giovedì 29 febbraio 2024

La Roma e i rigori



Rigori, un incubo che durava dal 1982 quando Liedholm vinse nella sua Svezia


Corriere della Sera (M. Perrone)

Daniele De Rossi non era ancora nato quando la Roma aveva vinto per l’unica volta ai rigori, in Europa, prima di eliminare il Feyenoord giovedì. Era il 3 novembre 1982, si giocava a Norrköping: quasi a casa del festeggiatissimo Liedholm, che alla vigilia della partita tornò nella sua Valdemarsvik (a 50 km. da lì): “Ho mangiato alce bollito e il famoso pesce marcio, il preparatore atletico mi ha accompagnato e si è sentito male”.


Il mitico svedese, che con l’IFK aveva vinto 2 campionati da giocatore, vide i giallorossi segnare 4 rigori su 4 alla sua vecchia squadra nel 2° turno di Coppa Uefa, Tancredi ne parò 2 e la Roma poi arrivò fino ai quarti dove venne eliminata dal Benfica. Prima di trovare un altro portiere, Svilar, capace di parare 2 rigori dopo i 120 minuti, sono passati 41 anni (abbondanti) e 4 delusioni: una enorme, una grossa, due fastidiose. E 8 tiri sbagliati, difficili da dimenticare. Conti e Graziani, le loro botte oltre la traversa mentre Grobbelaar faceva la spaghetti-dance: Coppa Campioni al Liverpool nella finale del 1984.


Boniek e Ancelotti “parat”»: Saragozza avanti nel 1° turno di Coppa Coppe nel 1986. Vucinic addosso al portiere, Tonetto altissimo: Arsenal qualificato, era il 2009, negli ottavi di Champions. Mancini respinto con i piedi, Ibañez sul palo: è storia recente, la finale di Europa League vinta l’anno scorso dal Siviglia. Il 9° tiro sbagliato è quello di Lukaku, che per fortuna giovedì non ha inciso sul risultato. I giallorossi hanno agganciato il Manchester Utd al 9° posto del ranking Uefa e il Tottenham al 5° posto della classifica all time dell’Uefa/EL (dal 1971 a oggi). Due inglesi, come il Brighton prossimo avversario negli ottavi.

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