lunedì 27 maggio 2013

Blowin' in the wind compie 50 anni

Esce 'Quante strade', libro su canzone-simbolo di Bob Dylan



di Elisabetta Malvagna
Il 27 maggio 1963 usciva negli Stati Uniti 'The Freewheelin' Bob Dylan', secondo Lp di un ragazzo che si avviava a diventare il più famoso cantautore della sua epoca. Dylan aveva compiuto 22 anni tre giorni prima. Il disco si apriva con una canzone destinata a diventare ancora più famosa del suo autore, Blowin' In The Wind.
Al menestrello di Duluth e al mezzo secolo di questa canzone - che divenne simbolo del movimento per i diritti civili dopo che Dylan la eseguì davanti a Martin Luther King durante un'epocale manifestazione di protesta a Washington - è dedicato 'Quante Strade', in uscita per Arcana. Come sottolinea l'autore del libro, Alberto Crespi - critico dell'Unità e uno degli autori-conduttori di Hollywood Party, programma quotidiano sul cinema di Radio3 - Blowin' In The Wind in realtà "non era una vera canzone di protesta: era una poesia lirica dai toni biblici, che poneva domande sul destino dell'uomo e sulle vie che deve percorrere nel suo passaggio su questa terra. Ma - sottolinea Crespi - proprio perché le domande erano al tempo stesso così generiche e così epocali, il pezzo divenne subito l'inno del movimento, al pari di classici come We Shall Overcome".
'Quante strade' analizza il significato e l'eredità di Blowin' In The Wind per raccontare i 50 anni di storia che ha attraversato. Un percorso nell'America degli anni '60 anche attraverso interviste inedite a Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Furio Colombo, Mariano De Simone, Walter Veltroni, Ernesto Bassignano e Alessandro Portelli. Ma si torna anche all'Ottocento americano, da dove la canzone proviene, perché come scrive Crespi, la melodia è la stessa di No More Auction Block, una ballata popolare sullo schiavismo che risale ai tempi della Guerra di Secessione, e che Dylan (72 primavere festeggiate il 24 maggio) ben conosceva.

(ANSA)

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