martedì 5 marzo 2013

E adesso Grillo ce lo ritroviamo premier

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grillo sondaggi stretto messina E adesso Grillo ce lo ritroviamo premierIl rischio è che invece di Renzi, Bersani o un qualche candidato del Pdl (ancora non meglio definito), alla presidenza del Consiglio ci sia un grillino. Mentre infatti telegiornali e giornali non smettono di accendere le telecamere sulle primarie presenti o prossime venture nei maggiori partiti in Parlamento, pochi si rendono conto che il Movimento 5 Stelle vanta percentuali attorno al 20%. Ben superiori alle intenzioni di voto relative al Pdl e inferiori ai numeri visti per il Pd.
L’armata Brancaleone guidata dal comico genovese è in agguato, con militanti agguerritissimipronti all’insulto facile verso chiunque osi criticarli (fatevi un giro tra i commenti nei post critici di Grillo, pubblicati su Diritto di Critica. Per tacer di quanto lo stesso leader M5Stelle ha detto dei militanti che la pensavano in modo diverso da lui. E’ un fiorire di democrazia e rispetto dell’opinione altrui). Ecco, vista l’incandidabilità del Grillo, i grillini in questione potrebbero trovarsi a dover selezionare un candidato premier e – nell’eventualità non così troppo remota di un’elezione con alte percentuali frutto dell’indignazione generale verso la politica – a dover partecipare ai vertici europei, a dialogare con la Merkel, con Hollande, a stringere la mano a Barack Obama. I grillini.
Nella loro ottica – e soprattutto nel comune sentire di chi li voterà – tutto questo potrebbe configurarsi come una lezione di etica politica e “pulizia” all’intero mondo. Già, potrà pure essere che l’ingenuità cittadina “dal basso” procurerà un simile sentimento nei vari banchieri e politici “di alto borgo”. Ma il tutto finirebbe lì. Governare, infatti, richiede competenze ben più alte che non la buona volontà. Per avere il metro di giudizio con quanto potrebbe accadere, basti guardare l’immobilismo in cui è caduta la città di Parma dopo l’avvento di Pizzarotti: impantanato fin dal momento di creare una giunta.
C’è poi la questione dei candidati. Il Brancaleone grillino assicura di aver creato una piattaforma web per la selezione di chi andrà in Parlamento. Le percentuali con cui il Movimento si presenta alle porte dei Palazzi del potere, però, lo costringerebbero anche ad esprimere un potenziale candidato premier. Dopo le beghe su Favia, Pizzarotti e altri (l’elenco dei “bannati” dal Movimento non è corto), come si troverà l’accordo sul candidato premier? Domande aperte per ora senza risposta.
Gli italiani, però, devono aver subodorato queste forti criticità. Un recente sondaggio, infatti, ha chiarito come molti voterebbero il M5Stelle in segno di protesta verso la vecchia politica ma ha sottolineato come oltre il 60% degli intervistati – gli stessi che voterebbero Grillo – considererebbero gli esponenti del Movimento inadeguati a governare.
L’Italia, comunque, è il Paese dove tutto è possibile. E non è da escludersi che da qui al 2013 ci ritroveremo premier un uomo qualunque.
Twitter@emilioftorsello

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