domenica 10 marzo 2013

Banche, fuori 20.000 occupati entro 2017



Dagli istituti di credito già via 23 mila dipendenti tra il 2008 e il 2011




ROMA - Circa 23.000 dipendenti in meno rispetto al periodo precedente la crisi economica e almeno altri 20.000 lavoratori che dovranno uscire entro il 2017: sono questi i numeri della crisi per quanto riguarda il settore bancario che sta affrontando una riorganizzazione complicata con la riduzione di centinaia di sportelli e migliaia di lavoratori tra esodi e esternalizzazioni. A fine 2011 - secondo dati Abi -i dipendenti erano 320.000 a fronte dei 343.000 a fine 2008. Dal 2000 ad oggi sono confluiti nel Fondo di solidarietà in circa 40.000.

La contrazione occupazionale - secondo numeri raccolti dai sindacati - ha riguardato soprattutto i grandi gruppi con oltre 4.000 uscite per Intesa San Paolo, 2.400 per Unicredit e 1.660 per Mps. Numeri questi che rappresentano una mediazione in seguito a una trattativa tra le aziende e i sindacati (gli esuberi dichiarati erano molti di più). La scure colpisce prevalentemente i dipendenti più anziani (che riescono ad ottenere uno scivolo verso la pensione attraverso un passaggio nel fondo di solidarietà) ma anche i dirigenti che in molti casi accettano un demansionamento e il passaggio a quadro direttivo pur di non perdere il posto di lavoro. 

Ecco in sintesi le principali situazioni di crisi nelle aziende del credito: 

MPS: L'accordo prevede 1.660 uscite oltre a 1.100 lavoratori in attività da esternalizzare e 720 lavoratori nella cessione Biverbanca. Gli esuberi dichiarati, (comprese le attività da esternalizzare) erano 4.600.
UNICREDIT: - L'accordo sul piano industriale 2012-15 prevede complessivamente 3.500 esuberi. Sono previsti 800 pensionamenti volontari e incentivati e la possibilità di esodi volontari e incentivati per una platea di circa 1.600 "donne optanti". Il restante numero di esuberi sarà riassorbito all'interno del Gruppo. Circa 160 dirigenti sono usciti o sono stati demansionati a quadri direttivi. 
INTESA SANPAOLO: - L'aggiornamento del piano d'impresa 2011/15 prevede la conferma di oltre 4.000 uscite. Un centinaio di dirigenti sono usciti nel 2012, altri usciranno nel 2013. 
GRUPPO UBI: l'accordo tra azienda è sindacati prevede oltre 700 uscite. 
BNL:L'accordo sul piano industriale 2012/2014 prevede un calo di 1.110 posti di lavoro dal primo gennaio 2012 al 31 dicembre 2014. Un nuovo accordo prevede ulteriori 450 uscite volontarie. 
CARIPARMA: - l'accordo sul piano industriale 2011-14 prevede 722 prepensionamenti su base volontaria e incentivata e 100 assunzioni entro il 2015 con contratto di apprendistato professionalizzante. 
BANCO POPOLARE: l'intesa per il 2011-13/15 prevedeva la nascita di Banca unica, la soppressione di 140 filiali e 1.120 esuberi gestiti attraverso pensionamenti e prepensionamenti volontari e incentivati. Tra dicembre e gennaio è stato proposto a un trentina di dirigenti di recente nomina di essere degradati al livello di quadro direttivo. 
BPM: con l'accordo di aggiornamento del piano industriale 2012-15 sono previste nel triennio un totale di 800 uscite volontarie e incentivate. 
GRUPPO DELTA: Gli oltre 600 dipendenti dell'azienda in fase di dismissione sono entrati nel fondo emergenziale. 
BANCA MARCHE: Nell'ultimo piano dell'istituto è previsto il ricorso ad un fondo di solidarietà per anticipare il pensionamento dei lavoratori fino a 5 anni (una misura che potrebbe interessare 300 dipendenti).

(ANSA)

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