..
Chiara scrive
Il padrone dell’Ilva, Emilio Riva, è un “eroe della patria”. Come non
tutti sanno, infatti, ha avuto un ruolo nell’affaire Cai. Alitalia
stava fallendo, non potevamo venderla ai francesi, secondo B, perché
pareva brutto. Meglio dividerla in due e regalare i debiti della parte
malata allo Stato, cioé a NOI cittadini; la parte sana dell’azienda
invece, meglio affidarla a un manipolo di saggi eroi della patria,
imprenditori che formarono Cai, al fine di ”salvare” la parte pulita
di un’azienda che senza demagogia sarebbe stata salvata da mesi. Fra
questi ecco Emilio Riva, già frequentatore delle cene elettorali di B.
All’eroe Riva, padrone dell’ILVA bisognava pure fare qualche piacere
soprattutto se in Puglia la giunta Vendola aveva iniziato a dare
fastidio, proprio sulla questione dell’inquinamento dell’Ilva. Vendola
aveva iniziato a rompere le scatole ma fece di più: minacciò di far
chiudere l’ ILVA se non si fosse adeguata agli standard europei,
smettendola di emettere diossina a destra e a manca per risparmiare
sulla “pulizia” delle sue emissioni. Allora B diede istruzioni alla
fida ministra dell’ambiente Prestigiacomo, che contestò i dati
sull’inquinamento, era il 2008, che inchiodavano l’Ilva, salvandola,
forse per non dare grattacapi all’amico Riva, impegnato appunto a
salvare la compagnia aerea tricolore: grazie eh!. A quel punto
rimaneva solo una piccola quisquilia da risolvere, ovvero la
concessione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) senza la
quale l’Ilva sarebbe costretta a chiudere e su cui Vendola aveva già
minacciato parere contrario se non si fosse fatto qualcosa per
diminuire la diossina. Ma i tecnici che dovevano decidere se
concederla o meno furono rimossi sempre dalla Prestigiacomo, per
essere sostituiti con ESPERTI di SUA FIDUCIA. Secondo il giudice,
«l’attività emissiva si è protratta dal 1995 ed è ancora in corso in
tutta la sua nocività». «La piena consapevolezza della loro attività
avvelenatrice riguarda anche il fatto che le aree soggiacenti
all’attività emissiva erano utilizzate quale pascolo di animali da
parte di numerose aziende agricole dedite all’allevamento ovi-caprino.
La presenza di tali aziende era infatti un fatto noto da anni, eppure
per anni nulla è stato fatto per impedire la dispersione di polveri
nocive che hanno avvelenato l’ambiente circostante ove tali aziende
operavano».
Il giudice ricorda che le emissioni dell’ Ilva hanno prodotto
l’avvelenamento da diossina e da Pcb di 2.271 capi di bestiame (poi
abbattuti) destinati all’ alimentazione umana diretta e indiretta con
i loro derivati. “Dai dati raccolti dai Periti risulta che un totale
di 637 morti, in media 91 morti all’anno, è attribuibile ai
superamenti dei limiti di PM10 e un totale di 4536 ricoveri, con una
media di 648 ricoveri all’anno, per malattie cardiache e malattie
respiratorie, sempre attribuibili ai suddetti superamenti. La
situazione sanitaria a Taranto è unica in Italia”. Gli operai
protestano, vogliono che la fabbrica riapra, anche se sono consapevoli
che alcuni amici e familiari sono morti o gravemente malati a causa
delle emissioni letali dell’ILVA. Non hanno prospettive, sono in età
medio-avanzata, difendono e vogliono liberi l’eroe del Cai e i capi
reparto affinché tutto riprenda come prima: lavorare, riscuotere il
salario, sicuramente ammalarsi, forse morire… RIVOGLIONO INDIETRO la
loro NON-VITA, non ne hanno un’altra. ALLORA se la Prestigiacomo non
avesse contestato i dati dell’inquinamento e non avesse sostituito i
tecnici dell’Aia con altri più accomodanti, l’eroe RIVA avrebbe dovuto
ammodernare i suoi impianti e molta gente avrebbe potuto continuare a
vivere. Su suggerimento di CHI, ha agito la Prestigiacomo ? Forse del
suo Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ?
Nelle acciaierie del Nord Europa non esistono casi comparabili a
quello dell’ILVA. Là le norme per la sicurezza, la salute e la tutela
dell’ambiente vengono generalmente rispettate, ma nel Nord Europa un B
al governo per 18 anni sarebbe stato impensabile. Se un industriale
considera i suoi dipendenti come schiavi cercherà di risparmiare sulla
loro pelle: bestie umane, nient’altro ! Se viceversa nutrirà rispetto
per quelli che considera suoi simili, anche se subordinati, rinuncerà
volentieri ad una parte dei suoi introiti per investire in tecnologie
per la sicurezza umana ed ambientale.
Se MONTI non avesse le palle piene di SPREAD, potrebbe pensare ad una
soluzione di questo tipo: dare una sovvenzione statale agli operai, in
attesa di farla rimborsare ai responsabili del disastro non appena
saranno condannati. La documentazione è tale che sarà molto difficile
farla franca. Ma Monti non ha libertà di manovra, deve sottoporre le
sue iniziative alla maggioranza malaticcia che lo sostiene e
soprattutto al botulinizzato B. Avete notato come la sua faccia
somigli sempre più ad una palla ? Sarà perché tra la pelle e il
teschio è stata inserita una camera d’aria ?
..
I dati sulle malattie professionali falsificati. Gli impegni per
migliorare le prestazioni ambientali presi solo sulla carta. Bugie.
Omissioni. Presunte corruzioni. E continui ostruzionismi nei confronti
degli ambientalisti.
Un disastro ambientale senza precedenti, che il gruppo Riva avrebbe
ignorato, anzi tentato di camuffare, anche corrompendo un consulente
incaricato dalla Procura di analizzare l’inquinamento prodotto dalle
diossine.
..
Per la prima volta nella sua storia, l’Italsider, la fabbrica che a
Taranto significa pane per 20mila famiglie, e veleni, malattie e morte
per la città, rischia il collasso come un gigante dai piedi d’argilla.
E’ successo quello che era prevedibile nelle ultime settimane,
impensabile fino a qualche anno fa.
Emilio Riva, l’ottantaseienne re italiano dell’acciaio, suo figlio
Nicola e una schiera di dirigenti, manager e responsabili dell’Ilva
sono agli arresti domiciliari. Sei aree vitali per la produzione
dell’acciaio sotto sequestro. Ferme, bloccate, non utilizzabili.
“Non può essere consentita una politica imprenditoriale che punta
alla massimizzazione del risparmio sulle spese per le performance
ambientali del siderurgico”, scrive il gip Patrizia Todisco nel suo
provvedimento.
L’Ilva e i Riva hanno accumulato profitti enormi negli anni passati
senza preoccuparsi dei veleni che i fumi e le polveri diffondevano
nell’aria ammorbando la città.
A Tamburi, hanno calcolato gli esperti, i bambini hanno i polmoni
incatramati come un adulto che fumi 6-7 sigarette al giorno, tanta è
la concentrazione di benzopirene nell’aria. Così a San Paolo, l’altro
quartiere cresciuto a ridosso dell’Ilva. “Chiedano conto a Riva e
compagni, spieghino loro come oggi sono aumentati i livelli di
produttività dello stabilimento. La ricetta è semplice: tecnologia
spinta, macchinari al massimo e sfruttamento degli operai”. I fumi che
hanno ammorbato l’aria, i materiali ferrosi che viaggiavano su nastri
trasportatori scoperti (sono stati adeguati solo pochi anni fa), i
parchi minerali, un’area grande come decine di campi da calcio dove
vengono stoccati i minerali necessari alla produzione, proprio a
ridosso del quartiere Tamburi.
Insomma, il cancro dell’Ilva. Taranto brucia , città disperata e
divisa, schiacciata tra la prospettiva di un disastro sociale,
migliaia di lavoratori in mezzo a una strada, e i veleni che la
uccidono lentamente.
Eppure da decenni le associazioni ambientaliste, a contatto con
gravissimi problemi di salute, e negli ultimi anni anche L’Ordine dei
Medici, denunciavano con la voce più alta possibile livelli
intollerabili di inquinamento e chiedevano soluzioni ai responsabili
della Salute pubblica. C’è stato un vero muro di gomma.
Dove sono Asl, Regione e ARPAL?
In fondo i Cittadini non chiedono altro che il rispetto delle leggi e
la difesa della salute.
.
Nel libro «Diaz – dalla gloria alla gogna del G8 di Genova», la
dichiarazione di Canterini, ex capo della mobile condannato a 3 anni
per falsa testimonianza:
«È mia intenzione parlare di chi e perché ha voluto a tutti i costi la
Diaz, di chi ha coperto i veri massacratori della scuola, di chi e
perché ha depistato sulle responsabilità alte, chi e perché ha
scientificamente gettato fango sul Settimo. Erano bestie vili, da
rintracciare e rinchiudere in gabbia. A cui nessuno ha però dato la
caccia. Dal 2001 sono libere e impunite grazie anche a chi c’era ma in
effetti non c’era, a chi comandava senza comandare, a quanti si
trovavano lì per caso , per volontà superiore, per depistare, per
randellarne uno ed educarne cento.La Diaz fu una rappresaglia
scientifica alla figuraccia mondiale per le prese in giro dei black
bloc. Un tentativo, maldestro, di rifarsi un'immagine e una verginità
giocando sporco, picchiando a freddo, sbattendo a Bolzaneto ospiti
indesiderati assolutamente innocenti».
“Il blitz serviva esclusivamente ad accollare le armi a qualcuno da
arrestare e la stessa convocazione di massa (degli agenti di polizia)
alla Diaz non aveva spiegazione se non per soddisfare la collera
repressa di chi, per due giorni e due notti, le aveva prese senza
darle.
C'abbiamo un mezzo accordo con gli antagonisti. Per noi va bene che
facciano casino, che si incazzino, che facciano scena – disse un alto
papavero del ministero dell'Interno al comandante del I Reparto
mobile, che riporta il colloquio nel libro –. Ci sta. Non c'è problema
che sfilino per le strade urlando slogan e minacce. E va bene pure che
tra noi ci facciamo, come dire… una cosa cavalleresca. Ci picchiamo,
ce le diamo come al solito. Ma gliel'abbiamo detto e ridetto: state
lontani dalla zona rossa sennò so' mazzate serie.
La battaglia col blocco nero era qualcosa di incredibile, impensabile,
indescrivibile. Erano tanti, troppi. Organizzati, ognuno con un ruolo,
un'incombenza. Professionisti come noi. Si spostavano a elastico, si
allungavano e accorciavano le linee d'offesa: un incubo. Sapevamo che
gli antagonisti, e gli autonomi, s'erano addestrati in un paio di
centri sociali di Padova e Torino. Li avevamo anche visti allenarsi
allo stadio Carlini di Genova. Ma le tute nere, quelle toste e
preparate, arrivate dalla Spagna e dalla Grecia, dalle banlieue
francesi e dai quartieri periferici londinesi, erano tutt'altra cosa».
..
MIGRANTI
ERRI DE LUCA
I poteri hanno visto nelle isole dei luoghi di reclusione, hanno
piantato prigioni su ogni scoglio: il mare nostro brulica di sbarre.
Gli uccelli invece vedono nell’isola un punto di appoggio, dove
fermare e riposare il volo, prima di proseguire oltre. Tra l’immagine
di un’isola come recinto chiuso, quella dei poteri, e l’immagine degli
uccelli, di un’isola come spalla su cui poggiare il volo, hanno
ragione gli uccelli. Un viaggio su dieci sprofonda, la terraferma
Italia è terra chiusa: li lasciamo annegare, per negare.
Il 1900 è stato il secolo in cui milioni di essere umani si sono
spostati da un continente all’altro. E così hanno spostato il peso del
mondo. Milioni di
esseri umani, miriadi di esseri umani. Nel 1900 siamo stati noi,
italiani, gli azionisti di maggioranza. Trenta milioni di noi si sono
spostati. E’ stato il nostro 1900. Ha spopolato, svuotato terre e
paesi molto più di due guerre mondiali.
Quelli di adesso, invece, partono sopra degli zatteroni, dei barconi a
motore, verso un nord sommario, purché non sia un porto. E si portano
dietro tutto quello che hanno potuto salvare da una espulsione,
lasciandosi dietro un bucato in fiamme, oppure una miseria infame. Ma
quegli occhi sbarcheranno da noi, e saranno rinchiusi, dentro Centri
di Permanenza Temporanea. Chiamiamo così dei posti che sono dei campi
di concentramento con sbarre, filo spinato, guardiani. Ma
“permanenza”: un bel nome alberghiero, per non dire a noi stessi che
facciamo i carcerieri di viaggiatori, colpevoli di viaggio.
Quegli occhi sbarcheranno da noi, e allora sì, si accorgeranno dello
spariglio, della disparità delle carte in tavola.
“Che dà allo straniero pane e vestito”: questo dice di sé la divinità
nella scrittura sacra. “Che dà allo straniero pane e vestito”. Che
alla creatura umana dice: “E amerai lo straniero perché stranieri
foste in terra d’Egitto”. Circa cento volte la Bibbia scrive la tutela
dello straniero: circa cento volte. Insiste, la divinità, con il verbo
“amare”, con il più forte sentimento e la più potente energia del
corpo umano – “amare”: che fa del bene prima di tutto a chi ama, prima
ancora di far del bene all’altro, allo straniero. Amare, non
tollerare. Non respingere, alla rinfusa, donne incinte. E nessuno
dica: «Ma perché partono incinte, queste benedette donne ragazze?».
Perché non partono incinte. Vengono violate, regolarmente, a ogni
frontiera africana.
Nasce tra i clandestini, l’ultimo Gesù. Passa da un’acqua di placenta
a quella del mare, senza terraferma, perché vivere ha già vissuto e
dire ha detto, e non può togliere una spina dai rovi che incoronano le
tempie. Sta con quelli che esistono il tempo di nascere, va con quelli
che durano un’ora.
Siamo gli innumerevoli. Lastrichiamo di corpi il vostro mare per
camminarci sopra. Non potete contarci; se contati, aumentiamo, figli
dell’orizzonte che ci rovescia a sacco. Nessuna polizia può farci
prepotenza più di quanto già siamo stati offesi. Faremo i servi, i
figli che non fate. Da qualunque distanza, arriveremo. A milioni di
passi. Noi siamo i piedi, e vi reggiamo il peso. Spaliamo neve,
pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e
l’insulto. Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo. Noi
siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali
sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a
nome di tutti, ha detto: «Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio;
ma in tre giorni resuscito e ritorno».
..
GLI UOMINI DIVISI
Le più penose tra tutte le creature
Viviana Vivarelli
Voi che negate agli altri
il principio primo del sopravvivere
Voi che rinnegate l’essere vostro umano
rinnegando la vita nell’altro essere umano
Voi che avete creato prigioni
da chi fuggiva prigioni
inferni
da chi scappava gli inferni
che avete creato la fame
da chi scappava la fame
che avete dato ingiustizia
a chi cercava giustizia
Voi che non vi siete mai mossi di qui
e pure siete stranieri
alla vostra stessa terra
nemici del vostro stesso paese
pieni di odio coi vostri stessi fratelli
voi migranti della verità, dell’onestà della giustizia
truffatori della fede
portatori di falsi simulacri
avversi dell’uomo che alberga nel vostro cuore
nemici di voi stessi
voi che calpestate la vita ogni mattina
con parole di odio
separazione
sottrazione
emarginazione
voi nemici di voi stessi
come creature separate
che non si incontrano mai…
voi che avete perso il cuore
pervertendo la testa.
..
Come potete non capire che non sono i miseri che dovete combattere ma
la miseria?
Che non sono gli iniqui che dovete arrestare ma l’iniquità?
Come potete non capire che il nostro lusso di ieri, la nostra
corruzione , la nostra avidità, la nostra razzia, le nostre inutilità,
i nostri sistemi perversi, il nostro liberismo selvaggio, le nostre
multinazionali, i nostri giochetti finanziari, le nostre
depredazioni, i nostri mercati, hanno creato gli inferni da cui
fuggono milioni di esseri umani che l’egoismo del nostro Occidente
hanno reso bestie spaventate, affamate, umiliate, violentate,
represse?
Come potete non capire che è questa sperequazione per cui chi ha avuto
due ha rubato uno a chi è rimasto senza niente? E che se quello
ruberà, farà violenza, riverserà altro male, sarà per reazione a ciò
che ha avuto prima? A ciò che gli hanno fatto coloro che si reputano
onesti?
Chi spiega all’uomo civile di quanto sangue gocciola dal suo
cellulare, del suo pc, da un biglietto di volo, da un litro di
benzina… a causa del litio, il cobalto, il tantalio, il petrolio, il
gas, l’acqua, la terra, il cibo, il diritto.. che abbiamo rubato a
popoli a cui abbiamo imposto guerre, stragi, depredazioni, violazione,
stupri, torture?
E se questi resti di uomini oggi arrivano da noi e cercano di
sopravvivere in diverse ma eterne ostilità fino a delinquere,
trasgredire la legge, darsi al reato.. con quale faccia possiamo
ancora imporre loro nuove violenze, visto che anche i loro reati sono
frutto indiretto delle nostre violenze? Con quale faccia possiamo
vedere solo quelle e non le infamità che NOI abbiamo compiuto ai loro
danni e a qui le loro vite straziate sono solo la reazione?
..
Le statistiche Eurostat 20 dicono che nei 27 Paesi UE ci sono 20
milioni di extracomunitari: quasi 3 in Italia, 5% del totale.
I Paesi a percentuale più alta sono quelli baltici, Lettonia(17%) ed
Estonia (15%) per la massiccia presenza di russi, poi la Spagna
(7,3%), la Grecia (7%) e l'Austria (6,5%). La percentuale italiana è
in linea con quella degli altri grandi Paesi.
.
I modelli sono due:multiculturalismo e assimilazionismo
Il 1° c’è in Inghilterra e Francia.A me sembra che in Inghilterra
funzioni bene,anche se Cameron e Sarcozy (entrambi di dx) dicono di
no(perché la politica della dx è contro immigrati come è contro i
poveri)e consiste nel promuovere la convivenza parallela e senza
interferenze,tra tutte le culture. Però è vero che si formano gruppi e
zone a etnia diversa,come in America
Anche Londra è divisa in zone a predominanza di una etnia o
dell'altra, c'è la zona ebraica, quella polacca, sik,ecc.
L’assimilazionismo è il contrario,ed è quello che la Lega sbraita
sulle piazze,anche se poi Tosi o Maroni hanno fatto diversamente da
quanto Bossi sbraitava e funziona così:tu sei venuto in un paese
straniero,qui c’è una certa cultura e ti devi adeguare,senza troppe
mediazioni. O ti adegui o te ne vai. Dove questa politica è stata
applicata ha generato conflitti molto forti
In genere nessun paese si attiene strettamente a un modello ma media
tra l'uno e l'altro
Il modello italiano è «Identità e incontro» e punta ad una
«integrazione nella sicurezza»
Si cerca di rispettare le varie identità e di promuovere un dialogo
tra esse,puntando sulla scuola,la casa e il lavoro,l’accesso ai
servizi sociali...Insomma si cerca di far vivere gli stranieri con
delle regole italiane ma senza cancellarne l’identità culturale. Il
problema è che il modello non viene applicato per mancanza di risorse
su questo campo. Non si riesce nemmeno a identificare la provenienza
in tempi umani e la Bossi Fini crea delle vere odissee per il permesso
di soggiorno. La Lega ha voluto leggi drastiche che poi sono risultati
inapplicabili, con la conseguenze di migliaia di persone prive di
diritti e costrette a delinquere per vivere
Per chi ha paura di ondate di immigrati è da dire,che,dopo una
impetuosa crescita della popolazione straniera tra il 2000 e il 2009,
si sta assistendo ora ad un assestamento
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IL MODELLO TEDESCO
Tra il 45 e il 73 in Germania mancava mano d’opera, per cui si
accolsero rifugiati della zona est e lavoratori stranieri, con accordi
bilaterali con Italia, Grecia, Spagna, Turchia, Marocco, Portogallo,
Tunisia e Jugoslavia.
Il datore di lavoro si rivolgeva all’ufficio di collocamento che prima
cercava manodopera locale e se non c’era si rivolgeva all’Ufficio
Federale del Lavoro, che distribuiva la richiesta agli uffici
dislocati nei paesi con cui la Germania aveva fatto accordi.
La manodopera richiesta si trasferiva in Germania,dove riceveva un
permesso di soggiorno temporaneo da 1 a 5 anni. Alla scadenza, se il
permesso non era rinnovato, il lavoratore era obbligato ad andarsene.
Si cercava di evitare che si stabilisse in Germania, era un
’lavoratore ospite’. Ma un po’ alla volta per evitare i tempi di nuova
formazione, i permessi furono sempre più soggetti a rinnovo e
l’immigrazione da temporanea diventò permanente e si cominciò a
pensare all’integrazione. Dopo la crisi del petrolio nel 1973,
l’immigrazione cominciò ad essere scoraggiata. Gli stranieri erano
diventati stabili, sempre più integrati nell’ultimo decennio.
Dapprima erano alloggiati in ostelli o baraccamenti, presso il luogo
di lavoro, segregati dal resto della popolazione e dalle case normali
e tenuti fuori da ogni diritto di residenza e da alcuni diritti civili
fondamentali. Dopo gli anni ’70 le cose cominciano a cambiare
soprattutto per la casa e la scuola. Ma solo dopo gli anni‘90 si parla
di inserimento sociale e culturale.
Al momento il modello è “o ti integri o torni in patria".
L’integrazione richiede ‘ma solo formalmente’ una certa partecipazione
ai valori, alle leggi,ai modi di vita,la conoscenza della lingua
tedesca,l’abbandono di comportamenti integralisti eccessivi e
l’integrazione nella scuola e nel lavoro. Ma nei fatti il
multiculturalismo è accettato.
In Germania ci sono 7 milioni di stranieri per 82 milioni di abitanti.
In Italia ci sono 3,6 milioni di stranieri (la metà) per 60 milioni di abitanti.
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IL MODELLO INGLESE
L’Inghilterra aveva un immenso impero coloniale e nel 1948 estese i
diritti di cittadinanza britannica a tutti gli abitanti del
Commonwealth facilitando l’immigrazione, per cui si impose subito il
problema dell’integrazione, dal 62 fino all’Immigration Act del 71 sul
controllo dell’ammissione e del soggiorno dei cittadini stranieri e
introducendo la richiesta di visto per cittadini di particolari paesi
stranieri. Con quest’atto, però, si chiusero le frontiere, per cui
oggi non è facile entrare in Inghilterra salvo che per piccoli
periodi, ma chi ci sta ci sta bene. A partire dalla metà degli anni 60
furono fatte leggi per favorire e a tutelare le minoranze, bandendo
come ILLEGALE ogni forma di discriminazione e razzismo, per garantire
l’equità di trattamenti e di indagare e portare in tribunale denunce
di razzismo sul lavoro, in casa, nei servizi. Il principio cardine
della politica britannica in materia di inserimento degli stranieri si
fonda su una parità di diritti, tanto civili quanto economici, fra
locali e stranieri, e sulla lotta alla discriminazione su base
razziale, bandita come illegale.
Parallelamente, le differenze culturali sono rispettate e
riconosciute: sostanziale uguaglianza civile e sociale per tutti, a
prescindere dalla nazionalità e dalla sua , e rispetto, accompagnato
ad una qualche forma di tutela, delle differenze culturali.
Per la Gran Bretagna si può pertanto parlare di multiculturalismo,
giustapposizione di culture diverse, per cui si sono quartieri etnici,
ma possono esserci saltuariamente delle tensioni tra gruppi.
Gli stranieri sono il 5% della popolazione inglese
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