Lega, Pdl, Rivoluzione civile contro Bersani.
Il ruggito di Pier Luigi Bersani contro le critiche al Pd per la vicenda Monte Paschi, con quel suo «li sbraniamo», fanno piovere sul partito nuove polemiche.
MPS, GRANA DEL PD. Le parole del segretario sono state stigmatizzate da molti come una «intimidazione» e in più non hanno messo a tacere quanti affermano che il Pd abbia responsabilità nella vicenda della Banca senese.
Da parte loro i democratici cercheranno di passare dalla difesa al contrattacco martedì 29 gennaio, quando il ministro Vittorio Grilli riferirà alla Camera.
FINOCCHIARO: «CONTRO DI NOI I POTERI FORTI». A farsi portavoce della sindrome da accerchiamento del Pd è stata la capogruppo in Senato, Anna Finocchiaro: «Tutti si sono uniti contro il Pd. C'è un tentativo di non farci vincere».
MPS, GRANA DEL PD. Le parole del segretario sono state stigmatizzate da molti come una «intimidazione» e in più non hanno messo a tacere quanti affermano che il Pd abbia responsabilità nella vicenda della Banca senese.
Da parte loro i democratici cercheranno di passare dalla difesa al contrattacco martedì 29 gennaio, quando il ministro Vittorio Grilli riferirà alla Camera.
FINOCCHIARO: «CONTRO DI NOI I POTERI FORTI». A farsi portavoce della sindrome da accerchiamento del Pd è stata la capogruppo in Senato, Anna Finocchiaro: «Tutti si sono uniti contro il Pd. C'è un tentativo di non farci vincere».
Gli attacchi di Pdl e Rivoluzione civile
Le critiche contro il Partito sono però piovute da destra e da sinistra. A parlare di «intimidazioni» innanzitutto verso la magistratura senese è stato il pidiellino Fabrizio Cicchitto. Mentre sul fronte opposto, è intervenuto Antonio Borghesi, capogruppo Idv alla Camera e ora con Rivoluzione civile.
LA RUSSA: «NERVO SCOPERTO DEL PD». Gli affondi più forti sono arrivati congiuntamente proprio dal centrodestra e dal partito di Antonio Ingroia. Per Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia), «il nervosismo del Pd dimostra che l'inchiesta ha toccato un nervo scoperto sul rapporto tra la banca rossa e i vertici della sinistra».
MELONI: «STOP A OPERZIONI COI SOLDI DEGLI ITALIANI».Giorgia Meloni ha aggiunto che non intende «approfittare» della vicenda Monte dei Paschi di Siena ma usarla per «segnalare il mal funzionamento complessivo di un sistema». Ricordando anche che Fratelli d'Italia «è l'unico movimento che ha messo nel suo programma la necessità di separare le banche finanziarie dalle banche commerciali, in modo che le operazioni spericolate non si facciano più con i soldi degli italiani».
Per Meloni, infatti «bisogna costringere le banche che raccolgono soldi in un territorio a reinvestirli in quel territorio per le imprese e le famiglie».
LEGA: «IL GOVERNO BLOCCHI IL PRESTITO». Ma oltre alle parole, da destra si è passati ai fatti, che potrebbero metter in difficoltà la banca e il nuovo management di Rocca Salimbeni, cioè Profumo e Viola.
Il segretario della Lega Roberto Maroni ha chiesto al governo di non dare a Mps il prestito già autorizzato (2 miliardi che si aggiungono al 1,9 miliardi concessi da Tremonti nel 2009); Francesco Storace, candidato governatore del Lazio, ha annunciato che se vincerà cancellerà la convenzione della Regione con l'istituto.
NUOVO MANAGEMENT NEL MIRINO. È quindi prevedibile che lo scontro politico nelle prossime settimane investirà anche l'attuale management, quello che ha scoperchiato il vaso di Pandora. Le richieste di nazionalizzare la Banca, che arrivano dalla destra (compreso il liberistaOscar Giannino), dalla sinistra radicale e da Grillo mirano a sfilare la Banca a Profumo-Viola oltre che alla Fondazione.
CASINI CALMA I TONI. Ha invece attenuato i toni Pier Ferdinando Casini, forse per riequilibrare l'inaspettato affondo di Monti di venerdì 25 gennaio. «Dei legami tra Pd e città e banca lo sanno anche i sassi a Siena; però dopo anni di dolo, con il sindaco Ceccuzzi, il Pd ha cercato di fare pulizia nella vicenda».
LA RUSSA: «NERVO SCOPERTO DEL PD». Gli affondi più forti sono arrivati congiuntamente proprio dal centrodestra e dal partito di Antonio Ingroia. Per Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia), «il nervosismo del Pd dimostra che l'inchiesta ha toccato un nervo scoperto sul rapporto tra la banca rossa e i vertici della sinistra».
MELONI: «STOP A OPERZIONI COI SOLDI DEGLI ITALIANI».Giorgia Meloni ha aggiunto che non intende «approfittare» della vicenda Monte dei Paschi di Siena ma usarla per «segnalare il mal funzionamento complessivo di un sistema». Ricordando anche che Fratelli d'Italia «è l'unico movimento che ha messo nel suo programma la necessità di separare le banche finanziarie dalle banche commerciali, in modo che le operazioni spericolate non si facciano più con i soldi degli italiani».
Per Meloni, infatti «bisogna costringere le banche che raccolgono soldi in un territorio a reinvestirli in quel territorio per le imprese e le famiglie».
LEGA: «IL GOVERNO BLOCCHI IL PRESTITO». Ma oltre alle parole, da destra si è passati ai fatti, che potrebbero metter in difficoltà la banca e il nuovo management di Rocca Salimbeni, cioè Profumo e Viola.
Il segretario della Lega Roberto Maroni ha chiesto al governo di non dare a Mps il prestito già autorizzato (2 miliardi che si aggiungono al 1,9 miliardi concessi da Tremonti nel 2009); Francesco Storace, candidato governatore del Lazio, ha annunciato che se vincerà cancellerà la convenzione della Regione con l'istituto.
NUOVO MANAGEMENT NEL MIRINO. È quindi prevedibile che lo scontro politico nelle prossime settimane investirà anche l'attuale management, quello che ha scoperchiato il vaso di Pandora. Le richieste di nazionalizzare la Banca, che arrivano dalla destra (compreso il liberistaOscar Giannino), dalla sinistra radicale e da Grillo mirano a sfilare la Banca a Profumo-Viola oltre che alla Fondazione.
CASINI CALMA I TONI. Ha invece attenuato i toni Pier Ferdinando Casini, forse per riequilibrare l'inaspettato affondo di Monti di venerdì 25 gennaio. «Dei legami tra Pd e città e banca lo sanno anche i sassi a Siena; però dopo anni di dolo, con il sindaco Ceccuzzi, il Pd ha cercato di fare pulizia nella vicenda».
La contromossa di Bersani: puntare il dito sui derivati di Stato
Martedì il Pd andrà al contrattacco e prenderà di petto Grilli, ministro del Tesoro con Monti, e direttore del Ministero con Tremonti.
Oltre al 'niet' da parte dei governi Berlusconi e Monti alla richiesta del Pd di rendere fuorilegge i derivati, i democratici evocheranno la vicenda dei cosiddetti «derivati di Stato» con il contratto a suo tempo sottoscritto da Tremonti con Morgan Stanley e chiuso lo scorso marzo con una perdita di 3 miliardi per le casse dello Stato. Per non parlare dei 500 milioni di Tremonti-Bond a Banca popolare di Milano e a Popolare di Verona, banche in quota Lega.
«Su queste cose», ha polemizzato Bersani, «noi abbiamo sempre fatto una battaglia alternativa alla destra: basta guardare a cosa faceva Vincenzo Visco e a cosa faceva faceva Tremonti».
MONTI: «LO STATO NON REGALERÀ UN EURO». Insomma nei prossimi giorni le polemiche potrebbero estendersi ad altre situazioni, in un modo sempre meno leggibile dagli elettori. Quanto a Monti ostenta tranquillità: «Mps è una banca alla quale lo Stato regalerà euro zero, e per ora ha prestato euro zero, quindi è un argomento al quale guardare con assoluta serenità».
Oltre al 'niet' da parte dei governi Berlusconi e Monti alla richiesta del Pd di rendere fuorilegge i derivati, i democratici evocheranno la vicenda dei cosiddetti «derivati di Stato» con il contratto a suo tempo sottoscritto da Tremonti con Morgan Stanley e chiuso lo scorso marzo con una perdita di 3 miliardi per le casse dello Stato. Per non parlare dei 500 milioni di Tremonti-Bond a Banca popolare di Milano e a Popolare di Verona, banche in quota Lega.
«Su queste cose», ha polemizzato Bersani, «noi abbiamo sempre fatto una battaglia alternativa alla destra: basta guardare a cosa faceva Vincenzo Visco e a cosa faceva faceva Tremonti».
MONTI: «LO STATO NON REGALERÀ UN EURO». Insomma nei prossimi giorni le polemiche potrebbero estendersi ad altre situazioni, in un modo sempre meno leggibile dagli elettori. Quanto a Monti ostenta tranquillità: «Mps è una banca alla quale lo Stato regalerà euro zero, e per ora ha prestato euro zero, quindi è un argomento al quale guardare con assoluta serenità».
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