giovedì 31 ottobre 2013

Concordia: Domnica ammette storia con Schettino

Maitre Tievoli, chiesi io 'passaggio' Giglio


 Domnica Cemortan al processo

 Concordia:maitre Tievoli,chiesi io'passaggio'Giglio

 Salvatore Ursino al processo

GROSSETO - ''Sì, ho avuto una relazione con Francesco Schettino. Ma dopo il naufragio non ci siamo più visti''. Lo ha detto la moldava Domnica Cemortan rispondendo, dopo molte insistenze del presidente Giovanni Puliatti, a una domanda dell'avvocato di parte civile Michelina Suriano. L'udienza è stata sospesa per alcuni minuti su richiesta dell'avvocato di Domnica, Gianluca Madonna, che ha chiesto al presidente del collegio Giovanni Puliatti di intervenire per spiegare alla sua assistita che doveva rispondere alla domanda, posta dall'avvocato di parte civile Michelina Suriano che rappresenta alcuni naufraghi. Domnica più volte ha detto di non voler rispondere, e altrettante volte il presidente Puliatti - tramite l'interprete che assiste la ballerina moldava nella testimonianza - le ha spiegato che per la legge italiana doveva rispondere, perchè è rilevante stabilire i rapporti con l'imputato Francesco Schettino ai fini di valutare l'attendibilità del teste.
Domnica, il biglietto d'imbarco? Non lo chiedono se sei un'amante - Domnica Cemortan salì sulla Costa Concordia a Civitavecchia il 13 gennaio 2012 senza avere il biglietto e senza sapere se fosse stata registrata. ''Quando sei l'amante di qualcuno non ti chiedono il biglietto'', ha commentato Domnica con l'interprete durante il processo, che ha tradotto la frase per l'aula. Gli avvocati di parte civile le chiedevano perché non avesse il biglietto d'imbarco. Domnica non voleva che il suo commento fosse tradotto, ma l'interprete ha detto che era obbligo riferire le sue frasi.
''Durante una cena chiesi al comandante Schettino di passare meno lontani dalle usuali cinque miglia dal Giglio. E, il 6 gennaio, mi sembrava che fossimo più vicini del solito'': ma ''Schettino, giunto dopo sul ponte, non fu entusiasta della distanza'' e disse al vice di prendere nota per il 13 gennaio 2012. Lo testimonia Antonello Tievoli.
''C'erano scene di panico. Ho visto che alcuni passeggeri schiaffeggiarono un membro dell' equipaggio. I passeggeri scappavano, la cucina del ristorante Milano era impraticabile, era tutto distrutto, c'era un forte flusso dei passeggeri verso i ponti esterni, feci mettere tovaglie a terra per evitare che la gente scivolasse, soccorremmo un passeggero'' racconta il maitre Ciro Onorato.

Onorato, Schettino mi disse 'Stammi vicino' - "Stammi vicino non mi abbandonare". Sono le parole che avrebbe detto Francesco Schettino a Ciro Onorato, maitre della Costa Concordia, nei momenti successivi all'impatto con gli scogli, dopo averlo fatto cercare e chiamato di nuovo in plancia di comando. Onorato dopo l'urto era andato a coordinare i soccorsi ai passeggeri. "Sono salito in plancia dopo essere stato chiamato al telefono - prosegue Onorato -. Schettino indossava un giubbotto sopra l'uniforme ed era insieme alla Cemortan che si era cambiata l'abito di gala mettendosi vestiti più comodi. La situazione era critica".
Al processo sulla Costa Concordia, oggi  e' il giorno della ballerina moldava Domnica Cemortan: dovrebbe deporre nel primo pomeriggio. Stamani la prima deposizione in aula è del maitre Ciro Onorato, fratello di Gianni Onorato, ex direttore generale della Costa Crociere spa; seguirà, secondo l'appello chiamato dalla cancelleria del collegio del tribunale, la testimonianza del primo maitre Antonello Tievoli. Nel pomeriggio è prevista anche la testimonianza dell'ex comandante di Costa spa, Mario Palombo. In aula anche il comandante Francesco Schettino, che finora è stato presente a tutte le udienze del processo.
Ieri la testimonianza dell'ufficiale in addestramento Salvatore Ursino, stamani a Grosseto, il processo sul naufragio della nave Costa Concordia con unico imputato il comandante Francesco Schettino.
Ursino è il primo testimone sentito in aula che fu presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da Civitavecchia all'urto contro gli scogli del Giglio.
E' tornata a Grosseto, perchè convocata anche lei tra i testimoni dell'accusa, anche la ballerina moldava Domnica Cemortan, fatta accomodare nella saletta testimoni del teatro Moderno, dove si svolge il processo, in attesa del suo turno. Anche questa volta la moldava ha richiamato l'attenzione di telecamere e fotografi.
'Il comandante Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell'impatto con gli scogli' afferma il teste Salvatore Ursino al processo. ''Schettino dette l'ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio''.
Il timoniere indonesiano sbagliò due volte a comprendere i comandi di Schettino, e a ripeterli, ma il comandante non intervenne e non prese provvedimenti se non dicendo '''otherwise we go on the rocks (altrimenti andiamo sulle rocce)''' ricorda il teste Salvatore Ursino, ufficiale in addestramento presente nella plancia di comando della Costa Concordia durante il naufragio del 13 gennaio 2012, rispondendo a domande del pm Stefano Pizza.
''Mi misi a fianco del timoniere poichè si andava con navigazione manuale'', dice Ursino, e anche perchè talvolta c'era necessità di ''ripetergli gli ordini, che gli venivano dati in inglese''. ''Lo feci di mia iniziativa''. Ursino poi ricorda che il terzo ufficiale di coperta, Silvia Coronica, ''si avvicinò al timoniere'' ma anche ''Coronica lo fece di sua iniziativa'' muovendosi dalla sua postazione.
''In plancia c'erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l'hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan) che rimase sulla porta'' ed ''erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio'' dice Ursino rispondendo alle domande del pm Stefano Pizza che chiedeva chi fossero gli ''ospiti'' sul ponte di comando, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti alla navi.
I quattro accompagnavano il comandante Schettino e sono previsti come testimoni del pm dopo la deposizione di Ursino. Ursino ha anche detto che, tra i presenti, ''Schettino parlava più di tutti con Tievoli, che si avvicinò alla consolle di comando, posizionandosi alla sinistra del comandante''. ''Schettino - continua il teste - chiese a Tievoli se avesse contattato il comandante in pensione Palombo per informarsi in relazione al passaggio ravvicinato al Giglio'' che la Concordia stava per compiere. ''Palombo - prosegue il teste - verrà chiamato da Tievoli''.
''E' insolito sentire un ordine di timone a dritta mentre si va a 16 nodi, perchè la nave sbanda e si inclina su un lato determinando la possibile caduta oggetti e persone. C'era qualcosa di strano'' così ''di mia iniziativa andai sull'aletta sinistra'' dove ''mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri, con prora a dritta e poppa verso sinistra. D'istinto mi venne di dire che la 'poppa era impegnata a sinistra''' ricorda Ursino.
''Abbiamo urtato uno scoglio?'' e poi: ''Madonna ch'aggio combinate!'': questa la voce di Francesco Schettino tratta dagli audio che il pm Stefano Pizza ha fatto ascoltare stamani in aula al processo sulla Costa Concordia ricostruendo le fasi dell'urto contro gli scogli con l'ufficiale Salvatore Ursino, testimone. Si sente anche dire Schettino ordinare ''Chiudere le porte stagne a poppa''. Ordine ripetuto anche dal suo vice Ciro Ambrosio. 
(ANSA)

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