martedì 7 agosto 2012

Scogliattoli in pericolo



Ma vi sembra sensato che l’Unione Europea spenda quasi due milioni di euro per ammazzare degli scoiattoli? In questi tempi di crisi economica, poi…
Poveri i nostri soldi e poveri gli scoiattoli. Sta decollando il progetto europeo per l’eradicazione (leggi: sterminio totale) dello scoiattolo grigio (foto) nei parchi di Piemonte, Lombardia e Liguria, e per tenere sotto controllo il numero degli esemplari presenti sul resto del territorio di queste tre regioni.
Capofila dell’operazione è la Regione Lombardia, cui l’Ue ha assegnato 1.930.000 euro. Fra gli ultimi atti in ordine cronologico l’approvazione di un protocollo da parte del Consiglio Provinciale di Milano e il contestatissimo inizio delle operazioni per far piazza pulita in Liguria.
Lo scoiattolo grigio è una “specie aliena“: originario dell’America, si sta diffondendo in Europa a spese dello scoiattolo rosso nostrano, cui contende vittoriosamente il territorio e il cibo.
Però, da che mondo è mondo, il tentativo di sterminare anche solo in alcune aree una specie “sgradita” è di regola fallimentare. Altrimenti da secoli nelle città non ci sarebbero nè topicolombi. E allora?
E allora, con ogni probabilità, lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) continuerà a prosperare in Lombardia, Piemonte e Liguria, nonchè in tutti gli altri luoghi d’Europa in cui ha messo saldissime radici: e i contribuenti dell’Ue si troveranno con due milioni di euro in meno in tasca.
A me ripugna totalmente l’idea di ammazzare degli scoiattoli. Ma una decisione del genere non troverà sul suo cammino solo la prevedibile indignazione popolare.
In Piemonte infatti il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha sospeso in maggio la delibera con cui la Giunta regionale aveva avviato lo sterminio dei grigi.
In Liguria ci sono state polemiche roventi, finchè si è deciso che gli scoiattoli grigi del parco di Nervi saranno castrati e deportati in altri luoghi, mentre saranno ammazzati “solo” gli scoiattoli grigi catturati altrove.
Ora, io non sono un veterinario. Ma una cosa è castrare un cane o un gatto (sono favorevolissima, altrimenti il mondo si riempirebbe di randagi), e tutt’altra cosa è affondare il bisturi in un esserino che pesa quattro-cinque etti.
Senza contare la deportazione finale: i cani e i gatti di strada, dopo l’operazione, vengono liberati esattamente dove hanno sempre vissuto, sennò ben difficilmente riuscirebbero a cavarsela.
Tuttavia a Nervi gli scoiattoli grigi, una volta castrati, vengono fatti sloggiare in vista del tentativo di introdurre nei parchi genovesi lo scoiattolo rosso europeo, Sciurus vulgaris. Non mi risulta (ma se sbaglio mi correggerete) che gli scoiattoli rossi siano mai stati di casa a Nervi.
Intendiamoci bene: merita, eccome!, salvare gli scoiattoli rossi dalla concorrenza dei “cugini” grigi. Ma lo si fa preservando il loro habitat e tenendoli al riparo dalla stupidità del genere umano che da un lato spende due milioni per sterminare i grigi e dall’altro continua a rendere possibile la loro vendita in qualità di animali da compagnia.
Come credete che sia cominciata l’invasione degli scoiattoli grigi in Europa? Con la liberazione di animali tenuti in gabbia. Non è un’ipotesi, bensì un dato di fatto accertato.

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