Che cos’è la guerra? Morte. Solo morte.
Secondo le Nazioni Unite «sono almeno 102 i civili, tra cui sette bambini, rimasti uccisi da giovedì», giorno dell'inizio dell'invasione russa. «La maggior parte di questi civili è stata uccisa da armi esplosive ad ampio raggio, tra cui il fuoco di artiglieria pesante, lanciarazzi e raid aerei. I numeri effettivi sono, temo, considerevolmente più alti», ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.
Tra le vittime molto bambini. Per esempio Alisa Hlans. Tra tre mesi avrebbe compiuto otto anni. È morta nell'attacco all'asilo di Okhtyrka, colpito da un razzo contenente bombe a grappolo venerdì scorso, nel secondo giorno dell’invasione. Come ricorda Il corriere della sera, “le bombe a grappolo — ricorda Amnesty International — sono proibite dall’omonima convenzione delle Nazioni Unite del 2008, alla quale né Russia né Ucraina hanno aderito”.
Un’altra vittima è la bimba nella foto: si chiamava Polina. Lei e i suoi genitori sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in strada, con l’unica colpa di passare con la loro auto nel mezzo di uno dei tanti blitz delle forze speciali russe nella capitale ucraina. Anche il fratello e la sorella sono rimasti gravemente feriti.
La BBC racconta poi di come un colpo di mortaio - o forse un missile - lanciato da postazioni russe abbiano ucciso un ragazzo (ancora senza nome) in bicicletta a Chuhuiv, non lontano dal confine russo.
L’apocalisse. Come ogni guerra. Il male assoluto. E le prime vittime, ogni volta, sono gli innocenti.
Andrea Scanzi
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