di Alessandro Pignatelli
Il barese accende i toni, Stramaccioni gli risponde. Da lì nasce la lite che è quasi sfociata in una rissa.
E' più forte di tutto, degli anni che passano e dei giocatori che cambiano: Josè Mourinho, perl'Inter, è come quei ritratti di vecchi patriarchi appesi nei castelli di ricchi signori. Li guardi, ti incutono timore, anche se sono morti da secoli. Pare quasi che ti giudichino qualsiasi cosa tu faccia.
E' nato così, venerdì, il diverbio tra Cassano e Stramaccioni, quando l'allenamento stava terminando. E dire che Fantantonio non è mai stato in spogliatoio con loSpecial One e Strama è lontano anni luce dal portoghese. Eppure...
Eppure...quando l'allenatore ha fischiato la fine della partitella e ordinato il sotto la doccia, Cassano ha detto a voce un po' alta: "Ecco, Mourinho ha fischiato la fine".Un'ironia che questa volta il tecnico romano non ha preso bene come altre volte. Tutto è nato da lì. Provocazioni, poi insulti e forse spintoni. Fin dentro lo spogliatoio, dove i due stavano per venire alle mani.
Il resto è storia nota: Stankovic e Cordoba li dividono prima che sia troppo tardi. In conferenza stampa, ieri, Strama annuncia che Cassano non parte per Catania. Il giocatore va a rapporto da Branca e Ausilio. Si cerca di ricomporre la fattura. Almeno per questi ultimi mesi. Poi, chissà. Domani Cassano è regolarmente tra i convocati per l'allenamento, in vista del Tottenham. E' probabile che anche Moratti intervenga.
Intanto, il Mou se la ride. Ha battuto di nuovo il Barcellona. E il suo ritratto giudica tutto e tutti alla Pinetina.
Foto | © Getty Images
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