domenica 14 luglio 2013

Usa: Zimmerman non colpevole per omicidio Trayvon Martin

La guardia volontaria il 26 febbraio 2012 uccise con un colpo di pistola il diciassettenne afroamericano, disarmato e incappucciato. Marcia di protesta a Washington


 Trayvon Martin

 Processo Zimmerman, Usa col fiato sospeso


''Non colpevole''. Questa la decisione dei giurati al termine di uno dei processi più appassionanti e seguiti degli ultimi decenni: quello a George Zimmerman, guardia volontaria che nel novembre scorso a Sanford, Florida, uccise con un colpo di pistola un giovane afroamericano disarmato incappucciato, Trayvon Martin.
Zimmerman - 29 anni, di origini ispaniche - ha sempre sostenuto di aver sparato per legittima difesa. I giurati (sei donne) dopo 16 ore di camera di consiglio gli hanno dato ragione, dichiarandolo non colpevole. Assolto dunque da tutte le accuse: quella di omicidio preterintenzionale, per cui rischiava l'ergastolo, e quella di omicidio colposo, per cui rischiava da 10 a 30 anni di carcere.
Diverse centinaia di dimostranti sono scesi in strada a Washington, nel corso della notte, dopo la sentenza. I dimostranti, scrive il Washington Post, intonavano lo slogan "Senza giustizia non c'è pace" e "Trayvon, Trayvon". La marcia improvvisata, lungo le principali arterie della città, è andata avanti fino alle tre di notte. Tra i partecipanti molti giovani bianchi.
Zimmerman ha accolto la decisione impassibile, anche se la tensione era visibilissima nei suoi occhi. Come in quelli dei suoi genitori e della moglie. Il padre e la madre di Trayvon, che hanno seguito quasi tutte le udienze del processo in aula, non erano invece presenti al momento della lettura del verdetto. Fuori la folla riunita per chiedere giustizia per il teenager afroamericano ha urlato la sua rabbia, gridando all'ingiustizia.
Migliaia i giovani che si sono recati a Sanford, per manifestare la loro solidarietà alla famiglia di Trayvon. Tutti indossando una felpa col cappuccio calzato sulla testa, proprio come Trayvon la notte in cui fu ucciso. Fu un'ondata di indignazione popolare accentuata dal fatto che all'inizio la polizia locale decise di non arrestare Zimmerman. Lo stesso Barack Obama, primo presidente afroamericano della storia, sentì il dovere di intervenire, chiedendo di appurare la verità sulla triste vicenda: "Se avessi un figlio sarebbe come Trayvon", disse commosso. Tanti i dubbi che rimangono sul perché un ragazzo di colore che usciva da un negozio con in mano solo una bibita e un pacchetto di caramelle, diretto verso la casa di suo padre, fu inseguito e ucciso con un colpo di pistola.
(ANSA)

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