martedì 22 marzo 2022

Paolo Calabresi

 


"Mi era capitata l’occasione di vedere la partita della Roma.

Erano finiti i biglietti e, quindi, per ottenerli ‘a scrocco’ li ho chiesti a nome di Nicolas Cage. 

Fu il Milan, che ospitava la partita, che fece partire una macchina mediatica tanto che sono stato costretto ad andare fingendomi davvero Cage.

Ricordo che quando arrivai allo stadio la televisione mi inquadrò e annunciarono che Nicolas Cage era arrivato. E da quel momento dovevo davvero fingere: non so quanti autografi ho firmato quel giorno.

Ma non è tutto. Già che c’ero, ho pensato di sfruttare la situazione fino in fondo e ho chiesto così di poter andare negli spogliatoi per conoscere il Capitano della Roma, che all’epoca era ancora Francesco Totti. “Mi aprì la porta Capello, chiamò Totti che mi guardava come fossi una star, e io idem.

Pochi giorni dopo a Roma scoprirono l'inganno e mi ospitarono a Trigoria.

Totti mi disse: 'Infatti io me chiedevo, ma Nicholas Cage dice solo Yes, Yes, boh.'


La volta dopo, ci riuscii, sempre per una partita della Roma, mi finsi accompagnatore di un nipote della dinastia dei Casiraghi.

Anche stavolta ci cascarono tutti e riuscii ad entrare negli spogliatoi, solo uno mi riconobbe, era Francesco Totti che si avvicinò e mi disse a bassa voce:

'Ao ogni tanto lo voi paga er biglietto.'


Paolo Calabresi


Fonte: I soliti ignoti

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