domenica 19 gennaio 2025

Bruiser Brody

 


La storia che andrò a raccontare mi è stata chiesta molto volte da diversi discepoli, una storia che francamente ho sempre cercato di eludere, in quanto estremamente dolorosa ed ancora oggi avvolta da misteri e tristezza per i sopravvissuti.


La storia che state per leggere narra le ultime ore del leggendario Frank Goodish, conosciuto nel mondo del wrestling come il maniacale Bruiser Brody.


Brody, altezza imponente, barba e capelli da pazzo furioso, amava entrare nell'arena volteggiando una sedia e urlando contro il pubblico che, impaurito ma affascinato da questo bruto, scappava a destra e a manca, in attesa di vedergli affrontare il malcapitato di turno sul quadrato.


Tra gli anni 70 e gli anni 80 Brody era diventato una leggenda in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti (dove famosi sono i suoi scontri all'ultimo sangue contro il folle del Sudan, Abdullah the Butcher) ed in Giappone, dove era quasi venerato.


Ma fu nel territorio di Porto Rico, famoso per le efferatezze, che Brody trovò la tragica fine al suo incredibile percorso nel mondo del catch.


Il 16 Giugno 1988 Brody fu chiamato nella portoricana WWC (World Wrestling Council), all'epoca sotto la direzione del leggendario Carlos Colon (il padre dell'attuale stella della WWE Carlito).


Poco prima dell'incontro, nel backstage, il wrestler José Huertas Gonzalez, conosciuto a tutti come Invader 1, chiamò a sé Brody mentre era ancora in doccia, per discutere di faccende varie, una pratica abbastanza comune tra i lottatori prima di ogni incontro. 


Tra i due, ormai da molto tempo, correva cattivo sangue. Gonzalez era una delle più promettenti promesse del wrestling portoricano e sudamericano, ma per qualche ragione Brody sosteneva che tutta la sua bravura era adombrata dal suo carattere arrogante ed altezzoso. Per il gigante texano era il classico teppistello che andava messo al suo posto, e fin dagli esordi, nei loro incontri, pensò bene di umiliarlo e distruggerlo davanti al pubblico, ridimensionando di non poco il suo impatto nel business.


In uno degli ultimi incontri tra i due, ancora una volta disintegrato fisicamente e moralmente dal ben più famoso avversario, sembra che Gonzalez avesse giurato ad alcuni amici fidati che un giorno si sarebbe vendicato del trattamento subito con la vita di Brody.


Nel locker room, prima del fatidico incontro, c'erano varie personalità del wrestling: oltre ai due, anche Carlos Colon, "Dirty" Dutch Mantel, Chris Youngblood e soprattutto Tony Atlas, da sempre amico del mastodontico Brody. In qualche modo Gonzalez portò Goodish in un angolo dove nessuno poteva vederli, per "parlare in tranquillità".


Ma quella tranquillità, poco dopo, fu interrotta da due urla agghiaccianti.


Atlas riconobbe immediamente la voce dell'amico e si precipitò in suo aiuto, trovando Brody piegato in due, mentre Gonzalez teneva in mano un coltello insanguinato. La stessa scena fu vista pochi secondi dopo da Mantel, che rimase folgorato dall'orribile scena: Brody, ancora cosciente, si teneva la ferita che faceva uscire sangue misto a bolle d'aria, col senno di poi un chiaro segno che il coltello era arrivato al polmone. Youngblood, in preda al panico, continuava a ripetere "è stato José! È stato José!".


Intanto anche Colon era entrato e stava prono sul wrestler, che comprese subito la gravità della cosa e chiese immediatamente al promoter di prendersi cura della sua famiglia. Intanto Invader era stato fermato da Victor Jovica ed i due stavano discutendo animatamente senza essere visti da nessuno.


L'ambulanza, per via del traffico, arrivò circa un'ora dopo e, data la stazza di Brody,  servì Atlas stesso per metterlo sulla lettiga. Il viso di Goodish diventava sempre più blu.


Poco più tardi, Brody moriva in un letto di ospedale.


Gonzalez fu accusato di omicidio, al quale rispose con la legittima difesa, dichiarando che Brody l'aveva aggredito (una cosa che poteva essere facilmente creduta per via del loro passato) e che lui aveva dovuto difendersi in qualche modo.


Si, ma quale era stato il motivo scatenante? I soldi dell'ingaggio? Decisioni di booking? Non fu mai appurato.


Al processo, nessuno intervenne in favore di Brody, e Gonzalez fu dichiarato libero. Le richieste di presenza degli unici due testimone chiave, Atlas e Mantel, arrivarono a destinazione solo a conclusione del processo stesso, diventando, di fatto, inutili. Non solo, scompariranno presto dagli archivi giudiziari del paese.


Anni dopo, anche grazie al documentario fatto per la serie televisiva "The Dark Side of the Ring", Atlas dichiarò che c'era un chiaro intento di non salvare la vita di Brody, per non distruggere il territorio di Porto Rico ed incappare in ulteriori conseguenze. Lo stesso Atlas si sentì prigioniero nella sua camera d'albergo ed impaurito per la sua stessa vita, tanto da prendere un aereo il prima possibile e non tornare mai più nel territorio.


Atlas è sicuro di ricordare anche che un medico americano, chiamato per assistere, fu mandato via dall'ospedale con ragioni non ben specificate. Addirittura fu informato che le condizioni dell'amico erano stabili, tanto da fare il tremendo errore di lasciare l'ospedale per lottare il suo match, contro Iron Sheik.


La famiglia di Brody fu avvertita telefonicamente di raggiungere Porto Rico, perché qualcosa di brutto era successo al marito. La moglie ed il figlio, giunti sul posto, incontrarono Abdullah the Butcher, chiedendo dove fosse il consorte. Il macellaio del Sudan comprese subito che la moglie non era stata informata del tragico episodio e fu il primo a darle la triste notizia. Ma anche un consiglio spassionato: prendere il corpo del marito e tornare subito negli States, prima che qualcuno potesse fare loro del male.


Sono passati tanti anni da quell'episodio. Carlos Colon parla ancora di Brody come di un "suo amico", ma non ha mai tradito Gonzalez. Quest'ultimo, oramai quasi ottantenne, ha lottato fino al 2022 ed ha evitato sempre qualsiasi domanda sull'omicidio di Bruiser Brody. 


La famiglia di Brody ha ormai accettato che il governo locale abbia insabbiato tutta la vicenda, nascondendo il coltello e tutte le carte giudiziarie. Molti libri sono stati scritti sull'argomento, ma ad oggi rimane un crimine impunito.


Atlas ricorda che l'ultima immagine di Brody, sul letto freddo dell'obitorio, era di un uomo enorme, calmo, che stringeva una piccola immagine al petto: si trattava della foto del piccolo figlio di 7 anni, che portava sempre con sé e che non avrebbe mai più rivisto.


Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo 


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