domenica 14 luglio 2013

Obama: se avessi figlio sarebbe come Trayvon

L'adolescente, disarmato, è stato ucciso da una guardia volontaria in Florida. Manifestazioni in numerose citta'


 Trayvon Martin, 17 anni

  Monta la polemica negli Stati Uniti dopo l'uccisione di un ragazzo nero

  I manifestanti chiedono giustizia

  Il teenager e' stato ucciso da una guardia volontaria a Sanford

 Il luogo dell'omicidio

 L'omicida appartiene ad una ronda di quartiere

 Il ragazzo e' stato ucciso fuori da un negozio dove aveva comperato delle caramelle, pare in seguito ad una discussione

  George Zimmerman sostiene di aver fatto fuoco per legittima difesa, pur essendo il ragazzo disarmato

 Sono circa un milione le firme raccolte per chiedere l'arresto dell'uomo che ha sparato

 Manifestazioni e proteste in molte citta' degli Usa




NEW YORK - ''Se avessi in figlio, sarebbe come Trayvon''. Cosi' il presidente americano Barack Obama si riferisce alla sparatoria in Florida che ha causato la morte di un teenager di colore. Obama chiede un'indagine completa sull'accaduto: ''Andremo fino in fondo''.
"Questa è una tragedia. Posso solo immaginare quello che i genitori stanno attraversando: quando penso a questo ragazzo, penso alle mie figlie" afferma Obama. "E' essenziale che si indaghi su ogni aspetto della vicenda e che tutte le autorità federali, statali e locali, uniscano le forze per capire esattamente come questa tragedia sia potuta accadere" aggiunge il presidente, mettendo in evidenza la propria soddisfazione sul fatto che non solo il Dipartimento di Giustizia stia indagando, ma anche il governatore dello stato della Florida, che ha creato una task force. "Ma il mio messaggio va ai genitori di Trayvon Martin: se avessi un figlio sarebbe come Trayvon. Hanno ragione ad attendersi che tutti noi, in quanto americani, prendiamo il caso con la serietà che merita, e andremo in fondo per capire cosa esattamente è accaduto".
FLORIDA CHIEDE ARRESTO OMICIDA DI 17ENNE NERO -  L'uccisione di un adolescente di colore da parte di una guardia volontaria a Sanford, alla periferia di Orlando, sta suscitando negli Stati Uniti un'ondata di indignazione e proteste senza precedenti, con manifestazioni in numerose città, dalla Florida a New York. Anche perché la vittima era disarmata e l'uomo che ha sparato, un ispanico, è ancora a piede libero, nonostante il sospetto che dietro la tragedia ci sia anche un movente razziale. Oltre alle proteste monta anche la polemica sulla legge che in alcuni Stati praticamente permette ai cittadini di farsi giustizia da sé. I fatti risalgono allo scorso 16 febbraio, quando Trayvon Martin viene ucciso mentre stava tornando a casa dopo essersi fermato in un negozio per comprare delle caramelle. Aveva solo 17 anni. A sparare George Zimmerman, 28 anni, a capo di una ronda di quartiere.

L'uomo ha ammesso di aver sparato al ragazzo colpendolo al petto. Prima di esplodere il corpo mortale aveva chiamato la polizia per riportare la presenza di una persona sospetta, un giovane di colore col cappuccio della felpa sollevato. Da alcune indiscrezioni l'uomo durante la conversazione telefonica avrebbe anche fatto alcuni commenti di carattere razzista. Gli agenti avevano sconsigliato alla guardia di affrontare il ragazzo e di aspettare l'arrivo di una volante. Ma l'avvertimento è stato ignorato. Pochi minuti dopo l'uomo ha sparato al ragazzo, forse in seguito a un alterco, giustificando poi il suo gesto come legittima difesa. Questo anche se Trayvon non aveva alcuna arma con sé. Ed è proprio per chiedere l'arresto di Zimmerman che in tutti gli Usa monta la protesta, con una petizione nell'ambito della quale sono già state raccolte oltre un milione di firme. Sotto accusa è finito il Dipartimento di polizia della cittadina di Sanford, ma anche il governatore della Florida, Rick Scott, per la legge chiamata 'Stay your ground'. Legge che consente ai cittadini di usare le armi in caso di pericolo e di legittima difesa. E' proprio per questa legge che - di fronte a casi come quello dello sfortunato Trayvon - la polizia ha le mani legate, non potendo procedere all'arresto di chi spara. Almeno fino a quando non venga smontata la versione della legittima difesa. Sia l'Fbi che il ministero della Giustizia comunque - sotto la pressione delle proteste e dei media - hanno aperto un'inchiesta sull'uccisione del ragazzo. L'udienza preliminare per stabilire se procedere o meno all'incriminazione di Zimmerman è stata fissata per il prossimo 10 aprile.

Tuttavia ci vorranno giorni o settimane prima di analizzare tutte le prove ed emettere un verdetto. Settimane in cui le proteste andranno avanti. A New York, mercoledi', centinaia di persone hanno marciato in quella che è stata ribattezzata la 'Million Hoodie March' (marcia dei milioni di cappucci, come il cappuccio della felpa che Trayvon indossava quando è stato ucciso). Alla manifestazione hanno partecipato anche i genitori del ragazzo, Tracy e Sybrina Martin. "Non ci fermeremo finché non avremo giustizia - hanno gridato il padre e la madre di Trayvon alla folla riunita a Union Square - perché il nostro ragazzo non ha commesso alcun crimine. Non è questione di bianco o nero, ma di giusto o sbagliato".
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento