mercoledì 2 gennaio 2013

MARILYN - Un intrigo dietro la morte




Lo scorso 5 agosto è stata la ricorrenza di cinquant’anni dalla morte di Marilyn Monroe. Quella donna dal corpo sensuale e dal sorriso bambinesco che aveva fatto sognare milioni di uomini e che era destinata a diventare un mito a tutt’oggi inossidabile moriva in circostanze misteriose. Aveva 36 anni. Addirittura la data della morte non dovrebbe essere esatta perché il corpo senza vita pare sia stato trovato prima della mezzanotte quindi sabato 4 agosto 1962 da Eunice Murray, la sua governante, Ralph Greenson, il suo psichiatra e Hyman Engelberg, il suo medico curante che chiamò la polizia di Los Angeles dalla casa di Marilyn, la villetta al 12305 Fifth Helena drive, a Brentwood, un quartiere tranquillo nella zona ovest della città dove accorse anche Pat Newcomb, la sua addetta stampa. Subito si è parlato di suicidio e così hanno confermato tutti testimoni. Troppo velocemente si è parlato di suicidio e tutti quei testimoni erano facilmente ricattabili. Era diventata scomoda Marilyn, con le sue amicizie pericolose, con amanti come due fratelli Kennedy, John e Bob, con frequentazioni con personaggi legati alla mafia come Frank Sinatra, con ex mariti legati alla sinistra come Arthur Miller. Sulla sua morte sono state fatte tantissime ipotesi. La più accreditata è sempre stata quella del suicidio che è sempre parsa troppo banale. Era un personaggio scomodo. Poteva diventare pericolosa perché andava a letto con il Presidente degli Stati Uniti, con suo fratello, il Ministro della Giustizia ma anche con mafiosi del calibro da Sam Giancana. Sapeva troppe cose perché a letto gli uomini, anche quelli importanti, si rilassano e parlano. Era uno spirito libero, Marilyn, indomabile. E questo poteva far paura a molti. Aveva voglia di rivalsa Marilyn, non voleva essere usata e poi messa nell’ombra. Minacciava di parlare, di raccontare. Minacciava i poteri forti che potevano essere intimiditi da quella donna particolare che voleva vivere la sua vita fino in fondo, una femminista ante litteram. Cosa successe? Come morì? Chi mise tutto a tacere? Perché le persone che le erano intorno non raccontarono tutta la verità? Le circostanze ancora non chiare rispetto alla sua morte ce la fanno sentire ancora qui, è come se il capitolo della sua vita non si fosse ancora chiuso.

Elisabetta Villaggio

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