martedì 28 settembre 2021

I farabutti vanno attaccati per rispettare gli onesti

 


“Sono disgustato dalla schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un giudice a farlo. In un Paese civile, prima di sputtanare qualcuno, si aspetta che la giustizia faccia il suo corso.”


Non è uno scherzo.

Lo ha detto Matteo Salvini su Morisi. Lo ha detto davvero. 


Lo ha detto uno che ha costruito tutta la sua carriera politica sul mettere alla gogna migranti, ragazzi dislessici, minorenni, che ha condannato esponenti politici e partiti a lui avversi senza attendere neanche le indagini, che incatenerebbe con le palle ai piedi gli spacciatori, che aveva condannato un intero partito a Bibbiano senza processo, che è garantista con gli amici in giacca e cravatta, ma farebbe “marcire in galera” i poveracci, che chiamava Stefano Cucchi un “drogato” e non ha chiesto scusa alla sorella Ilaria neanche dopo la condanna dei suoi assassini. 


In un “Paese civile” - come lo chiama lui - dopo dichiarazioni del genere, dopo un tale rovesciamento della realtà, tutti i telegiornali aprirebbero il notiziario ricordando a milioni di italiani chi è Matteo Salvini e i danni immani, irreparabili prodotti dalla Bestia.


Qui da noi rimaniamo zitti, facendoci persino dare lezioni di giornalismo (e di garantismo) da uno così.


Restate voi zitti, tacete voi se vi sta bene, se avete lo stomaco. Io non dimentico nulla, non dimenticherò mai. E nemmeno gli italiani perbene.

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