sabato 14 aprile 2012

"A riposo dopo 40 anni? Solo con 300mila euro"

Sondrio: cifra folle per ricongiungere i contributi

Il caso di una signora che deve pagare una cifra pazzesca
dall’inviato Michele Pusterla

PONTE IN VALTELLINA (Sondrio), 14 aprile 2012 - «LA SUA domanda di ricongiunzione dei contributi, da gestioni alternative, è stata accolta». La comunicazione, dalla sede sondriese dell’Inps, giunge a inizio agosto dello scorso anno a Laura Sertori, 57 anni, di Ponte in Valtellina, da tempo impiegata alla Cooperativa Ortofrutticola Melavì del paese agricolo a pochi chilometri da Sondrio. Neanche il tempo di gioire per la sospirata pensione che arriva la doccia fredda, anzi ghiacciata. «L’ente previdenziale — racconta Laura, mentre in pausa pranzo controlla la fioritura dei meleti di casa — m’ha segnalato che l’importo che dovevo sborsare era di oltre 654mila euro, informandomi che avrei potuto pagare in 190 rate mensili di 4.788,95 euro l’una. Bontà loro. Se avessi pagato così, anzichè in un’unica soluzione, l’importo complessivo sarebbe lievitato a 909.900,50 euro». A quel punto la donna ha rinunciato ad entrambe le possibilità. Continua a lavorare. E il suo è diventato il caso-simbolo di tanti nelle sue stesse condizioni. «Lo scorso novembre — ricorda Laura — l’Inps mi ha notificato una nuova cifra, più bassa, ossia 299.605, 69 euro da poter saldare in sempre 190 rate, stavolta da 1.576,87. Dissero di aver rifatto i calcoli e di essersi accorti di un errore. Ma, pur corretta, una cifra pazzesca. Sono un’impiegata con uno stipendio mensile di 2mila euro e avrei diritto a una pensione (se ricongiungo i contributi) minore di quanto dovrei versare per la ricongiunzione. Sono convinta che si debbano fare sacrifici per risollevare l’Italia. Tutti siamo disposti a sopportare penalizzazioni che possano ridare fiducia a noi e ai nostri figli, ma non è accettabile essere derubati. Mi tocca, invece, lavorare sino a 67 anni dopo 40 di lavoro, e questo alla faccia dell’equità e dell’abolizione dei privilegi».

«LA SIGNORA Sertori — spiega Edmondo Salinaro, direttore provinciale dell’Inps di Sondrio — ha presentato domanda di ricongiunzione contributiva dall’Inpdap all’Inps dopo l’1 luglio 2010. Come è noto la legge che prevedeva la gratuità del trasferimento è stata abrogata. Di conseguenza per le domande di ricongiunzione presentate dopo quella data si applica la ricongiunzione onerosa. Lei ha versato gran parte dei contributi nella gestione di provenienza (ex Inpdap), motivo per il quale l’importo che dovrebbe versare è molto elevato. Questo è un caso comune a tanti altri italiani».

http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2012/04/14/697119-riposo_dopo_anni_lavoro.shtml

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