lunedì 16 aprile 2012

«Sorpresi dalla certezza di un fatto»





Giacomo aveva cominciato a frequentare Gs da due mesi. Tutti a scuola si erano accorti che era cambiato. Ieri mattina è morto in un incidente. Ecco il ricordo di alcuni suoi prof
Scrivo insieme ad alcuni colleghi dell’Istituto Tirinnanzi di Legnano per raccontare di un fatto accaduto stamattina e che già sta cambiando le nostre vite.
Mentre veniva a scuola in moto, verso le 8, Giacomo, un nostro alunno a cui eravamo molto affezionati, ha avuto un incidente ed è morto. Io non ho mai provato un dolore così grande.
Negli ultimi due mesi aveva cominciato a frequentare Gs, ed anche a scuola tutti si erano accorti di un cambiamento evidente avvenuto in lui. La cosa più impressionante era la consapevolezza con cui raccontava di sé e dell’incontro che, finalmente, dopo una lunga ricerca, gli aveva cambiato la vita. Durante le ultime Scuole di comunità con i ragazzi a Legnano, siamo rimasti tutti impressionati dalle sue frasi: diceva sempre che non sapeva se era Cristo quello che aveva incontrato, ma che si era accorto che la vita era più bella «cercando Dio in ciò che si fa»; oppure che era certo di aver finalmente trovato una via e che aveva iniziato a seguirci non per un discorso, ma «per un sorriso». Sentendolo parlare ci rendevamo tutti conto che lui stava vivendo qualcosa che lo faceva traboccare, esplodere, al punto che per noi (adulti e ragazzi) è riaccaduto potentemente l’incontro che ci ha presi. Anche oggi di fronte alla sua morte una serie di fatti eccezionali ci ha rimesso di fronte, come di schianto, a tutto quello che avevamo visto negli ultimi mesi.
Dopo la notizia a scuola c’era un grande sgomento, ma tutti i ragazzi avevano negli occhi una domanda e rimanevano in silenzio, di fronte al Mistero. Qualcuno ha proposto di poter celebrare una messa di suffragio. Sono venuti tutti, anche chi non crede o è contro la Chiesa, e hanno partecipato in silenzio a un gesto pieno di certezza, dai canti preparati con i suoi compagni di classe (Povera voce, Qui presso a te, Il disegno e il Regina Coeli) alle letture della Resurrezione.
La domanda dei ragazzi è anche la nostra: che senso ha? Perché è successo? Eppure già siamo sorpresi dalla certezza di un fatto più grande, che ha permesso a Giacomo, ora, di essere compiuto.
Due mesi fa, dopo un dialogo che lo aveva particolarmente preso, mi ha scritto questa lettera, dandomi per la prima volta del tu:

Chi è Cristo? Dopo aver ricevuto i sacramenti, ho smesso sia di frequentare la chiesa che di pregare, non sentivo la religione dell'oratorio e della messa della domenica come "miei".
Successivamente, aver partecipato, insieme ai miei compagni della scuola Kolbe, alla "promessa" ha suscitato in me quelle domande che un ragazzo ad un certo punto si pone, chi sono? Dove vado? E dopo la morte?
Solo allora ho capito che urgevano risposte. Non posso affermare con certezza di aver iniziato una vera e propria ricerca, preferisco dire di aver almeno cominciato (come spesso dici alla mattina in classe) a prendere coscienza.
I primi tre anni di liceo hanno nascosto tutto questo con una sola pennellata, e solo oggi mi rendo conto di quanto l'aver abbandonato anche solo il desiderio di "sapere di Dio" mi abbia portato in basso.
Oggi io sono ritornato al Tirinnanzi, e questo ambiente a parer mio unico, ha risvegliato quel bisogno di sapere, che avevo nascosto a me stesso e questa volta non ho potuto fare finta di niente.
Vedervi così felici e così convinti di quello che fate, mi ha reso tutto più chiaro: voi avete qualcosa che io non ho.
È iniziata così la mia ricerca di Dio, da un sincero «Io non so chi sia Dio, ma voglio saperlo» e chi se non voi può aiutarmi a trovarlo? Ecco perché ora vengo a Gs, per farmi aiutare a trovare la mia fede da chi, magari ancora non lo sa con certezza, ma è indubbiamente più avanti di me nel cammino.

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