Avete presente la dottoressa (già sospesa dall’Ordine dei medici) Silvana De Mari, quella secondo cui “l’omosessualità è una malattia che si può curare”.
La Corte d’Appello di Torino l’ha appena condannata per aver definito “pedofili”, “necrofili” e “coprofagi” i membri del circolo Lgbtq intitolato a Mario Mieli.
Dopo la condanna in primo grado, la conferma in appello.
Allora, per la prima, storica, volta un circolo Lgbtqfu riconosciuto come “persona offesa dal reato di diffamazione”. Oggi sappiamo che non fu solo storico ma anche giusto, sacrosanto.
Le notizie, quelle belle.
Lorenzo Tosa
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