martedì 2 luglio 2013

'Storia dell'Italia che ce l'ha fatta' in mostra


Prodotti del Belpaese simboli globali: la 500, la Vespa ma pure De Chirico


Fiat, la Nuova 500, 1957, archivio FiatFiat, la Nuova 500, 1957, archivio Fiat
Piaggio, Vespa 98 cc, prototipo pre-serie progettato da Corradino d'Ascanio 1945
Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1966, collezione privata courtesy Galleria Tega
Alessi, Servizio Bombé 1955
Giorgio De Chirico, Archeologi, 1968, Fondazione Giorgio e Isa De Chirico Roma
Bialetti, tostapane Girmi 1960
Domenico Gnoli, Le Comedien 1954, collezione Cavallini Sgarbi
Radio Brionvega, arancione 1966
Manifesto 'Questa e' la pasta per tutti' 1959 Barilla
Pubblicita' Barilla firmata Erberto Carboni 1954
1945-1970: sono gli anni in cui si afferma il  Mada in Italy, in origine solo un marchio sopra i prodotti di origine italiana, richiesto all’industria per il commercio estero con nazioni europee come Germania e Inghilterra, che vogliono  indicare l’origine non nazionale dei prodotti del Belpaese. Una diffidenza che, con l’aumento della qualità della produzione italiana e del generale riconoscimento internazionale, si trasforma in segno di esclusività e garanzia di qualità.
Da qui 'La Rinascita, Storia dell'Italia che ce l'ha fatta', in mostra in questi giorni ad Asti (Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri, Palazzo Ottolenghi): vent'anni di produzione artistica e industriale che hanno consacrato il nostro Paese come patria del design, della moda e della creatività. 
L’entusiasmo generato dal successo imprevisto del Made in Italy, contamina anche la produzione culturale di quella generazione, scatenando una positiva evoluzione nell’ambito editoriale, del cinema, dell’arte, della fotografia, dello spettacolo in generale e infine nel costume e nella società che durerà per decenni, andando a delineare un vero e proprio Italian Lifestyle. 
Il mondo del cinema, la grande pubblicità, l’arte e la fotografia anticipano e sviluppano questo fervore nuovo, raccontando un’Italia inedita, fertile e creativa, un popolo pieno di entusiasmo e di fiducia che affronta la sfida del decollo industriale, del consumo di massa, del mutamento degli stili di vita dei giovani, con una grande spinta propulsiva che non mancherà poi di creare motivi di scompensi e disordini sociali negli anni Settanta.
La mostra è, appunto, il racconto di questo repentino cambiamento, di una trasformazione generale dell’immaginario collettivo che passa dalla bicicletta alla Vespa, da ''Ladri di biciclette'' a ''La Dolce Vita'', da Carla Boni a Caterina Caselli: 
È la storia dell’affermarsi di prodotti originali italiani che diventano veri e propri status globali come il pneumatico Cinturato Pirelli, la macchina per scrivere Lettera Olivetti.
Prodotti e brevetti esposti ad Asti giungono  dalle Fondazioni Aziendali e direttamente dall’Archivio di stato di Roma. Accanto a questi prodotti che racconteranno la trasformazione della quotidianità e della produttività italiana, anche le opere d’arte figurativa, del cinema, della letteratura e il diffondersi della comunicazione di massa, della televisione nelle abitazioni e della radio.
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento