Per trasportare farmaci nell'organismo
Evidenziate in rosa, le nanocapsule in azione nel tessuto danneggiato (fonte: Farokhzad Lab)
Capsule 100.000 volte piu' piccole del diametro di un capello sono state messe a punto per veicolare nell'organismo farmaci anti-infiammatori, da rilasciare in modo controllato solo dove serve. Le hanno sviluppate i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston insieme ai colleghi del Brigham and Women's Hospital, della Columbia University e della Icahn School of Medicine di New York.
Sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) i ricercatori annunciano l'avvio dei primi test per verificare l'efficacia di queste minuscole navette nel ridurre le placche che si formano sulle pareti delle arterie danneggiate dall'infiammazione tipica dell'aterosclerosi.
Queste nanocapsule sono biodegradabili e formate per autoassemblamento di 'mattoni' polimerici costituiti dall'unione di tre catene: la prima consente di caricare e rilasciare in modo controllato il farmaco anti-infiammatorio, la seconda consente alle nanoparticelle di circolare a lungo nell'organismo dopo la somministrazione, mentre la terza permette di riconoscere in modo specifico il bersaglio, cioe' la proteina di collagene di tipo IV presente sulla parete dei vasi sanguigni danneggiati. Una volta raggiunto il target, le nanocapsule rilasciano in modo controllato il loro 'carico' terapeutico: il farmaco diffonde nel tessuto infiammato e va a legarsi ai globuli bianchi riducendone l'attivita'.
''Queste nanoparticelle polimeriche - spiega Nazila Kamaly del Brigham and Women's Hospital di Boston - sono capaci di fermare i i globuli bianchi piu' abbondanti (i neutrofili) in modo che non penetrino nel sito del danno producendo molecole segnale che possono scatenare un'infiammazione cronica e altre complicazioni''.
(ANSA)
Capsule 100.000 volte piu' piccole del diametro di un capello sono state messe a punto per veicolare nell'organismo farmaci anti-infiammatori, da rilasciare in modo controllato solo dove serve. Le hanno sviluppate i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston insieme ai colleghi del Brigham and Women's Hospital, della Columbia University e della Icahn School of Medicine di New York.
Sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) i ricercatori annunciano l'avvio dei primi test per verificare l'efficacia di queste minuscole navette nel ridurre le placche che si formano sulle pareti delle arterie danneggiate dall'infiammazione tipica dell'aterosclerosi.
Queste nanocapsule sono biodegradabili e formate per autoassemblamento di 'mattoni' polimerici costituiti dall'unione di tre catene: la prima consente di caricare e rilasciare in modo controllato il farmaco anti-infiammatorio, la seconda consente alle nanoparticelle di circolare a lungo nell'organismo dopo la somministrazione, mentre la terza permette di riconoscere in modo specifico il bersaglio, cioe' la proteina di collagene di tipo IV presente sulla parete dei vasi sanguigni danneggiati. Una volta raggiunto il target, le nanocapsule rilasciano in modo controllato il loro 'carico' terapeutico: il farmaco diffonde nel tessuto infiammato e va a legarsi ai globuli bianchi riducendone l'attivita'.
''Queste nanoparticelle polimeriche - spiega Nazila Kamaly del Brigham and Women's Hospital di Boston - sono capaci di fermare i i globuli bianchi piu' abbondanti (i neutrofili) in modo che non penetrino nel sito del danno producendo molecole segnale che possono scatenare un'infiammazione cronica e altre complicazioni''.
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento