Aspettate.
In un anno, la spesa di Palazzo Chigi per gli staff di meloni e dei vicepresidenti salvini e tajani, e dei sottosegretari mantovano e fazzolari, è cresciuta di 1,5 milioni di euro.
Siamo alla cifra record di 22 milioni e 654 mila euro.
Più 3,8 milioni di euro rispetto al governo draghi, più 6 milioni rispetto al governo Conte 2 e più 10 m rispetto a quello renzi.
Fermi.
Sempre in un anno, è aumentata di 19 milioni di euro anche la spesa per la presidenza.
Per un totale di 423 milioni di euro.
E lupi, da deputato, entrato in Parlamento con lo 0,9 % dei voti del 63% degli aventi diritto al voto, che vorrebbe 500 euro in più al mese per equiparare lo stipendio dei deputati ai senatori?
E crosetto che non vedeva nulla di male nella proposta, poi bocciata, di equiparare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari non eletti (ma soltanto nominati, come lo stesso crosetto) a quelli eletti?
E l'aumento di 460 euro al mese ai manager pubblici? E quello di 200 euro per le forze dell'ordine che portano voti a iosa?
Questo è il concetto di "spending review" del governo meloni con amici, parenti, colleghi e ricconi. Con gli evasori va direttamente a suon di condoni e con i morosi abbassa il tiro.
La spending review sui cittadini italiani?
1,80 in più ai pensionati minimi, 3 euro in più al mese agli infermieri, niente salario minimo ai lavoratori e niente sussidi per i 6 milioni di poveri. Con carovita e sanità pubblica sulle loro spalle.
Mammasantissima.
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