(KIKA) - ROMA - Per il porno attore Rocco Siffredi e la moglie Rosa la passione non passa mai. Infatti i due piccioncini, sposati dal 1993, sono stati pizzicati a Roma mentre facevano shopping, tra carezze, baci, abbracci. Rocco e Rosa, che non hanno badato a spese, come dimostrano i tanti sacchetti colorati che reggono fra le mani, hanno lavorato per tanti anni insieme nel particolare mondo dell'industria della cinematografia per adulti e, mentre il marito continua ad essere protagonista di film, Rosa, dopo aver messo al mondo due figli, Lorenzo e Leonardo, ha lasciato la carriera da porno attrice e ha preferito intraprendere, a 40 anni, quella di mamma
«Avevo pensato di fermarmi perché i miei figli erano piccoli, non volevo che il mio lavoro fosse un problema per loro durante l’adolescenza. Invece a 42 anni andavo a prostitute tutti i giorni, ero come un tossico, avevo bisogno di carne. Poi tornavo a casa, trovavo una famiglia bellissima, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo: perché sono così?». Rocco Siffredi si confessa in un’intervista esclusiva a Vanity Fair. Parlando di pornografia, ovviamente, ma anche di amore e di famiglia. E di sua moglie: Siffredi racconta di come si sono innamorati all’istante, più di vent’anni fa, e di come lui l’abbia voluta subito in un film hard. Lei ha accettato, a condizione di fare sesso solo con lui. La loro prima volta è stata sul set. Rosa ha lasciato il porno quasi subito, si sono sposati, hanno fatto due figli, dopo qualche anno Rocco ha deciso di mettere la testa a posto, passare dietro la macchina da presa e smettere di recitare. Ma da lì è cominciato una specie di inferno.
Quando avete iniziato a parlare della questione con sua moglie?
«Un giorno mi capita la sfiga: stavo facendo sesso con una donna, quando mi è partita per sbaglio la chiamata dopo che avevo detto a mia moglie: “Amore, vado a dormire”. Giravo un film a Praga come produttore e regista e la truccatrice-attrice mi dice che le piacerebbe fare sesso con uno particolare. Tutto il cast guarda me. Io rispondo: “Ok, comincio io”. Poco dopo parte per sbaglio la chiamata».
Come ha reagito Rosa?
«Voleva quasi divorziare. Io le ho confessato le mille donne che avevo pagato in quel periodo. Abbiamo iniziato a parlarne, e questo ci ha unito. Le ho raccontato che non mi riconoscevo più nel Rocco che di colpo era diventato il bravo ragazzo. Il mio peggior difetto è che mi dispiace deludere».
Com’è andata a finire?
«Lei mi ha proposto di parlarne con uno psicologo, ma non ho voluto. Noi abruzzesi pensiamo sempre di riuscire a cavarcela da soli. Alla fine sono arrivato a una conclusione: c’è qualcosa che non va in me, qualcosa di molto negativo, ma probabilmente non lo voglio vedere perché è poi quello che mi dà la possibilità di essere chi sono. Rosa mi ha capito, e mi ha incoraggiato a riprendere a girare film. Mi ha detto: “Se avevi smesso per me, non ti preoccupare. Preferisco saperti al lavoro che vederti tornare a casa in preda ai sensi di colpa”. Io sono rinato».
Come fa sua moglie ad accettare questo?
«È una domanda che mi fanno solo in Italia. La risposta è: è intelligente. In Ungheria, dove vivo, c’è una mentalità molto più aperta. Quando ho iniziato a fare film, mia sorella e mio fratello hanno reagito molto male: chi non mi faceva toccare il figlio, chi non mi parlava più… Ora hanno capito. L’unica persona per cui avrei smesso era mia madre. Ma non me l’avrebbe mai chiesto».
Come mai l’attore porno è un mito e l’attrice porno è considerata una prostituta?
«Molti italiani in fondo sono contenti del bunga bunga di Berlusconi, perché sarebbe piaciuto farlo a loro. Ma come avrebbero reagito se l’avesse fatto una donna? L’avrebbero mandata via a calci, perché sarebbe stata la vergogna dell’Italia».
Come ha spiegato ai figli il suo lavoro?
«Ho detto che fare il pornostar era il mio sogno. Non ho mai vietato di guardare i miei film, e non so se l’abbiano fatto».
Se decidessero di fare gli attori porno?
«Il più grande non credo proprio. È fidanzato, molto serio, critica la mamma sugli abiti sexy! Il più piccolo, nel caso, avrebbe un buon maestro. Ma se lo facesse solo per imitarmi, o perché non sa che fare, cercherei di fermarlo».
Quali donne preferisce a letto, dopo Rosa?
«Le belle a volte sembra che ti stiano quasi facendo un favore. Preferisco le donne più normali, anche brutte: mi piace la sincerità nei loro occhi, e apprezzano di più».
E sul lavoro, chi è stata la migliore?
«Moana. Non ne avremo un’altra. L’ho vista un mese prima che morisse, in un ristorante. Era sorretta dal marito e dal produttore. Occhiali neri, pelle e ossa. Quando è uscita mi ha fatto ciao con la mano. Poi il proprietario del ristorante mi ha detto: “Avrebbe voluto abbracciarti ma non si reggeva in piedi. Le dispiace che tu l’abbia vista così”».
http://it.cinema.yahoo.com/notizie/rocco-siffredi--a-letto-meglio-le-brutte-084723239.html
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