venerdì 15 marzo 2013

La corsa di Sulmona



A Pasqua nella città abruzzese si assiste al rito della Madonna che scappa


Foto 5: l'acquedotto duecentesco con 21 imponenti arcateFoto 5: l'acquedotto duecentesco con 21 imponenti arcate
: il complesso dell'Annunziata, palazzo e chiesa eretti nel 1320 dalla confraternita della Penitenza
: il trenino della linea Campobasso e Sulmona offre ai passeggeri, oltre a un paesaggio bellissimo, degustazioni di vini
(di Ida Bini) Le celebrazioni pasquali a Sulmona, elegante e aristocratica cittadina tra i parchi e le montagne abruzzesi, sono spettacolari e carichi di simbologie religiose. Risalgono al Medioevo e si svolgono nella seicentesca chiesa di san Filippo Neri, proseguono attraverso le strette vie del centro storico e terminano nella scenografica piazza Garibaldi davanti a migliaia di persone esultanti, assiepate dietro le transenne o ai davanzali delle finestre. Protagonisti assoluti sono la statua della Madonna dal manto nero e gli incappucciati della confraternita di santa Maria di Loreto, le cui attività culturali e religiose risalgono al 1621. Per tutto l’anno i confratelli preparano i riti pasquali che sfociano durante la settimana santa e in particolare il venerdì – quest’anno il 29 marzo - quando per le vie del centro portano in processione, rigorosamente vestiti con saio e cappuccio, le statue del Cristo morto e della Madonna vestita a lutto. Nella sera del sabato, poi, i confratelli portano la Madonna dalla chiesa di santa Maria della Tomba a quella di san Filippo, dove si svolge la veglia funebre. Al termine della messa di mezzanotte da dietro l’altare la statua del Cristo viene alzata per testimoniare la resurrezione. Ma è la domenica di Pasqua che la festa raggiunge l’apice con la messa celebrata dal vescovo e la partecipazione commossa di fedeli, cittadini e turisti. All’uscita dalla chiesa vengono portate in piazza Garibaldi la statua del Cristo risorto, che viene lasciato sotto gli archi, e quelle degli apostoli Pietro e Giovanni che vengono fatte entrare nella chiesa di san Filippo, sempre sulla piazza, per annunciare a Maria la risurrezione di Gesù. La statua della Vergine, quindi, viene portata fuori dal sagrato per farla incontrare con il figlio risorto: lungo il percorso la statua, accolta da una folla esultante, viene condotta prima lentamente e poi sempre più rapidamente fino a diventare una corsa verso il centro della città per l’incontro con Gesù. Durante la corsa la Madonna perde il manto nero che la avvolge e resta con una veste verde, simbolo della vita che rinasce, mentre tra le mani spunta una rosa rossa, segno di prosperità. Lo spettacolo è emozionante ed è accompagnato dai fuochi d’artificio, da un volo di colombe e da un abbraccio tra i confratelli mentre gli ottoni della banda cominciano a suonare. La settimana di Pasqua è anche l’occasione per scoprire questa aristocratica città, a pochi chilometri da L’Aquila, miracolosamente scampata al terremoto del 2009. La sua storia e la sua fortuna si concentrano nel centro, tra palazzi nobiliari, antiche porte e ampie piazze. Tra queste spicca piazza XX Settembre, il salotto buono della città, dove troneggia la statua di Ovidio, il sommo poeta dell’amore nato proprio qui a Sulmona. Oltre alla chiesa di san Filippo Neri, protagonista della settimana santa, meritano una visita la cattedrale romanica, dedicata a san Panfilo, e il complesso dell’Annunziata - chiesa e palazzo - eretto nel 1320 dalla confraternita della Penitenza. Prima di lasciare la città abruzzese e visitare l’acquedotto duecentesco con 21 imponenti arcate, è bene fare acquisti in centro, in particolare di confetti, specialità locale nata nel XV secolo e oggi una delle attività commerciali più fiorenti della zona. L’indirizzo storico è la confetteria Pelino, che ha aperto un museo del confetto con macchinari, attrezzi e storiche testimonianze in un’ala della fabbrica. Ovunque, tuttavia, è possibile acquistare i celebri dolcetti e le sue 54, squisite, varianti.
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento