sabato 1 settembre 2012

In Italia l'ipocrisia regna sovrana.

sabato 1 settembre 2012

Neanche i fattorini, saranno più intercettabili. Un'assurdità in termini...


Tutti vogliono la verità sulle trattative tra Stato e mafia, ma quando le indagini sfiorano i piani alti del potere, ecco che subito si invocano il segreto di Stato e la non intercettabilità, non del Colle, si badi bene, ma di quelli che chiamano al Colle, seppur indagati. Fattorini o onorevoli, fa lo stesso. Un'assurdità in termini.
René Magritte - Il doppio segreto (1927) - Centre Georges Pompidou, Parigi
Il castello dei Pirenei - René Magritte
Ma da quale cilindro magico deve saltar fuori questa benedetta verità? Se trattativa tra Stato e mafia c'è stata, è evidente che alti esponenti politici ne sono coinvolti, a meno che non si voglia credere che lo Stato allora fosse rappresentato dagli uscieri o dai barbieri del parlamento. Come può emergere la verità se all'interno delle istituzioni c'è chi ha tutto l'interesse affinché questa non emerga? Come può venire a galla la verità se i poteri forti si trincerano dietro i loro privilegi?

In maniera spropositata e arrogante qualcuno cerca di usare tutto il potere che la Costituzione gli conferisce tentando disperatamente di mettere sotto accusa quei magistrati che stanno indagando sulla ormai certa, drammatica e criminale trattativa. Questa azione scellerata racchiude in sé due significati: innanzitutto il tentativo di non fare capire niente all'opinione pubblica, e non è una novità, tra l'altro ci stanno riuscendo benissimo, come sempre. In secondo luogo la paura che l'opinione pubblica ascolti quei dialoghi per una ragione molto semplice: sono inconfessabili. Bukowskianamente, potremmo dire: "altamente sputtanevoli".  Diversamente non sarebbe scoppiato tutto questo baccano. Tutto qua.
Al di là di qualsivoglia tipo di immunità, di chi e per qualsiasi cosa, per giunta di non penalmente rilevante (nda, quindi a che serve parlare di immunità?), è quasi scontato a questo punto, che non è intervenuto nessun ammonimento, per l'inappropriato interpello telefonico, in merito ad un'indagine nella quale nessuno cittadino, dal primo fino all'ultimo, potrebbe e dovrebbe interferire, in qualsiasi modo, illecito (nda, ed è naturale), ma anche lecito (nda, e per una ragione ovvia: l'etica!). 
Lapalissiano quindi, tutta qua la preoccupazione, nessun problema penale, solo una grossa possibile, eventuale, probabile figura di ..... All'estero, per molto meno, in breve tempo, si dimettono capi di stato e primi ministro... Qui da noi, si "gira la ruota delle parole all'infinito", fino all'assuefazione totale all'argomento, fino alla nausea. E' questo uno stato che trova fondamento nell'ambiguità e non nella chiarezza, da sempre... Qui da noi si prescinde sempre dall'elementarità delle cose. Nel caso di specie, per esempio, l'interessato per fugare ogni dubbio, in maniera estremamente elementare, avrebbe potuto esso stesso chiedere di divulgare il resoconto di quei nastri e oggi staremmo a parlar d'altro. Invece, a breve arriveremo all'assurdo, che un fattorino, non potrà più essere intercettato se chiama al colle la lavandaia, per ritirare i panni sporchi, anche se è indagato per qualsiasi cosa... 
   
Nulla di penalmente rilevante, certo, ma forse omertà, debolezza, scompostezza, ambiguità... o addirittura "inappropriato consolo" nei confronti di un indagato forse, nell'inchiesta tra le più importanti della storia d’Italia, inchiesta che ha per tema, una possibile “trattativa” tra Stato e mafia, un accordo criminale che "avrebbe" determinato l’accelerazione della strage di via D’Amelio, che "avrebbe" causato la morte del giudice Borsellino, dei suoi cinque agenti di scorta e di tutti quei martiri che sono caduti successivamente nelle stragi del ’93 sotto il tritolo utilizzato dalla furia mafiosa. 
Una cosa poco commendevole, a voler essere magnanimi... più che per l'uomo che si "sarebbe" rivelato debole e fallace, per l'alta istituzione che, "andrebbe" difesa anche dall'uomo stesso che in quel momento la incarna, qualora costui non ne fosse degno. Non lo sappiamo, con certezza e, forse, non lo sapremo mai. Ecco, qual'è il vero problema.  
Qualcuno non ha colto la differenza e ha scambiato la pietra del palazzo, per il tallone dolorante dell'uomo... 



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