Per Fabio Capello era un "predestinato":anche Donadoni ne parló spesso in ottica nazionale.
Nella Primavera della Roma era considerato "prospetto di un grande portiere".
Ebbe forse la sfortuna di essere catapultato in prima squadra nella terrificante stagione 2004-2004 e forse di avere un carattere non ideale per un portiere:a volte molto emotivo,altre assai fumantino.
Lontano da Roma,si perse gradualmente e definitivamente fino a terminare la sua carriera in squadre di seconda fascia svedese.
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