“Non mi sento a mio agio, ma non è una mia scelta essere qui.”
Sono le parole di Lewis Hamilton direttamente dall’Arabia Saudita, a Gedda, dove sta affrontando la penultima tappa della stagione di Formula 1.
Venerdì, il sette volte campione del mondo, ha criticato il regime saudita per la sua violazione dei diritti e delle libertà di donne e omosessuali, schierandosi per l’ennesima volta contro le politiche repressive del Paese in cui si trova a correre (giusto due settimane fa, in Qatar, aveva indossato un casco con i colori arcobaleno per sostenere la comunità LGBTQ+, casco che userà anche al GP di Gedda).
Perché in fondo il vero sport dovrebbe fare proprio questo: promuovere valori e ideali di pace e inclusione. E un grande sportivo, ma soprattutto chiunque abbia il privilegio della visibilità, non può che farsi testimone di certi valori.
Grande Hamilton, dentro e fuori il circuito!
Iacopo Melio
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