venerdì 20 aprile 2012

Maxi stop per Riccò squalificato 12 anni

Il tribunale nazionale antidoping ha accolto la richiesta della procura del Coni. Il corridore modenese fermato per aver effettuato delle autotrasfusioni di sangue

 

ROMA - Dodici anni di squalifica a Riccardo Riccò. E' la dura sanzione che il tribunale nazionale antidoping ha inflitto al ciclista italiano, accogliendo la richiesta della Procura antidoping del Coni. I fatti si riferiscono al 6 febbraio dello scorso anno. A Riccò, che ha già scontato una squalifica di 20 mesi per la positività al Cera riscontrata al Tour del 2008, viene contestato l'uso di un metodo vietato: una autotrasfusione di sangue.

Oltre alla squalifica per 12 anni, Riccò è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 15mila euro e gli è stata inflitta una sanzione economica di 5mila euro.

LA SENTENZA -
Il Tribunale nazionale antidoping, visti gli artt. 2.2, 10.2, 10.7 del Codice Wada nonchè lettera M1 della Lista dei metodi proibiti allegata allo stesso Codice, ha dichiarato Riccardo Riccò colpevole dell'addebito e, considerata la recidiva, gli infligge 12 anni di squalifica con decorrenza dal 19 aprile 2012 e, tenuto conto del periodo di sospensione, la squalifica scadrà il 18 gennaio 2024.

I FATTI -
Il 6 febbraio dello scorso anno, Riccò era stato ricoverato in ospedale, dopo aver accusato un malore al termine dell'allenamento, dovuto ad un blocco renale. Successivamente il medico rese nota una confessione dell'atleta, reo di aver effettuato una autotrasfusione di sangue che conservava in frigo da diversi giorni. Pratica compatibile con i problemi fisici avuti,

tuttavia sempre negata in seguito dallo stesso atleta.


http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2012/04/19/news/ricc_squalifica_doping-33575086/

 

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