La ragazza era scomparsa durante un viaggio on the road in camper con il fidanzato, che è ora ricercato dall’Fbi
Gabby Petito è morta strangolata: è questo l’esito dell’autopsia eseguita sul corpo della 22enne influencer scomparsa a fine agosto
mentre stava facendo un viaggio ‘on the road’ per l’America con il
fidanzato e ritrovata senza vita nella National Forest del Wyoming dopo
poco meno di quattro settimane. E la morte, anche se a questo punto si
può parlare di omicidio, risalirebbe proprio ai giorni della scomparsa.
Intanto continua la caccia al principale sospettato:
l’Fbi è infatti alla ricerca di Brian Laundrie,
fidanzato 23 enne dalla ragazza, che si è reso irreperibile da quando i
genitori della giovane ne avevano denunciato la scomparsa. Su di lui
pende un mandato di cattura emesso per aver usato una carta di credito
intestata alla ragazza tra il 30 agosto e il 1° settembre, dopo che
l’influencer era già stata uccisa. Un’accusa “minore” per permettere di
fermare il fidanzato per poter accertare il suo ruolo nella drammatica
vicenda. Steve Bertolino, l’avvocato di Laundrie, ha comunque cercato di
minimizzare le responsabilità del suo assistito, spiegando che «il
mandato di arresto per Brian Laundrie è correlato ad attività avvenute
dopo la morte di Gabby Petito e non legate alla sua effettiva
scomparsa».
La
morte di Gabby Petito ha scosso l’opinione pubblica americana, anche
perché l’omicidio ha interrotto il racconto sui social che la ragazza
stava facendo del viaggio su un furgone attrezzato come camper per
girare boschi e praterie degli Stati Uniti. La giovane, che prima del
viaggio viveva nella casa dei genitori del fidanzato a North Port (in
Florida), è stata vista viva l’ultima volta il 27 agosto a Jackson Hole, nel Wyoming, a meno di cinquanta chilometri da dove sono stati poi ritrovati i suoi resti.
In quell’occasione, ha raccontato un testimone, era intervenuta per
sedare una violenta lite fra Brian Laundrie e una hostess in un
ristorante Tex-Mex: «Era visibilmente arrabbiata. Era davvero sconvolta.
Lei stava piangendo». In precedenza, come testimoniata da un video
diffuso dalla polizia dello Utah, la coppia era stata protagonista di
una burrascosa lite che aveva reso necessario l’intervento degli agenti,
ai quali i due avevano dichiarato di essere innamorati l’uno dell’altra
e che presto si sarebbero sposati.
Il lungo viaggio sarebbe dovuto durare 4 mesi ed era cominciato a luglio. Poi il primo settembre Briana Laundrie è tornato da solo a casa. Secondo quanto riferito dai genitori agli interrogatori, il ragazzo avrebbe raccontato di essere andato da solo a fare un’escursione nei boschi e di non aver più trovato Gabby Petito, la cui scomparsa è stata denunciata dalla madre l’11 settembre. Da quel momento il fidanzato si è dato alla fuga.
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