di Gordon Francis Ferri
Il ministro della cultura azero inaugura al museo della cività romana la
mostra "la terra dei fuochi sull'antica via della seta."
L'Azerbaigian si avvicina all'Italia. Le pietre della regione
del Gobustan con l'incisione di figure umane risalenti a 5mila anni fa,
arrivate a Roma per essere esposte alla mostra "Azerbaigian.
La terra dei fuochi sull'antica via della seta" sono le stesse su cui le legioni romane in missione fin nel Caucaso avevano lasciato un loro fregio. E' il ministro della cultura azero Abdulfas Garaev, che
questa mattina ha inaugurato la mostra ospitata al Museo della civilta'
romana all'Eur, che rimarra' aperta fino al 15 aprile, a ricordare il
legame storico fra i due paesi, rafforzato nei secoli successivi dai
viaggi delle carovane lungo la via della seta.
L'Azerbaigian non e' solo la terra del petrolio, che gia' arriva in
Occidente, e del gas, in attesa della decisione di un percorso per
arrivarci, le risorse da sempre tanto abbondanti da accendersi spontaneamente sulla superfice.
Fra i circa 60 oggetti esposti a Roma, oltre ai petroglifi,
utensili, tappeti e strumenti musicali tradizionali (il chagane, il
chogur, il rud, il barbat, il chang, il kamancha e il tar, tutti
strumenti a corde, il zurna, a fiato, il gaval, a percussione).
fonte Adnkronos
La
mostra e' stata organizzata grazie al contributo dell'Azerbaigian, del
ministero della cultura e del Centro culturale Heydar Aliyev, ma anche
del comune di Roma e del ministero degli esteri italiano.
E' stato Filippo la Rosa, il consigliere diplomatico del sindaco, a
ricordare il "grande interesse" con cui l'Italia guarda al Caucaso. A
confermarlo, come si apprende da fonti della Sovraintendenza,
l'inaugurazione a breve a villa Borghese della statua del poeta
duecentesco Nizami Ganjavi.
http://mysterium.blogosfere.it/2012/02/archeologia-dall-azerbaigian-a-roma-i-petroglifi-del-gobustan-con-prime-figure-umane.html
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