venerdì 15 marzo 2013

Strategia energetica, da green economy a taglio bollette



Decreto Passera-Clini in eredita' a nuovo governo


I ministri dell'Ambiente Corrado Clini (s) e dello Sviluppo economico Corrado PasseraI ministri dell'Ambiente Corrado Clini (s) e dello Sviluppo economico Corrado Passera
ROMA - Un'Italia meno dipendente dall'estero, più certa delle proprie fonti di approvvigionamento, più verde, in cui gli investimenti si rimettano in moto, ma soprattutto dove i prezzi dell'energia siano finalmente in linea con quelli europei e dove quindi si cominci a tagliare anche la bolletta dei consumatori.

E' il Paese disegnato nella nuova Strategia energetica nazionale, documento programmatico che mancava dal 1987 e finalmente messo a punto dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini.

Dopo un'ampia e lunga consultazione pubblica iniziata nell'autunno scorso, la strategia e' stata approvata con un decreto interministeriale e viene ora lasciata in eredita' al prossimo governo, come patrimonio di analisi, idee e proposte di politica energetica da qui al 2020, ma anche a lungo termine, con una visione d'insieme fino al 2050.

Sette le priorità: promozione dell'efficienza energetica; sviluppo di un mercato del gas competitivo, con prezzi allineati alla media del vecchio continente e con l'opportunita' di diventare il principale hub sud-europeo; sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili con l'obiettivo di superare i target europei del '20-20-20'; determinazione di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile; ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete carburanti; stimolo alla produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione. Infine modernizzazione del sistema di governance del settore, con l'obiettivo di rendere più efficaci e piu' efficienti i processi decisionali.

Le previsioni parlano di possibili investimenti per 180 miliardi di euro e di benefici nella bolletta nazionale di elettricità e gas di 9 miliardi di euro l'anno. Una cifra risultato di circa 4-5 miliardi l'anno di costi addizionali rispetto al 2012 (legati a incentivi a rinnovabili/efficienza energetica e a nuove infrastrutture, compresi i rigassificatori) e circa 13,5 miliardi l'anno di risparmi includendo sia una riduzione dei prezzi e degli oneri impropri che oggi pesano sui prezzi (a parita' di quotazioni internazionali delle materie prime), sia una riduzione dei volumi (rispetto ad uno scenario di riferimento inerziale).
Critici gli ambientalisti: la Sen ''rende palese un vero e proprio abominio: togliere il sostegno pubblico alle rinnovabili per darlo alla costruzione dei rigassificatori" affermano Greenpeace, Legambiente e Wwf, secondo cui con la Strategia "gli obiettivi ambientali sono irraggiungibili".

(AMSA)

Nessun commento:

Posta un commento