domenica 27 marzo 2022

Quello che non hanno permesso a Baggio

 


"Se vuoi sviluppare il talento, lascia esprimere i giovani in libertà. Ho sempre criticato molto il voler far fare  ai bambini cose da adulti: non sopporto granché il cosiddetto «genio infantile», quando questo viene  esageratamente enfatizzato.

Lo stesso, a mio avviso, vale anche nel calcio: i bambini vogliono giocare a modo loro, non come gli adulti. 

I bambini sono il nostro patrimonio: sapranno esprimere la parte migliore di se stessi se si sentiranno rispettati nella loro crescita e nel sacrosanto diritto di sbagliare. Perché soltanto così  impareranno a riconoscere la loro vera strada e con essa l’identità che li accompagnerà per tutta la vita.


Bisognerebbe prendere d'esempio il Belgio. Al termine degli ultimi Campionati del mondo 2018 in Russia, ottennero il risultato più eclatante di tutta la loro storia  calcistica, per la prima volta finirono terzi. 

Si badi bene: quel risultato non fu certo una sorpresa, né tantomeno il frutto di una serie di eventi favorevoli.  

Stiamo parlando di una squadra composta da talenti sopraffini. Una squadra vera che tre anni prima era riuscita addirittura a conquistare il primo posto nel ranking della Fifa.

Mertio del direttore del settore tecnico della Federcalcio Kris Van Der Haegen.

Lui diceva che era indispensabile cambiare la  prospettiva di lavoro, ricominciando dai giovani.  

Il punto fondamentale di quel nuovo progetto era più  o  meno questo: è il giovane calciatore a essere protagonista del gioco, non la squadra o l’allenatore.

Con i più piccoli bisogna fare ciò che piace a loro,  capirne le caratteristiche e adattarne il contesto. 


Sarebbe importante anche per il calcio italiano, che ha  una Nazionale evoluta e nobile di tradizione, anticipare il futuro con decisioni che privilegino la maturazione  progressiva e «naturale» dei giovani.  

Lasciamoli giocare, pensando soprattutto al loro divertimento. Ci sarà tempo e modo per indirizzare il  talento, inquadrandolo in contesti diversi ma senza  intervenire troppo presto e mortificare l’aspetto più  bello della giovane età: la spensieratezza. 

Quale applicazione nell’ambito della settimana può  riguardare questa regola? Sin troppo facile: tutti i sacrosanti giorni. 

Perché non ci deve essere limite all’interpretazione dello sport come divertimento."


[Massimiliano Allegri]


Fonte: autobiografia "È molto semplice"

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