lunedì 22 ottobre 2012

L'agricoltura biologica cattura nel suolo più CO2



 da Marina




















Altro che sistemi di stoccaggio di CO2 altamente tecnologici: basta coltivare i suoli a agricoltura biologica per ottenere una considerevole,cattura di anidride carbonica da stoccare sotto terra. E la soluzione si rende necessaria perché l’agricoltura industriale è una delle fonti di inquinamento principale sul Pianeta assieme alle industrie e alle autovetture.
In pratica, sottolinea lo studio, se tutti i suoli fossero coltivati a agricoltura biologica si ridurrebbero le emissioni di CO2 del 23% in Europa e del 36% negli Stati Uniti per un valore di riduzione pari al 13% delle emissioni globali ossia la quota necessaria di riduzione delle emissioni fissata per il 2030.
Il risultato che getta luce sul sistema di coltivazione biologico risultato più performante arriva dalle ricerche condotte da Andreas Gattinger dell’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL Svizzera, che ha analizzato 74 studi pubblicati in tutto il mondo e che ha dimostrato che gli stock di carbonio nei suoli sono più alti se coltivati secondo gli standard biologici e pari a una media di 3,5 tonnellate per ettaro. Attraverso l’analisi di altri 20 studi i ricercatori sono stati in grado di calcolare, che i terreni coltivati a biologico immagazzinano fino a 450 kg di carbonio atmosferico in più per ettaro all’anno. Una più alta percentuale di carbonio è stata rilevata in aziende che non avevano usato concime esterno. Ciò dimostra che l’accumulo humus è legato alla cattura della CO2.

L’anidride carbonica è un gas serra la cui concentrazione è in aumento in atmosfera ed è considerata tra i gas responsabili del riscaldamento globale. Lo studio di recente pubblicazione ha confermato il grande potenziale dell’agricoltura biologica come sistema di gestione del clima attraverso il controllo delle emissioni in agricoltura. I ricercatori sottolineano che backbonding di CO2 sia solo una parte delle misure necessarie per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra attuabili in agricoltura.
Ha detto Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio:
I risultati del lavoro dei ricercatori mettono in evidenza come l’agricoltura biologica sia l’unica vera alternativa per produrre cibo e tutelare l’ambiente. Il metodo di coltivazione biologico, oltre a tutelare la biodiversità, il paesaggio e le acque, contribuisce a frenare il riscaldamento climatico. Ecco che se tutte le superfici agricole fossero coltivate con metodi biologici, le emissioni di CO2 causate dall’agricoltura sarebbero ridotte notevolmente. Ciò dimostra che l’agricoltura biologica è l’unica via praticabile per tutelare l’uomo e garantire benessere e l’ambiente nel lungo periodo. La Federazione, che partecipa al Tavolo italiano su Agricoltura Biologica e Cambiamenti Climatici, è attiva in questo senso avendo già realizzato in collaborazione con Banca Etica e Coop Italia uno studio riguardante il carbon footprint in agricoltura biologica, che ha fornito risultati molto interessanti e in linea con gli esiti della ricerca.
Questo studio è stato condotto come parte dell’accumulo per i crediti di carbonio all’interno del progetto per i sistemi dell’uso sostenibile del territorio (Calas) e sostenuto dalla Fondazione Mercator Svizzera. La FAO lo sostiene attraverso la Tavola Rotonda per l’ Agricoltura biologica e i cambiamenti climatici, i cui membri hanno contribuito a questo studio.
Via | Teatro Naturale
Foto | FiBl


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